La creatività italiana porta a Dubai una nuova era
dell'architettura
Un edificio - infinite forme
L'architettura dinamica debutta a Dubai prima di raggiungere altre 11 capitali
economiche nel mondo
Il mercato immobiliare di Dubai, all'avanguardia per il design e l'architettura, sarà la sede di un innovativo grattacielo, in grado di cambiare continuamente forma e generare energia, grazie al vento e al sole.
La Rotating Tower, un progetto innovativo basato sull'Architettura Dinamica e
sviluppato dall'architetto fiorentino David Fisher, ha suscitato grande
interesse in tutto il mondo addirittura prima del suo lancio, tanto da essere
considerato un “generatore” di tendenze nell'architettura.
I dettagli dell'originale design dell'edificio, la produzione di energia pulita
e la tecnologia innovativa che distingue questa rivoluzione nell'architettura
contemporanea, sono stati presentati l'11 aprile 2007 alla stampa locale ed
internazionale presso l'Hotel Burj Al Arab di Dubai.
La Rotating Tower sarà il primo grattacielo ‘prodotto' con sistemi industriali;
il 90% dell'edificio, infatti, sarà realizzato in moduli in un apposito
stabilimento industriale, situato nella Jebel Ali Free Zone, e quindi
assemblato sul cuore centrale, l'unica parte realizzata “sul posto” secondo
tecniche tradizionali.
I moduli prodotti in Dubai potranno poi essere spediti, successivamente, in
altre 11 grandi città, tra cui Mosca, Milano, New York e Tokyo, dove torri
simili a quella di Dubai verranno edificate.
Ogni piano della Torre sarà composto da 48 moduli che giungeranno in cantiere
completamente finiti, con gli impianti elettrico, idraulico e di
condizionamento pronti all'uso. I moduli poi verranno assemblati meccanicamente
al ritmo di un piano ogni sette giorni.
Questa innovazione comporterà una serie di vantaggi significativi: prima di
tutto l'applicazione delle tecniche industriali di controllo qualità del
prodotto finito; poi la possibilità di tailorizzare i singoli appartamenti;
tempi e costi di produzione ridotti e, non ultima, la riduzione dei rischi di
incidenti ed infortuni in cantiere. Per la produzione e l'installazione è
infatti richiesta in cantiere la presenza di soli 90 tra tecnici e operai
contro gli oltre 2.000 di una comparabile costruzione tradizionale.
Un'altra novità che caratterizza la Rotating Tower è il suo uso dinamico dello
spazio, che si adatta alla natura ma anche alle nostre esigenze e, perché no,
ai nostri capricci. Grazie ad un meccanismo che consente ad ogni piano di
ruotare in modo autonomo, in ogni momento sarà possibile scegliere il panorama
che vogliamo vedere dalla nostra finestra, decidere come sfruttare la luce del
giorno o lasciare che sia una lenta rotazione a farci godere della natura
circostante. La forma e il profilo esterni della Torre potranno così mutare
costantemente, dando vita a un nuovo modo di concepire l'architettura: non più
fissa e immutabile, bensì dinamica.
Ma questo non è tutto. La Torre sarà anche un edificio “ambientalista”, capace
di generare energia elettrica per sé e per altri cinque edifici equivalenti. Il
segreto è nelle 48 turbine montate orizzontalmente tra un piano e l'altro e
nelle celle fotovoltaiche che troveranno posto sui tetti dei singoli
appartamenti. Mai prima d'ora un edificio era stato concepito per essere in
grado di produrre energia elettrica in misura così significativamente superiore
al proprio fabbisogno.
A conclusione dei lavori il grattacielo avrà 68 piani e sarà alto 313 metri.
Costruito in associazione con imprenditori locali, la torre ospiterà al suo
interno un albergo a sei stelle, uffici e appartamenti di varie metrature e,
negli ultimi piani, cinque ville da 1.500 mq cadauna. Ognuna di queste avrà
inoltre un parcheggio riservato sullo stesso piano e i veicoli saranno
trasportati grazie a speciali ascensori. La villa “Penthouse” avrà sul tetto
una piscina, un giardino e un mejles.
Per consentire di arrivare più velocemente alla residenza, la Rotating Tower avrà
un eliporto a scomparsa, una piattaforma che, al livello del 64simo piano,
uscirà dal 'guscio' dell'edificio al momento dell'atterraggio dell'elicottero,
mantenendo così la totale dinamicità architettonica della Torre.
