Nicola Santini: appartamento fiorentino
di Elena Franzoia
In una delle principali piazze del popolare e vivace quartiere di Santa Croce, a Firenze - recentemente "dinamizzato" non solo dal potenziamento della facoltà di architettura, ma anche dall’apertura di numerosi e frequentati locali -, il giovane architetto Nicola Santini ha realizzato, con Anna Musiari, un piccolo ed elegante appartamento, situato all’ultimo piano di una tipica casa a schiera caratterizzata dalla forma, irregolare ed allungata, del "lotto gotico".
Pianta |
Pianta |
La notevole libertà accordata ai progettisti dalle committenti - le giovani sorelle marchigiane Paoletti - ha loro permesso di realizzare uno spazio quanto mai differente dalle usuali abitazioni di questo genere, che in genere privilegiano, nel contesto fiorentino, un approccio tradizionale e "mimetico".
La continuità e la fluidità dello spazio, infatti, non vengono quasi mai interrotte dalla presenza di muri o di arredi mobili, trasformando in "carattere" l’iniziale difficoltà di un appartamento che "gira"- con corridoi e rientranze sfruttati per collocare vani-ripostiglio, cucina e servizi - intorno a una piccola corte interna, situata in posizione mediana rispetto ai due ampi spazi dell’ingresso-soggiorno e delle camere da letto.
Il soggiorno verso l’ingresso |
L’angolo della meditazione |
L’assenza, poi, di dettagli tipici come il cotto e le travi a vista ne accentua la connotazione contemporanea e scultorea, in cui la scelta di ricorrere ad una palette cromatica sobria e astratta - in cui i toni morbidi e neutri dei grigi e dei beige si accendono al contatto con isolati dettagli bianchi e neri - appare in stretta relazione con quella di lasciare "al naturale", senza vernici o colori, i materiali utilizzati.
Resa intima ed accogliente dall’uso delle luci e dalla presenza di brevi "quinte" murarie che proteggono i letti-futon, la continuità dello spazio è ribadita dalla presenza di un pavimento "d’invenzione", in cui comunissime assi da cantiere, in legno d’abete, "flottano", con apparente casualità, nella superficie cangiante del battuto di cemento, aggiungendo agli ambienti una calda nota délabrée.
Particolare del bagno
Colta citazione dell’arte povera, molto amata dal giovane Santini, questa scelta sembra ritornare, con la sua asciutta astrazione, nel murale d’ingresso, realizzato dallo stesso progettista che è anche quotato pittore di intensi ritratti femminili e di ardite, futuribili visioni urbane.
Foto: Pietro Savorelli