La nuova Università Bocconi secondo domus: l'ultima dedica a una città alla ricerca di una nuova identità
La nuova Bocconi premiata al World Architecture Festival
La nuova Bocconi premiata al World Architecture Festival
“Il progetto enfatizza le caratteristiche pubbliche e sociali della vita accademica e la sua capacità di coltivare relazioni con la città e il mondo circostante”, secondo la giuria di Barcellona
Il nuovo edificio dell'Università Bocconi all'angolo tra via Roentgen e viale Bligny
a Milano, progettato da Yvonne Farrell e Shelley McNamara dello studio
irlandese Grafton Architects, si è aggiudicato il premio quale miglior edificio
dell'anno nella categoria formazione al World Architecture Festival in corso di
svolgimento a Barcellona.
L'edificio sarà inaugurato, con una serie di eventi aperti alla cittadinanza, in una tre giorni che durerà da giovedì 30 ottobre a sabato 1 novembre.
“Il nuovo edificio per la faculty dell'Università Luigi Bocconi di Milano”, recita la motivazione della giuria, “è un'aggiunta sobria, ma distintiva, all'ermetico paesaggio cittadino di Milano. Scavato nel centro cittadino, crea un magico regno sotterraneo di sale congressi, cortili e foyer, tutti accessibili al pubblico, con gli uffici per i docenti letteralmente sospesi nello spazio. La giuria ha apprezzato il maturo trattamento degli spazi, della luce e dei materiali locali da parte di architetti che, pur non essendo di Milano, sono riusciti a distillare l'essenza di questa dura città in forme sicure e contemporanee. Il progetto enfatizza le caratteristiche pubbliche e sociali della vita accademica e la sua capacità di coltivare relazioni con la città e il mondo circostante”.
Assegnato a Grafton Architects all'inizio del 2002, a seguito di un concorso
internazionale ad inviti al quale hanno partecipato dieci studi di prestigio
internazionale, il nuovo edificio della Bocconi è stato concluso nel 2008 ed è
costato complessivamente 100 milioni di euro.
La giuria del World Architecture Festival per la formazione era costituita da Stefan
Behnisch, Behnisch & Partner, Germania; Raj Rewal, Raj Rewal Associates,
India; Catherine Slessor, The Architectural Review, Gran Bretagna.