Queste particolari caratteristiche hanno reso prioritaria la necessità di una
stretta integrazione tra le attività di progettazione concettuale e realizzativa,
le attività industriali di produzione dei componenti di sistema e la gestione
della pianificazione e del controllo della costruzione.
Per rendere questo possibile, numerosi professionisti e società leader mondiali
nei rispettivi settori sono stati chiamati a partecipare a questo progetto.
Alcune di queste società, pur essendo globalmente riconosciute per la loro
principale area di attività, stanno lavorando per la prima volta su un progetto
di costruzione correlato, ed integrato, perché consapevoli del fatto che questa
è l'architettura del futuro.
Il fascino del progetto, il riconoscimento della validità dei plus che ne
derivano e, allo stesso tempo, il livello delle sfide tecniche e tecnologiche
proposte hanno fatto si che nomi del calibro di Bosch, LERA, Viega, Kerakoll, Kriston
e Bovis Lendlease, Barker Mohandas, IV Industrie, siano entrati a far parte del
“Club” creato appositamente per sviluppare gli edifici del futuro; altre
importanti candidature sono già pervenute all'architetto Fisher.
Alcuni dei membri del “Club” sono già presenti a Dubai e stanno già lavorando
come costruttori o appaltatori di progetti, quali la Metropolitana di Dubai e
il Burj al Waterfront.
Il progetto ha suscitato il più vivo interesse da parte di investitori
istituzionali e privati. I primi appartamenti potranno essere consegnati agli
acquirenti dieci mesi prima rispetto ai tempi di consegna tradizionali.
“L'architettura dinamica stabilisce nuovi paradigmi estetici e, perché no,
culturali; una rivoluzione totale nella storia dell'arte del costruire” ha
dichiarato David Fisher. “Questa architettura è unica in quanto riunisce in un
unico edificio la capacità di adattarsi alla vita ed alla natura, di generare
energia pulita e garantire standards di qualità a livello industriale .
Il concetto è nato a Firenze, la città del Rinascimento, ed ora verrà
realizzato per la prima volta a Dubai, la città del futuro”.
TUTTE LE NOVITA' DELL'ARCHITETTURA DINAMICA
Un edificio che continua a muoversi, i cui piani ruotano in modo
indipendente l'uno dall'altro cambiando continuamente la forma esterna della
costruzione, per adattarsi e seguire le esigenze dei suoi “abitanti”. Destinata
a sfidare buona parte delle tradizioni nel campo dell'edilizia, la Rotating Tower
sarà il simbolo di una nuova filosofia urbanistica già battezzata con il nome
di Architettura Dinamica.
D'ora in avanti gli edifici non saranno più rappresentati dalle tre dimensioni
tradizionali (lunghezza, larghezza e altezza): se ne aggiungerà una quarta, il
tempo, che supererà i limiti tradizionali dell'arte del costruire introducendo
nuovi paradigmi formali e applicando nuove tecnologie che fino a oggi erano
rimaste ai margini dei processi costruttivi.
Ed è proprio questa nuova “Quarta Dimensione” a rappresentare il cuore
dell'invenzione dell'architetto fiorentino David Fisher, aprendo una nuova era
da quando l'uomo ha cominciato a costruire le proprie abitazioni.
Prepariamoci quindi a vedere cambiare le nostre città, più rapidamente di
quanto non immaginiamo: il progetto della Rotating Tower sta infatti
concentrando su di sé molta attenzione anche da parte dei sindaci di molte
città del mondo.
Come cambieranno i nostri palazzi? Le forme non resteranno più fossilizzate
nell'istantanea immaginata dal progettista, ma si evolveranno, come esseri
viventi, dando alla città una nuova capacità di innovarsi. Non più immagine
fissa, ma forma quasi vivente, scolpita dal tempo e disegnata dalla vita e
dalle esigenze dei suoi stessi occupanti.
Cambia anche la filosofia stessa dell'abitare: non più costretti a subire
l'ambiente così come imposto dalla matita del progettista e dalle esigenze
strutturali e urbanistiche, ciascuno sarà protagonista.
Oltre alla capacità di modificare continuamente la sua forma, la Rotating Tower
rappresenta una novità assoluta nel mondo dell'edilizia anche per altre due
ragioni: da una parte l'innovativo sistema di costruzione, dall'altra la
capacità di provvedere da sola al proprio mantenimento energetico.
La Rotating Tower vanta un contenuto di innovazione tecnologica che fino ad
oggi non era nemmeno stata considerata: la componente rotante che permette il
movimento dei piani, la completa industrializzazione, le turbine per la
produzione di energia.
