Cinque progetti di Santiago Calatrava per Reggio Emilia
La realizzazione della linea e della stazione Alta Velocità a Reggio Emilia ha rappresentato, grazie agli accordi tra TAV e Enti locali, l'occasione per migliorare e progettare le infrastrutture della parte nord della città dove sono già presenti alcuni grandi attrattori urbani: l'Ente Fiera, lo stadio e il più grande distretto produttiva della città. L'invito a progettare un intervento a scala urbana, che ben si inserisse nel territorio frammentato di Mancasale, è stato accolto dall'architetto Calatrava, che ha presentato una proposta integrale di risistemazione urbanistica con la progettazione della stazione, di tre ponti sul nuovo asse attrezzato Reggio Emilia - Bagnolo e del casello autostradale; di tutte, quindi, le grandi porte per Reggio Emilia. Lo studio è stato presentato attraverso un plastico generale e un album di schizzi. Dal plastico si evince l'ambientazione delle opere, in filari di pioppi cipressini, previsti accanto a tutte le infrastrutture, segni di una cucitura urbanistica realizzata con il verde. Anche il progetto delle opere propone una soluzione integrale, attuata declinando la forma delle vele per tutti i progetti. Questa soluzione è stata poi superata nelle fasi successive di progettazione (preliminare, definitiva e esecutiva), poiché Calatrava ha ritenuto di differenziare i diversi temi infrastrutturali. La forma definitiva della Stazione Mediopadana è stata quindi trasformata in una serie di onde, per esaltare il movimento percepito da chi viaggia sull'autostrada; il casello ha assunto una forma di arco rovesciato; i ponti laterali sono diventati più slanciati con un disegno degli stralli a ramo di iperbole; l'arco del ponte centrale infine è stato progettato perfettamente ortogonale all'impalcato.
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La nuova stazione ferroviaria Mediopadana, che rappresenta l'unica fermata in linea dell'Alta Velocità nel tratto Milano - Bologna, sorgerà a circa 4 Km a nord del centro di Reggio Emilia. Il progetto costituisce un nodo di scambio intermodale con i treni del Servizio Ferroviario Regionale e con il traffico su gomma pubblico e privato. La progettazione della nuova stazione si è sviluppata rispettando i vincoli del viadotto già previsto, del tracciato dei binari della linea ferroviaria AV e della linea ferroviaria locale. Si tratta di una struttura di copertura in portali di acciaio che riveste il viadotto, composta da 13 portali diversi tra loro che si alternano generando una forma che ricorda una successione di onde in movimento. A seconda del fronte le onde si alternano tra loro in fase o in opposizione di fase, generando un fronte quieto e uno più mosso. Il progetto prevede due livelli: quello inferiore, a cui si accede dall'esterno, che ospita i servizi propri della stazione e quello superiore per i binari. La copertura in prossimità delle banchine laterali, volta a proteggere i passeggeri, prevede un tamponamento tra i portali di acciaio, distanti tra loro un metro circa, realizzato mediante pannelli di vetro stratificato. Quattro scale mobili per lato collegano i due livelli. Due ascensori panoramici sono stati predisposti nella zona centrale. L'opera ha una lunghezza di 480 metri, una larghezza massima di 50 metri ed un'altezza media di 20 metri. Nell'area antistante la Stazione viene realizzato un grande parcheggio di scambio. è su questo nodo intermodale che gravita anche una delle fermate della metropolitana di superficie Reggio - Bagnolo, attualmente in cantiere, che permette ai passeggeri di raggiungere la centrale Stazione FS di Reggio Emilia in pochi minuti.
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I ponti si susseguono ravvicinati da sud a nord: provenendo dalla tangenziale il primo sorge sulla rotatoria di svincolo del nuovo casello autostradale, il secondo attraversa Autostrada e linea ad Alta Velocità, mentre il terzo si trova sulla rotatoria di svincolo per la nuova Stazione, in prossimità dell'ente fiera.
Il ponte centrale di scavalcamento dell'autostrada A1 e della linea ad Alta Velocità si pone come uno degli elementi cardine per posizione planimetrica e dimensione. Si tratta di un ponte strallato con una luce netta di oltre 220 metri con pilone centrale ad arco in asse longitudinale alto circa 50 metri. Il ponte è composto principalmente da: due spalle laterali, l'impalcato, composto come una spina dorsale da un cassone centrale a cui sono saldate le costole su cui transitano le auto, il pilone ad arco a sezione ottagonale e 50 coppie di stralli (funi). A sorreggere il ponte è l'arco, tramite le coppie di cavi, che va a scaricare il peso sulle spalle di appoggio. Tutti gli elementi sono in acciaio verniciato di bianco, ad eccezione delle spalle in cemento armato. Il ponte è composto da due corsie per senso di marcia con spartitraffico e piste ciclopedonali protette per una larghezza complessiva della piattaforma stradale di quasi 27 metri e per un peso totale di 4.000 tonnellate di acciaio interamente saldato.
