Una cantina docg firmata Renzo Piano
di Claudia Redaelli
La cantina La Rocca, progettata da Renzo Piano, si aggiunge ad altre interessanti cantine sulla costa maremmana, definita negli anni '90 dalla stampa specializzata, la California d'Italia per la sua vitivinicoltura di pregio: da quella di Petra a Suvereto, firmata da Mario Botta, alla cantina di Angelo Gaja a Bolgheri firmata da Giovanni Bo, a quella di Lodovico Antinori a Campo di Sasso, nei pressi di Bibbona, firmata da Gae Aulenti.
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Il progetto di Renzo Piano è per l'azienda La Rocca di Frassinello Spa,
proprietà della joint-venture italo/francese tra Paolo Panerai amministratore
delegato di Class Editori (che pubblica i quotidiani Mf/Milano Finanza ed
Italia Oggi, i mensili Class, Luna, Case & Country e il canale televisivo
digitale Class Financial Network, associato all'americana Cnbc), e proprietario
del Castellare di Castellina, ed Eric de Rothschild che nella grande famiglia
di banchieri ha la responsabilità della gestione delle attività vinicole, a
cominciare da Château Lafite. Primo esempio di effettiva compartecipazione
nell'imprenditoria vitivinicola fra Francia e Italia.
L'azienda è situata sulle colline di fronte al piccolo borgo di Giuncarico, sul
lato destro dell'Aurelia e si estenda per circa 500 ettari, acquistati a
partire dal 1999, di cui 80 attualmente coltivati a vigneto che diventeranno
almeno 125 al completamento del programma. A determinare la scelta di stare
proprio in questo territorio, una zona della Maremma di ottima vocazione
vitivinicola, che ha attratto altri grandi produttori come Ezio Rivella e
Gianni Zonin, il prezzo dei terreni sensibilmente inferiore rispetto, per
esempio, a quelli del bolgherese,
Sul fronte della conduzione tecnica, la regia enologica è affidata ad un'altra
accoppiata italo-francese: Alessandro Cellai enologo e direttore del Castellare
di Castellina e a Christian Le Sommer enologo di Domaines Barons de Rotschild.
L'intero investimento, comprensivo di terreno, impianto delle vigne e
costruzione è costato 20 milioni di euro.
La nuova costruzione ospita l'intero processo produttivo vitivinicolo
dell'azienda, con la cantina, il reparto invecchiamento, le aree adibite alla
lavorazione, le sale di degustazione oltre agli alloggi per trenta dipendenti.
L' edificio, in gran parte sotterraneo, si sviluppa per circa 8.000 metri
quadrati; intorno, 500 ettari di cui 125 a vigna.
La vigna è protagonista del progetto con i filari che si protendono verso la
cantina.
«La vigna è una coltivazione di grandissima sapienza. Con i suoi filari disegna
il terreno, delinea il paesaggio, meglio di ogni altra pianta», dice Piano che
prima di dire sì, ha fatto un volo in elicottero sul luogo dove sarebbe dovuta
sorgere la cantina. «Ho sempre bisogno di capire l'ambiente prima di realizzare
un progetto e di guardarlo dall'alto, come gli uccelli». Perché, spiega, «un architetto
deve anche imparare a volare».
Lo schema è composto essenzialmente di una piazza aperta, un padiglione di
vetro e una cantina che è il cuore del progetto anche per la tipica lavorazione
dell'uva a caduta: «l'uva è raccolta in maniera iperselettiva e quindi
collocata in cassette, arriva sul grande sagrato della cantina dove viene
sottoposta a ulteriore selezione sul tavolo di lavoro. Quindi per caduta,
attraverso vari chiusini, va nel tino d'acciaio sottostante».
La cantina sotterranea è un quadrato di 46 metri di lato occupato da 2.500
botti di rovere, le barriques, disposte a gradoni concentrici e discendenti
come un'arena.
Le finiture sono in cemento a vista e l'ambiente è illuminato dall'alto dai
raggi solari trasmessi dalla torre cattura-luce e riflessi da una serie di
specchi opportunamente inclinati. La movimentazione delle botti da 225 litri
avviene tramite bracci telescopici.
Il padiglione di vetro ospita gli spazi amministrativi e commerciali ed è
aperto al pubblico.
Mentre la sala degustazione, gli uffici e le residenze sono sul lato Nord.
La piazza - sagrato
Sovrasta la barriquerie una grande piazza a cielo aperto, proteso come un
belvedere sul paesaggio circostante, che si estende per oltre 5.000 mq con un
elemento verticale, la torre cattura-luce, e un basso padiglione quadrato in
vetro e acciaio satinato, di circa 500 mq, allestito con pareti mobili per
ospitare i visitatori e gli acquirenti di vino, ma anche per convegni, concerti
o degustazioni allargate.
Il padiglione è attraversato dalla torre cattura-luce (un parallelepipedo che
consente di controllare la temperatura, l'umidità e altre intemperanze
meteorologiche) che, come un faro, indica da lontano la presenza della cantina.
Essa è realizzata interamente in laterizio, di un colore tenue: la zona
centrale è rialzata di due gradini; la parte perimetrale è carrabile con accesso
diretto dalla rampa situata a nord.
Il fronte nord, infine, è caratterizzato dalla presenza di bassi volumi terrazzati
che seguono la quota discendente del terreno e ospitano alcuni appartamenti,
uffici e locali tecnici.
«Su questo poggio abbiamo realizzato un'immensa terrazza immaginandola come la
piazza di un paese: si cammina, si parla e tutto intorno questo scenario di
sinuose colline. Sulla terrazza arrivano le uve che poi vengono fatte cadere
nella cantina, edificata verso il basso. La magia viene dalla barriquerie, nel
ventre della terra, in penombra, con 2.500 botti che come grandi occhi ti
osservano».
Cantine Panerai La Rocca, Gavorrano (Grosseto) 2001 / 2007
Renzo Piano: la cantina La Rocca, nel comune di Gavorrano zona Doc del Monteregio
di Massa Marittima
Committente: La Rocca di Frassinello SpA
Renzo Piano Building Workshop
Design Team: L. Couton (associate in charge), B. Plattner (senior partner) con L.
Dal Cerro, G. Ducci e G. Pasquini, P. Hendrier, K. Demirkan, Y. Kyrkos, C. Colsonon,
O. Aubert (modelli) ,
Consulenti: Favero & Milan (strutture e analisi dei costi) Enoconsult, Manens
Intertecnica (servizi), Alvisi Kirimoto & Partners (consulenza
architettonica e sopralluogo) G. Crespi (paesaggio), A. Poli, M. Alessi con L.Ferri
(direzione dei lavori)