Tutto ciò senza considerare i vari sistemi di controllo elettronico necessari
per una struttura così complessa nonché le rifiniture, ai massimi livelli in
fatto di lusso e design. Un oggetto unico e peculiare.
A conti fatti, nonostante l'altissima qualita dell'edificio ed il contenuto di
innovazione e di tecnologia modernissima, la Rotating Tower costerà solo il 10%
in più rispetto a un grattacielo tradizionale “non-rotante”, questo grazie alla
sua industrializazzione e produzione in una sede diversa dal cantiere stesso.
LA TORRE ROTANTE, IL PRIMO ESEMPIO DI GRATTACIELO INDUSTRIALE
Da sempre l'uomo ha costruito le proprie abitazioni allo stesso modo:
mattone dopo mattone, là dove poi avrebbe abitato.
Nei secoli la storia dell'edilizia ha conosciuto veramente pochissimi passaggi
cruciali di vera evoluzione. I fondamentali fino a oggi erano considerati
questi tre:
1436 - Brunelleschi progetta la cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. Per
il mondo è il primo uomo che riesce a sfidare la forza di gravità.
1889 - A Parigi si costruisce la prima struttura in ferro, la Torre Eiffel.
Ancora oggi, i grattacieli in acciaio sono imbullonati secondo la stessa
tecnica.
1905 - Nasce il cemento armato, matrimonio tra calcestruzzo e tondini di ferro.
Da oggi, con la Torre Rotante di Dubai, la storia dell'architettura e
dell'edilizia potranno registrare la prima vera innovazione da un secolo a
questa parte.
La Torre Rotante sarà infatti il primo grattacielo industriale mai costruito:
il 90 per cento dell'edificio sarà prefabbricato e quindi assemblato su un
cuore centrale, l'unica parte che verrà realizzata secondo le tecniche
tradizionali.
Questa nuova modalità di costruire, che passa attraverso la razionalizzazione
del processo produttivo, permetterà notevoli risparmi sia in termini di tempo
che di costi. Con meno personale coinvolto in cantiere e una parte di
produzione totalmente industrializzata la riduzione di costi stimata è pari a
circa il 23% in meno rispetto a un edificio costruito secondo il metodo
tradizionale.
Il cantiere di Dubai, infatti, vedrà impiegate soltanto 90 persone, contro le
2.000 che normalmente si trovano in cantieri analoghi. Negli impianti dove
verranno prefabbricati i moduli degli appartamenti saranno necessari
complessivamente solo 700 operai, che lavoreranno in maniera più semplice, in
sicurezza e inquinando meno.
Eliminando qualsiasi nodo strutturale periferico, il cuore centrale garantirà
tra l'altro un incremento della resistenza antisismica rispetto a un edificio
tradizionale.
A questo cuore saranno agganciati poi via via gli appartamenti.
Già dopo due soli mesi dall'inizio dei lavori, le prime unità residenziali
potranno raggiungere il cantiere complete di tutti gli impianti, idraulico,
elettrico e di condizionamento.
Queste unità sono costruite da una struttura in acciaio e vengono installate
meccanicamente sul sito, l'una sull'altra, offrendo così una finitura di alto
livello, un elevato controllo di qualità e un impegno inferiore delle
maestranze. Tutto questo, tradotto in numeri, significa un notevole risparmio
in termini di costi e di tempi di esecuzione.
Il progetto è stato sviluppato a Firenze, dallo studio dell'architetto David Fisher.
Tutto lo sviluppo della parte strutturale è stato seguito dall'ingegner Leslie Robertson
dello studio LERA di New York, lo stesso studio di ingegneri del World Trade
Center di New York e del progetto per il grattacielo più alto del mondo che si
eleverà per oltre 1.000 metri sempre a Dubai.
E' curioso, ma forse non casuale, che la nuova era dell'Architettura del
futuro, segnata da arte e tecnologie avanzate, nasca proprio nella città del
Rinascimento.
UN GRATTACIELO “AMBIENTALISTA” CHE E' ANCHE UNA CENTRALE ELETTRICA
La Torre Rotante sarà un edificio capace di generare energia elettrica per
sé e per altri edifici.
Il suo segreto? E' nelle 48 turbine montate tra un piano e l'altro della Torre,
e nelle celle fotovoltaiche che troveranno posto sui tetti dei singoli appartamenti.