I ponti laterali
I ponti laterali sono realizzati su svincoli a rotatoria e si collocano immediatamente a sud e a nord del ponte centrale di scavalcamento dell'autostrada. Sono ponti gemelli. Il pilone ad arco, al contrario del ponte centrale, è ortogonale al senso di marcia delle auto ed è alto 70 metri. L'arco, che evoca in queste opere in significato di porta, rappresenta un invito per chi viaggia in direzione sud-nord, sull'asse attrezzato Reggio Emilia - Bagnolo. La struttura principale si divide, come per il ponte centrale, in spalle di appoggio, impalcato composto da cassone centrale e costole laterali, pilone ad arco e stralli. I ponti sud e nord, lunghi 179 metri e larghi 15 metri, sono realizzati interamente in acciaio dipinto di bianco, a meno delle due spalle in cemento armato. Le carreggiate hanno una corsia per senso di marcia. Ventisei coppie di stralli sostengono l'impalcato e trasmettono il carico all'arco. Gli stralli compongono una forma insolita, a ramo di iperbole. Per chi arriva a Reggio Emilia dall'autostrada il disegno in prospettiva del casello e del ponte sud dà origine ad una composizione molto particolare, grazie ad uno studio accurato dell'impatto scenografico delle opere.
Il casello autostradale
Il nuovo casello autostradale di Reggio Emilia sorge a circa un chilometro ad ovest, in direzione Parma, rispetto al vecchio casello ed è localizzato in prossimità della zona industriale di Mancasale e dell'Ente Fiera. L'infrastruttura è servita dall'asse attrezzato Reggio Emilia - Bagnolo, sul quale si trovano allineati i tre ponti progettati dall'architetto Calatrava, ed è direttamente collegata alla tangenziale nord, garantendo così una connessione veloce del traffico su tutto il territorio comunale e provinciale. Il nuovo impianto è costituito da 11 barriere, 3 in entrata e 6 in uscita, oltre a quelle dedicate ai trasporti eccezionali. Il casello, che rappresenta la porta d'accesso per i viaggiatori dell'autostrada del Sole, si relaziona formalmente con gli altri interventi, perseguendo una chiara coerenza progettuale, e crea con le sue forme un effetto altamente scenografico. La struttura è composta da due piloni inclinati, una pensilina in acciaio e vetro, 56 costole e 52 stralli; questi ultimi generano una forma ad arco rovesciato, metaforicamente da intendersi come una porta da e verso l'autostrada del Sole, principale arteria di collegamento tra Milano e Napoli. Il nuovo casello ha il vantaggio di essere flessibile in relazione ad eventuali adattamenti o modifiche delle corsie di pedaggio. La larghezza della copertura è di circa 15 metri; la lunghezza totale misura circa 80 metri, comprese le basi di acciaio che supportano la struttura metallica. L'altezza dei piloni, caratterizzati da una sezione affusolata, è di 50 metri.
La copertura del casello, localizzato in prossimità dello svincolo, rappresenta la porta d'accesso all'autostrada A1. L'opera, che si relaziona formalmente con gli altri interventi dell'asse attrezzato perseguendo così una chiara coerenza progettuale, crea con le sue forme un effetto altamente scenografico e un impatto visivo singolare.
Il progetto ha la funzione di riparare le piazzole di pagamento e si sviluppa per tutta la larghezza del casello autostradale. La sua struttura, ad un'unica campata in acciaio e vetro, ha il vantaggio di essere flessibile in relazione ad eventuali adattamenti o modifiche delle corsie di pedaggio.
La larghezza della copertura è di circa 15 metri; la lunghezza totale misura circa 80 m, comprese le basi di acciaio che supportano la struttura metallica.
La copertura è composta da tre cassoni (uno centrale e due laterali) e 56 costole trasversali che sostengono il carico della copertura realizzata con pannelli rettangolari di vetro stratificato fissati su profili di alluminio. Questo sistema è sospeso a due piloni inclinati mediante 52 cavi che si ancorano alle travi-cassone laterali. Le due antenne inclinate, che sopportano i cavi di sospensione, sono caratterizzate da una forma affusolata e si elevano fino ad un'altezza di 50 m rispetto al livello del suolo; per equilibrare i due piloni si collocano due cavi posteriori di ritenuta. La natura del suolo obbliga l'impiego di fondazioni profonde realizzate mediante pali gettati in opera.
Il sistema d'illuminazione creerà un effetto scenografico che contribuirà ad evidenziare l'impianto costruttivo del casello. Gli elementi strutturali più significativi, come le costole, il pilone o i cavi riceveranno un'illuminazione specifica, che ne sottolineerà la loro importanza.
Reggio Emilia ospiterà l'unica fermata in linea lungo la tratta ferroviaria ad Alta Velocità Milano - Bologna, all'altezza del KM129, partendo da Milano. Dalla collocazione della nuova stazione Mediopadana dell'Alta Velocita' lungo la linea, prende il nome KM129, spazio espositivo e laboratorio di attivita' in continua evoluzione.
Nato per volontà del Comune di Reggio Emilia e dei soggetti attuatori, lo spazio si propone di comunicare e far conoscere le opere progettate dall'architetto Santiago Calatrava, permettendo al pubblico di sentirsi parte del grande progetto di riqualificazione urbana in ogni sua fase di realizzazione e nasce per questo in Piazza Prampolini, cuore storico della città.
All'interno dello spazio sono a disposizione del pubblico tutti i progetti riguardanti le opere infrastrutturali legate all'Alta Velocità, con plastici, tavole, schizzi, proiezioni, web-cam in diretta dai cantieri, video e libri. KM129 organizza visite guidate aperte al pubblico condotte da tecnici che, presso Spazi Osservatorio protetti, creati ad hoc nelle aree di cantiere, illustrano le opere e lo stato di avanzamento dei lavori, attività didattiche con le scuole di ogni ordine e grado, workshop con le università e incontri aperti al pubblico.
Lo spazio è arricchito da periodiche mostre temporanee che ospitano i lavori di diversi artisti, studenti e professionisti sui temi dell'Alta Velocità e della trasformazione del territorio.
Orari di KM129:
da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00
sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
L'ingresso è gratuito