Forum di architettura
Milano - San Pietroburgo. Città in trasformazione
Milano - Triennale di Milano, Sala LAB
V.le Alemagna, 6 - Milano
Venerdì 30 novembre 2007, ore 17.30
Alla Triennale un incontro dedicato all'architettura delle due metropoli tra
edifici storici e progetti avveniristici
Progetto Perrault
Teatro Marinkskij S. Pietroburgo
Venerdì 30 novembre 2007 alla Triennale di Milano (Sala LAB) alle ore 17.30 si
terrà il Forum di architettura Milano - San Pietroburgo. Città in trasformazione,
coordinato da Alessandro de Magistris, Docente al Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Pianificazione.
Intervengono:
Carlo Maria Giorgio Masseroli
Assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano
Aleksandr Viktorov
Presidente della Commissione di pianificazione urbanistica di San Pietroburgo
Alessandro de Magistris
Politecnico di Milano
Fulvio Irace
Responsabile scientifico settore Architettura e Territorio Triennale di Milano
Irina Korobina
Direttrice Centro Studi di Architettura Contemporanea di Mosca
Aleksej Levčuk
Architetto, San Pietroburgo
Cino Zucchi
Architetto, Politecnico di Milano
Progetto Norman Foster
Novaja Gollandia San Pietroburgo
L'iniziativa è promossa dal Comune di Milano-Settore Relazioni Internazionali
con l'Associazione Italia Russia Lombardia, il Politecnico di Milano e La
Triennale di Milano, con il sostegno dell'Ambasciata della Federazione Russa in
Italia e della Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia”, nell'ambito
delle celebrazioni per il 40° anniversario del gemellaggio tra Milano e San Pietroburgo.
Temi del Forum che, come afferma Alessandro de Magistris “rappresenta la prima
importante occasione in Italia di riflessione sui molteplici progetti elaborati
per San Pietroburgo”, saranno i grandi cambiamenti urbanistici attualmente in
atto a Milano e San Pietroburgo. Le due metropoli europee, unite da profonde
affinità culturali, celebrano quest'anno un gemellaggio quarantennale a
testimonianza di uno storico legame che risale, sotto l'aspetto architettonico,
alle origini della ‘città di Pietro' cui illustri architetti italiani, chiamati
a corte dagli Zar, - dai Rastrelli padre e figlio, a Giacomo Quarenghi -
portarono un fondamentale contributo alla realizzazione di importanti edifici
monumentali e complessi architettonici di straordinario valore e di grande
bellezza.
Milano e San Pietroburgo, due città oggi in trasformazione, interessate da un
profondo processo di rinnovamento, si confrontano su grandi e ambiziosi
progetti di riqualificazione urbana, attraverso la testimonianza diretta dei
responsabili istituzionali della pianificazione urbanistica delle due città.
L'Assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano Carlo Masseroli e
Aleksandr Viktorov, Presidente della Commissione di pianificazione urbanistica
di San Pietroburgo, prenderanno in esame, in un dialogo aperto con architetti e
storici dell'architettura - Alessandro De Magistris, Fulvio Irace, Cino Zucchi,
Irina Korobina, Aleksej Levčuk - progetti di rinnovamento di ampia portata
che vanno a misurarsi con l'eredità architettonica del passato.
Nel corso del Forum, che costituisce un'occasione inedita e unica di cogliere
lo spirito del cambiamento in corso, saranno approfonditi, in particolare, gli
aspetti relativi alla qualità delle nuove realizzazioni e al loro impatto
territoriale e ambientale, gli indirizzi urbanistici per la gestione degli
interventi, i nodi dell'identità e dell'innovazione nel quadro della spinta
alla globalizzazione che coinvolge le principali realtà urbane.
Il riferimento saranno i grandi progetti elaborati per la città di San Pietroburgo,
tra cui il progetto curato del grande architetto e designer inglese Norman Foster
di riqualificazione a destinazione culturale degli edifici dell'area della Novaja
Gollandija - importante complesso architettonico sorto nel cuore della capitale
baltica nel diciottesimo secolo, al cui disegno contribuì Jean-Baptiste Vallin
de la Mothe - l'intervento di ampliamento e ristrutturazione dello storico
Teatro Marinskij, su progetto dell'architetto francese Dominique Perrault.
Inoltre, il progetto curato dallo studio inglese RMJM per la realizzazione di ‘Gazprom
City', il nuovo centro direzionale del colosso russo del gas Gazprom, progetto
vincitore del concorso internazionale a cui hanno partecipato illustri
architetti, tra cui l'italiano Massimiliano Fuksas.
E in parallelo, una panoramica dei nuovi progetti milanesi, dall'intervento di
ristrutturazione del Teatro alla Scala realizzato tra il 2002 e il 2004 da
Mario Botta, al progetto CityLife, firmato dagli architetti Zaha Hadid, Arata
Isozaki, Daniel Libeskind e Pier Paolo Maggiora per la riqualificazione del
quartiere storico della Fiera di Milano, al progetto di riqualificazione dell'area
Garibaldi-Repubblica con la realizzazione della Città della Moda, della
Biblioteca degli alberi (un grande parco di 108mila mq) e del Polo
istituzionale con la nuova sede della Regione Lombardia e il nuovo palazzo
comunale, all'intervento per la riqualificazione dell'area Montecity-Rogoredo
con il progetto Milano Santa Giulia a cura di Norman Foster.
San Pietroburgo e l'architettura italiana: un gemellaggio con stile
San Pietroburgo vide già nel corso del XVIII e XIX secolo la presenza di diversi architetti europei, in particolare, italiani che contribuirono in maniera decisiva allo sviluppo
monumentale della città, 'finestra del Nord' sull'Occidente, fondata da Pietro
il Grande nel 1703. Con le loro opere e con la loro attività al servizio della
Corte imperiale gli artisti e gli architetti italiani contribuirono a definire
la struttura urbana di San Pietroburgo, lasciando una forte impronta nella
cultura artistica e architettonica russa. Da Bartolomeo Francesco Rastrelli
(1700-1771) che realizzò il bellissimo Palazzo d'Inverno, ad Antonio Rinaldi
(1710-1794), architetto al servizio di Caterina II di Russia dal 1762 al 1790,
a Giacomo Quarenghi (1744-1817) di cui tra le molte importanti realizzazioni si
ricordano l'Accademia delle Scienze, il Teatro dell'Ermitage, la Banca di
Stato, a Carlo Rossi (1775-1849), che realizzò il Doppio Arco di Trionfo, oltre
a Palazzo Mikhailovski, gli architetti italiani “esportarono” e trapiantarono
in Russia le radici profonde dell'arte e dell'architettura made in Italy.