Così la Torre Rotante, oltre a essere completamente autosufficiente, sarà in
grado di cedere il surplus di energia prodotto anche alla rete elettrica degli
Emirati, senza produrre alcun agente inquinante.
Il grattacielo potrà illuminare quindi un quartiere intero. Ogni turbina
produrrà infatti circa 0.3 MgW rispetto a 1-1,5 MgW delle turbine verticali. Se
consideriamo che il vento soffia a Dubai per circa 4.000 ore all'anno, avremmo
ogni anno una produzione di 1.200 MgWH = 1.200.000 kWH. Poiché una famiglia
consuma mediamente 24.000 KwH all'anno, ogni turbina potrà dare energia a 50
famiglie.
La Torre rotante ospiterà 200 appartamenti: 4 turbine saranno quindi dedicate
al consumo interno, mentre le altre 44 potranno fornire energia pulita e gratuita
al resto del quartiere.
Perché le turbine inizino a girare e quindi a produrre energia, è sufficiente
che il vento abbia una velocità di 10 km/h (a Dubai la velocità media raggiunta
dal vento è di 16 km/h).
Generare tanta energia elettrica senza intervenire sull'estetica della
struttura è certamente un risultato unico sul mercato attuale. Un risultato che
trae origine dalla possibilità di sfruttare le più innovative tecnologie nel
campo delle turbine eoliche ad asse verticale, in grado di mettere a frutto
l'energia del vento senza le controindicazioni ambientali ed economiche delle
turbine tradizionali ad asse orizzontale (i classici mulini a vento).
Le turbine orizzontali della Torre Rotante sono inserite semplicemente tra i
piani (a partire dal decimo piano in su), risultano praticamente invisibili,
non richiedono una propria fondazione (oppure un palo), esigono interventi di
manutenzione molto semplici (un ascensore le può servire facilmente tutte), ma
soprattutto sono a distanza “zero” dall'utilizzatore, creando quindi energia
“verde” ad ogni punto di vista.
Per evitare che il vento blocchi le pale al “rientro” dal giro, è stato
brevettato un guscio di protezione di circa un terzo della circonferenza delle
pale stesse, che, controllato da un computer, gira in modo autonomo a chiudere
l'area soggetta al vento contrario alle pale.
Un complesso e avveniristico sistema di insonorizzazione impedisce che, anche
nelle peggiori situazioni di vento, gli occupanti degli edifici possano in
alcun modo risentire di rumori o vibrazioni prodotti dagli elementi mobili
della turbina. Anche le pale, in fibra di carbonio e dalla forma “morbida”,
sono state progettate proprio per garantire il miglior rendimento riducendo al
contempo la loro rumorosità.
I 48 piani tra i quali sono montate le turbine rappresentano infine altrettanti
tetti da sfruttare. Ecco, allora, che su ciascun piano verranno montate delle
celle fotovoltaiche in grado di trasformare l'energia prodotta dal sole in
altra energia elettrica.
La Torre Dinamica è, quindi, il primo edificio non solo autosufficiente dal
punto di vista energetico, ma addirittura capace di fornire energia ad altri.
UN'ALLEANZA MONDIALE PER PORTARE A TERMINE UN PROGETTO RIVOLUZIONARIO
Il contratto di costruzione sarà eseguito “chiavi in mano” dalla RTTI ,
società che è anche proprietaria dell'impianto industriale che produrrà i
moduli che compongono i singoli piani della Torre.
La gestione dei lavori di costruzione della Torre sarà curata dalla BOVIS LAND
LEASE LIMITED, colosso mondiale che fattura oltre 7 miliardi di dollari e che a
New York gestisce la realizzazione di più del 40% dei grattacieli.
I lavori civili, invece, saranno eseguiti dalla BESIX, impresa belga leader in
Medio Oriente e Africa con oltre 12.000 dipendenti, la stessa, tra l'altro,
impegnata nella realizzazione del Burj Dubai, la torre più alta del mondo.
Un capitolo importante legato al progetto della Rotating Tower è rappresentato
dall'indotto che il cantiere svilupperà, non soltanto a Dubai.
La produzione dei moduli abitativi, infatti, sarà basata su materiali importati
(e, ancora una volta, sarà possibile ottenere il meglio della produzione
mondiale ai prezzi più concorrenziali) che verranno assemblati nell'area
industriale di Dubai. In questo nuovo stabilimento verranno impiegati 700
operai.
