Rapporti internazionali. Giovani architetti dalla Germania
Padova - Centro Culturale San Gaetano, Via Altinate, 71
Dal 29 novembre al 31 dicembre 2008
Dalla “casa tenda” a Santiago del Cile al quartiere di New Orleans promosso da Brad Pitt, a Padova una mostra itinerante dedicata ai migliori progetti realizzati all'estero
Sarà il nuovo Centro Culturale San Gaetano di Padova ad ospitare la mostra itinerante Rapporti internazionali. Giovani architetti dalla Germania, dal 29 novembre al 31 dicembre 2008.
Una mostra dell'Institut für Auslandsbeziehungen e. V. (ifa), Stoccarda, in
collaborazione con la Bundesarchitektenkammer e. V. (BAK), Berlino
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Il Comune di Padova presenta con la collaborazione del Gruppo fischer, dell'Ordine degli
Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Padova
e dell'Istituto di Cultura Italo-Tedesco un'esposizione di quattordici progetti
di giovani architetti dalla Germania, realizzati all'estero prevalentemente dal
2004. I progetti in mostra vengono presentati con l'ausilio di modellini, foto,
piante e sequenze filmate.
Gli esempi selezionati nell'ambito dell'edilizia, dell'interior design, della
progettazione urbana e dell'architettura del paesaggio raccontano una
generazione di “giovani architetti” under 45 anni. Da decenni ormai è sempre
più difficile costruire in Germania prima dei quarant'anni e gli architetti qui
presentati sono riusciti a eludere questa regola, lavorando all'estero.
Lo studio Graft Architekten si dedica alla ricostruzione di un quartiere di New
Orleans gravemente danneggiato dall'uragano Katrina. Il complesso di 150 case
unifamiliari ecosostenibili nasce nell'ambito di Make It Right
un'organizzazione non profit promossa nel 2006 dall'attore americano Brad Pitt
in collaborazione con lo studio di architetti Graft.
A questi ultimi premeva mettere in evidenza, non tanto la loro casa low cost,
quanto piuttosto il confronto con la cultura del luogo e la dignità degli
abitanti che vivono con un reddito basso, che sono stati abbandonati dalla
politica, e che, grazie al coinvolgimento in un lungo processo partecipativo,
potranno tornare nella loro terra.
Gli architetti di Planwerk/Plan&Werk promuovono nella regione della
Transilvania, in Romania, progetti urbanistici con lo scopo di attuare una
vasta strategia di risanamento delle aree urbane in degrado per renderle nuovamente
vivibili.
Nella Kunsthaus Zug mobil, in Svizzera, si va anche qui oltre il compito
architettonico. Il container, trasformato dal Rheinfügel per portare l'arte al
pubblico interessato, fa parte di un progetto a più stadi che prevede
l'ampliamento della Kunsthaus Zug e che viene impiegato in diversi luoghi come
spazio espositivo itinerante.
Lo studio di Meuser Architekten ha dovuto invece confrontarsi con un compito,
che lasciava poco adito a libertà artistiche. In un edificio già esistente
nella capitale kazaka Astana, dovevano trovare posto tre ambasciate europee. La
scelta di questo progetto si spiega con l'abilità degli architetti, nell'essere
riusciti a creare, nonostante i ridotti rapporti spaziali, le rispettive
identità nazionali.
Gli architetti di Plasma Studio hanno affrontato nell'Hotel Puerta América a
Madrid la situazione opposta. Senza limiti di budget e in assoluta libertà
espressiva, hanno avuto la possibilità di trasformare un intero piano
dell'hotel. Il gruppo ha messo radicalmente in discussione la tipologia del
corridoio dando un contributo innovativo all'interior design. Il loro progetto
si oppone alla monotonia delle tipiche strutture alberghiere, creando da un
complesso involucro geometrico un continuum spaziale sinuoso, che consente
confini fluidi e genera una nuova percezione dello spazio.
La progettazione spaziale può, tuttavia, dare anche risultati sorprendenti con
mezzi semplici. È il caso della riconversione di un vecchio magazzino del
cotone a Manchester eseguito dallo studio Mueller Kneer Associates. L'obiettivo
proposto è stato quello di creare un centro di attrazione gastronomica nel
Cotton House. Attraverso una struttura inserita dentro l'edificio, come una
“casa nella casa”, gli architetti hanno creato diversi ambienti e spazi fluidi.
