Architettura

Poche parole. Architetture di Marco Ciarlo
di Brunetto De Battè

Poche parole accompagnano sempre i progetti del Ciarlo, che preferisce raccontarsi e farsi raccontare dagli spazi suggestivi che manipola…sempre semplici, equilibrati e parsimoniosi… uno straordinario "contadino del mare" come tutti i liguri schivi silenti che pettinano l’acqua salata per raccogliere con valore quel poco azzurro pesce…

Il rapporto con la terra d’origine è fondamentale per capire il suo lavoro …fatto di sospensioni e delicati equilibri ma solido e vero… Ciarlo incomincia a collezionare un ragionevole numero di opere realizzate tanto da catturare l’attenzione, anche nei piccoli lavori, come in questa casa che qui illustriamo con alcune righe estratte dalla relazione.

"Meno è di più. Se questo è solo un gioco di parole, metterlo in atto , concretizzarlo in un’architettura di forma e sostanza non sembra semplice.
Muoversi sul filo del minimale, dare forza a gestualità semplici, ma mai banali, e mantenere alto il livello di vivibilità degli ambienti sono i presupposti e le intenzioni dell’architetto Marco Ciarlo per il progetto di una casa monofamiliare nel centro storico di Altare.
Le problematiche che l’intervento di restauro si propone di risolvere non sono solo quelle strettamente legate al mantenimento di un bene di considerevole interesse storico (supportate peraltro da indagini sul grado di conservazione delle strutture e dei materiali che compongono il manufatto), ma anche quelle prettamente compositive legate ad una reinterpretazione degli elementi distributivi, e delle relazioni che si instaurano fra gli ambienti.
A rafforzare le intuizioni di progetto, un attento studio sulla luce, sia per plasticizzare le forme, in un gioco sottile di chiaroscuri, che per aumentare il livello di accoglienza degli ambienti disegnati.
Proprio sul rapporto luce ombra sembra reggersi l’intera costruzione, a cominciare dalla scala (realizzata con una struttura in ferro micaceo, con pietra serena per le pedate - stabilità - e vetro strutturale per i piani d’attesa - trasparenza - ) completamente "smontabile" e disancorata dalle pareti perimetrali dell’edificio, lasciate libere da sovraccarichi nel pieno rispetto del valore storico che gli viene conferito.
La scala con il "monolite" della trave d’appoggio che regge l’intero edificio, costituiscono il baricentro dell’intero edificio che comprende tre piani più sottotetto; all’interno della costruzione il rigore dimensionale non è mai esasperato e gli schemi distributivi mai rigorosi; si realizza una compenetrazione totale fra le parti, in un gioco continuo fra gli ambienti e le persone che li vivono."

Molo Varatela a Borghetto SS, Savona

Molo Varatela a Borghetto SS, Savona

I suoi lavori sono fortemente caratterizzati da percorsi, camminamenti, passeggiate… che propongono sempre un spazio dinamico con pluralità di prospettive, tendendo inciampi ottici di percorso volutamente generati per generare sorprese distrazioni ed ancora emozioni, mi sono trovato ormai ripetutamente a parlare del suo lavoro e nonostante tutto questi nuovi luoghi facilmente generano sempre testo… racconto più che descrizione… nella forza dell’esatta semplicità evocano molteplici figure, moltiplicano in rimbalzi citazioni e metafore… ma non scontate …sempre levigate come immagini già consumate dal tempo…

Molo S. Antonio a Spotorno, Savona

Molo S. Antonio a Spotorno, Savona

Recupero del Castello di Roccavignale

Recupero del Castello di Roccavignale


Recupero del Castello di Roccavignale




Casa del signor D
Casa antica
Rivisitata
Casa mediterranea
Solai liberi sospesi
nel vuoto totale
legati da una
scala
sottile siluette
in controluce
grafica
semplice
ridotta in sua essenza

interno sostituito
interno ritrovato
interno seducente
sottrazione di segni
dettagli
brugole
HE
in nero
bianco muro
pietra di muro
trasparenze
docce di luce
spruzzi luminosi
silenti sospensioni di segni
spazi in attesa
per rappresentazioni
domestiche
La casa del signor D
si somma a tutti
gli altri spazi
ispirati del Ciarlo
sogni di carta
tradotti in
sogni di materia
voli
in blu mare
come il cimitero di Borghetto
le piazze sul mare
i castelli rivisitati
oggetti di pietra
lanciati in quella
linea
ideale
dove si confonde
un cielo orizzontale ed un mare verticale






Marco Ciarlo
Marco Ciarlo è nato il 3 maggio 1961 a Savona, sposato con 2 bambini.
Frequenta la bottega d'arte dei maestri Alfio e Amanzio Bormioli di Altare ed in seguito il Liceo Artistico Arturo Martini di Savona.
Si laurea in architettura presso la Facoltà di Genova dove collabora ai corsi di progettazione.
Nel 1988 inizia l'attività sotto la direzione dell'architetto Teobaldo Rossigno.
Dal 1993 avvia la collaborazione con gli architetti Fabrizio Melano e Giampiero Negro.
Membro di AId’A Associazione Italiana d’Architettura.
Ha progettato impianti sportivi, edifici industriali, cimiteri, spazi pubblici, passeggiate e piazze.
Particolare attenzione è dedicata all'architettura degli interni e agli allestimenti espositivi e museali.
Affianca alla professione attività in campo artistico di ricerca sull'immagine e la materia, anche come verifica interdisciplinare con particolare riferimento alla pittura, scultura e al design.

Vincitore:
Nel 1984 del Concorso "Borgomarina" per l’allestimento del padiglione C al Salone Nautico Internazionale di Genova.
Nel 1998 del Concorso a inviti per l’ampliamento del cimitero di Borghetto S. Spirito (SV).
Nel 2000 del Concorso Nazionale per la riqualificazione del Centro urbano di Sassello (SV).
Nel 2001 del Concorso Nazionale (licitazione privata) per la realizzazione della "città dei bambini" a Novi Ligure" (AL).
Nel 2001 del Concorso Nazionale (licitazione privata) per la realizzazione di una "piscina ed aree connesse" a Finale Ligure (SV)

Menzionato:
Nel 1991 al Concorso Nazionale Produttori Elementi LECA.
Nel 1997 al Concorso Nazionale per il restauro di alcuni ambienti di "Palazzo della Rovere" a Savona.
Nel 2001 al Concorso di Architettura delle provincie di Cuneo e Savona.
Nel 2002 al Concorso Nazionale per la progettazione delle aree di connessione tra il centro storico e la vecchia darsena del porto di Savona.
Molte delle opere realizzate sono pubblicate sulle principali riviste di Architettura italiane ed estere.