La nuova porta di Sant’Agostino a Modena: il progetto di F. O. Gehry rimane sulla carta
di Filippo Palladino
La nuova porta di Sant’Agostino è situata sul lato ovest della città di Modena, alla giunzione tra l’antica città e la moderna periferia. Il sito interessato è definito dalla parte terminale di via Emilia Ovest, in Largo Moro e Piazza Sant’Agostino, ed una parte del Palazzo dei Musei e dell’Ospedale. La torre del Duomo, denominata la "Ghirlandina", è visibile dal sito lungo l’asse di via Emilia.
La proposta di erigere una nuova porta civica nasce dal desiderio del Comune di Modena di commissionare un manufatto architettonico come componente del festival di "Modena Capitale", tenutosi nel 1998 e commemorativo dei 400 anni dall’arrivo della famiglia D’Este da Ferrara. Nel 1997, il comune di Modena scelse l’architetto Frank O. Gehry & Associati di Santa Monica, per il disegno della porta.
Piazza Sant’Agostino probabilmente è il più importante spazio urbano, dopo Piazza Grande, della vecchia città. Essa si trovava a sud rispetto al Museo Civico; a nord dell’Ospedale; ad est della chiesa di Sant’Agostino e vicinissimo alla strada che porta al centro della città. Ad ovest del sito si apre il grande traffico che attraversa la Via Emilia Ovest, Viale Vittorio Veneto e Viale Berengario in Largo Moro.
Piazza Sant’Agostino è datata prima del 1300. Nel 1546 la porta originaria era permanentemente situata in questo punto. Nel 1790 il Duca Ercole III eresse la "Casa dei Poveri" vicino alla Porta, costruendo, in seguito, nel 1835 un monumento a Francesco IV vicino alla porta.
Porta Sant’Agostino fu demolita tra il 1912 ed il 1913.
L’omonima Piazza era sempre stata l’entrata e lo spazio pubblico principale di Modena. In linea con una coerente definizione del lato ovest della Piazza e delle adiacenze del Museo e dell’Archivio Estense, è questa la logica collocazione della nuova porta. Le intenzioni del progetto sono:
di rinforzare la definizione urbana della Piazza; di provvedere alla realizzazione di un elemento simbolico (icona), commemorativo della lunga ma recente-passata memoria della città; di creare un disegno architettonico capace di generare una futura ridefinizione di Largo Moro.
Il disegno concepito propone di situare due alte torri nel sito, una adiacente all’Ospedale, definendo il lato di Piazza Sant’Agostino, e l’altra nel centro di Largo Moro, con funzione di obelisco. La relazione delle due torri crea una lunga vista assiale sulla via Emilia verso la "Ghirlandina". Queste torri, alte approssimativamente 28 metri, formano una nuova porta e provvedono alla definizione di Piazza Sant’Agostino e Largo Moro. L’aspetto visuale e la scala di queste torri sono simili alle strutture aperte delle torri a traliccio. I loro profili curvi determinano uno sky-line singolare rispetto al contesto. Il disegno attuale propone che le torri siano costruite con forma curva, mediante l’utilizzo di elementi rettilinei in lega leggera di acciaio, con un’orditura tale da realizzare un tipo di architettura dall’impatto leggero e piacevole sul contesto circostante.
In aggiunta a queste torri, si prevede un terzo elemento verticale, o albero maggiore, situato nelle adiacenze del Museo Civico.
Componente finale del disegno è un piccolo chiosco, situato alla base della Torre dell’Ospedale. Questa struttura, dall’aspetto scultoreo, è realizzata in profili di acciaio e vetro ed ha la funzione di distributore di eventuali stampe, mappe e guide computerizzate, con indicazione dei principali collegamenti tra l’entrata della città attraverso la Porta di Sant’Agostino e la città antica.
Il progetto di Frank O. Gehry, purtroppo, rimane sulla carta in quanto la Soprintendenza non espresse parere favorevole sull’intervento, considerato troppo "aggressivo" per il contesto.