Le strutture metalliche arriveranno dall'India; le componenti meccaniche e di
controllo saranno invece affidate a Germania e Olanda dal gruppo BOSCH e IV
INDUSTRIES; infine, i sistemi di sicurezza e antincendio saranno quelli
americani di CODE CONSULTANS.
Un ruolo importante sarà affidato all'Italia: gli additivi ed i materiali
speciali per le rifiniture saranno Kerakoll; anche cucine, sanitari e porte
arriveranno da produttori italiani all'avanguardia nel campo del design e dei
materiali.
Il fascino del progetto, il riconoscimento della validità dei plus che ne
derivano e, ad un tempo, il livello delle sfide tecniche e tecnologiche
proposte hanno fatto sì che attorno ad esso si sia coagulato un primo gruppo di
soggetti tecnici ed industriali al massimo livello mondiale, ciascuno impegnato
a mettere a disposizione del progetto il meglio delle proprie competenze e
capacità.
Questo gruppo, riunito nel DYNAMIC ARCHITECTURE CLUB, costituito a Milano, si
propone come la sede per lo scambio e la valorizzazione delle rispettive
esperienze tecniche, tecnologiche, industriali e commerciali con l'obiettivo,
in primis, del consolidamento e dell'integrazione delle rispettive tecnologie
applicate alla Rotating Tower ma aperto ad altre forme di sviluppo e
collaborazione.
Attorno a questo primo nucleo, che copre le competenze tecniche fondamentali,
si stanno aggregando altri non meno significativi soggetti industriali e
professionali che condividono le finalità del progetto e che ritengono di poter
derivare significativi benefici diretti ed indiretti, economici e d'immagine,
da una loro partecipazione originale allo sviluppo della Rotating Tower pp.
Il Club, in quanto tale, non ha attività e/o finalità economiche, non si sostituisce
ai Soci in alcun modo ed è impegnato nel promuovere la diffusione dei concetti
della Dynamic Architecture a livello mondiale.
Membri del Club
Architetto : David Fisher
Studio di architettura: INFINITY - David Fisher Architects – Firenze
Conceptual Design/Engineering – RTT Design & Engineering
LLC, New York
Structural Engineering – LERA, Leslie E. Robertson Ass. New York
Motion and Control & Mechanical Engineering – Bosch Rexroth, Germania
Mechanical Engineering - I.V. Bouw & Industrie, Olanda
Special building materials: KERAKOLL
Design local coordination – SPACE Consult, Dubai
Vertical Transportation Consultants – Barker Mohandas, Connecticut, USA
MEP Consultants – LEHR International – New York
Code and safety – Code Consultants Corp. – New York
Project Management – BOVIS Lend Lease – UK
BIOGRAFIA DI DAVID FISHER
Cittadino italiano, nel 1976 si è laureato con lode in architettura a
Firenze. Ha poi iniziato a svolgere, presso la scuola di architettura e
ingegneria civile, un'intensa attività didattica e di ricerca pubblicando
numerosi articoli sulle più prestigiose riviste scientifiche di tutto il mondo.
I suoi successi gli sono valsi una laurea honoris causa in economia presso il Prodeo
Institute alla Columbia University di New York.
Contemporaneamente all'attività universitaria, l'architetto Fisher ha seguito
il restauro e la progettazione di numerosi edifici pubblici in Italia e nel
mondo.
Ha ricoperto anche il ruolo di chairman alla Fiteco Ltd, di amministratore
delegato di aziende industriali attive nel settore delle costruzioni.
Tra il 1995 e il 1998 è stato anche Console onorario d'Italia in Israele.
La sua attività si è concentrata negli anni nello sviluppo di grandi progetti
turistico alberghieri e impianti industriali. nel campo della prefabbricazione.
A sua firma è il progetto “Leonardo da Vinci Smart Bathroom” per la costruzione
e l'installazione di bagni pre-assemblati in alberghi e appartamenti di lusso,
un'approcio meccanico-industriale nel mondo dell'edilizia del lusso.
Nella sua carriera ha seguito il ciclo completo dell'arte del costruire, dalla
progettazione di alberghi e restauro di monumenti storici, all'attività di
project management alla costruzione di impianti industriali “chiavi in mano”,
allo sviluppo di tecnologie e brevetti nel settore delle costruzioni.
I due aspetti che hanno sempre intrigato e caratterizzato il lavoro di David Fisher
sono la Prefabbricazione - approccio industriale alla costruzione – e
l'Architettura Dinamica - design in quattro dimensioni in cui la quarta
dimensione è il TEMPO.
11 aprile 2007