La leggerezza dell'arredo fisso costituisce un interessante contrasto con
l'architettura industriale, che rimane intatta nel suo monumentale carattere.
In un'estesa area industriale desolata, in parte abbandonata e in rovina, lo
studio Ian Shaw Architekten ha voluto letteralmente imprimere un segno di
efficienza industriale con la costruzione della sede centrale statunitense
dell'azienda di macchine industriali Herkules, situata alla periferia di
Pittsburgh. Il principio dello stabilimento di vetro con la sua struttura ben
definita caratterizzata da travi d'acciaio a vista, traduce congenialmente in
architettura la corporate identity dell'azienda.
Il Ferry Porsche Congress Center, nato dalla stretta collaborazione degli studi
di architetti GS-Architekten e Perler und Scheurer Architekten, si inserisce
come edifico architettonico principale nella topografia urbana di Zell am See,
in Austria. Il progetto si adegua perfettamente all'ambiente circostante e
dialoga abilmente con i livelli delle due strade. Due cubi si intersecano
reciprocamente e formano spazi ben proporzionati, che si collegano in modo
ingegnoso alla città.
L'ampliamento delle scuole cantonali Rychenberg e Im Lee eseguito da Haberland
Architekten a Winterthur, in Svizzera, è anch'esso la dimostrazione di come
giovani architetti, provenienti dalla Germania, riescano a realizzare tramite
un concorso, un progetto fuori dal loro paese. Il nuovo edificio scolastico è
stato costruito su un terreno topograficamente difficile e stretto, in
ottemperanza dei criteri standard minergie. Gli architetti sono stati abili ad
integrare la complessa impiantistica senza ledere il purismo
della costruzione architettonica.
Altrettanto seducente per il suo chiaro linguaggio formale è la Lauder Business
School di Vienna, realizzata dallo studio Kuehn Malvezzi, in cui il vecchio e
il nuovo si coniugano perfettamente. Il nuovo padiglione riunisce gli edifici
esistenti creando un armonico campus. Un forte elemento di coesione è il legno
utilizzato sia all'interno degli edifici d'epoca ristrutturati sia all'interno
del nuovo edificio.
La luce gioca un ruolo determinante nella casa residenziale AvSJJF situata su
una piccola striscia di terreno ad Amsterdam e edificata dallo studio di
architetti MIR. La forma della costruzione ricorda sia la tradizionale
architettura dei grachten (canali) sia l'orgoglioso prestigio esibito nelle
torri gentilizie di San Gimignano. Allo stesso tempo gli architetti riescono a
far dialogare in modo convincente l'aspetto introverso con l'aspetto
estroverso, lo spazio pubblico con quello privato.
Diversamente, la Casa Peng a Taichung, in Taiwan, progettata dagli architetti
dello studio Behet Bondzio Lin riesce a isolarsi dal vicinato su un piccolo
lotto e in un contesto urbano estremamente compresso. La straordinaria
percezione dello spazio nella casa è data dall'interessante susseguirsi di
spazi alti e bassi, aperti e chiusi, da un concatenamento
spaziale di diversi ambienti abitativi e dalla sofisticata illuminazione.
La Wall House a Santiago del Cile dello studio FAR Frohn&Rojas rappresenta
la situazione opposta. Su una superficie di oltre 5000 metri quadrati è sorto
un vero e proprio progetto a basso costo, che annulla la divisione classica tra
spazio interno e spazio esterno. La casa si compone di quattro livelli
differenti, nelle quali si sviluppano gli ambienti luminosi, e si caratterizza
da un'estetica a forma di tenda. Una membrana di tessuto, utilizzata nelle
serre, la ricopre come una pelle esterna e funge da filtro solare.
Nell'ambito dell'architettura del paesaggio, lo studio Levin Monsigny ha
realizzato a Hangzhou, in Cina un parco e dei giardini per il Museo della
Cultura Liangzhu, edificato da David Chipperfield. Da una parte gli architetti
paesaggisti si rifanno alla cultura neolitica cinese, arricchendo il genius
loci attraverso finti scavi e reperti archeologici, dall'altra lasciano
interagire la forma ben definita dei giardini e l'eleganza riservata del parco
in modo armonico con l'architettura severa del museo.
Mostra curata da: Romana Schneider
Orario di apertura: 10.00 - 18.00 (chiuso lunedì)