Architettura

Parco della Memoria Pizzolungo, 2011

Erice (TP), Italia
Progettisti: Marcello Calà, Giovanni Lucentini

Il progetto che si è aggiudicato il primo premio nel “Concorso nazionale per la realizzazione del parco della memoria storica e della coscienza civile in Erice lungomare Pizzolungo” è stato redatto dagli architetti Giovanni Lucentini e Marcello Calà.





Il Progetto ha un costo basso di circa 300.000 euro nella versione presentata per il concorso e approvata dalla commissione. Il comune ha già diverse volte espresso la volontà di realizzare il progetto sia convocando una presentazione ufficiale del progetto vincitore che si è svolta l'undici gennaio nell'aula bunker del carcere circondariale di Trapani davanti alle televisioni con ospiti come il Procuratore della Repubblica di Caltanissetta Sergio Lari, Il GIP del Tribunale di Palermo Piergiorgio Morosini, Il Presidente del Tribunale di Trapani Roberto De Simone,  Margherita Asta dirigente di Libera e gli alunni di nove scuole del territorio, e convocando anche i progettisti per pianificare le attività future. Margherita Asta in tale occasione ha dichiarato: “ci sono voluti 25 anni per arrivare a questo progetto, un primo passo il Comune di Erice lo ha fatto con l'acquisizione dell'area, oggi viene fatto un secondo passo, e andiamo avanti. E' importante saper che parte delle spese l'amministrazione le può sostenere con il risarcimento ottenuto in sede civile per essersi costituita nel processo della strage, questo denaro è il mal tolto che torna alla società”.
Caratteristica del progetto oltre all'economia dei materiali e dell'intervento sarà l'integrazione nel paesaggio siciliano grazie ai colori rossi e scuri dei materiali e al tipo di essenze utilizzate che avranno anche lo scopo di consolidare il costone realizzando un vero e proprio giardino verticale.
“Il progetto si genera dalla volontà di ricordare la strage immaginando la permanenza di ferite inferte nel terreno  che collegano con un percorso la stele commemorativa esistente, la terra e il mare. Gli squarci invitano le persone a riflettere e sono spazi di silenzio scandito dalla brezza marina e da viste verso il mare inquadrate dagli squarci rossi di acciaio corroso inondate dal nero fumo della pavimentazione con attorno il verde di piante spontanee. Un'immagine semplice che rende la memoria viva anche grazie un effetto termico di calore dei materiali sotto il sole con l'effetto sul visitatore come la sensazione di entrare in qualcosa che è appena accaduto. L'effetto plastico degli elementi bassi dal piano della strada crea un rapporto d'identità con il paesaggio siciliano delle montagne, sembrano pezzi di roccia qualunque presenti lì da sempre.  Voragini che danno l'idea di una natura che è conformata dalla violenza dell'uomo sulla terra. Il rapporto tra le case abusive a ridosso e questo piccolo oggetto che difende il paesaggio, sono un altro elemento cercato di contrasto”.