Mauro Andreini: progetti recenti
PREMESSA
Dal 1999 ho iniziato un "periodo" decisamente nuovo e diverso dal precedente. Il caso mi ha condotto ad abbandonare il tema della casa per abbracciare quello della Chiesa e di altre strutture di servizio comunitario; mi ha condotto a costruire anche fuori dal Granducato.
Su questi temi e luoghi nuovi ho potuto finalmente e piacevolmente scoprire che l'architettura è per me nient'altro che un gioco, una maniera leggermente seria per creare spazi divertenti: architetture da Paese dei Balocchi, architetture "fresche e leggere", silenziose, sintetiche; né seriose né troppo teoriche. Mi sono avvicinato ad una architettura sempre più scarna, priva di ogni forma decorativa, segnata da semplici aggregazioni di forme pure, mai ossessionato dalla ricerca di straordinari "colpi d'architettura", mai ossessionato dalla ricerca di forme strabilianti o forzosamente nuove.
Ho continuato ad inseguire le immagini ed i colori del Buongoverno di Lorenzetti e da ciò mi sono intestardito, ad esempio, sull'uso dell'intonaco nelle facciate. Ho scoperto, poi, il valore del caso, dell'istinto e del silenzio come determinanti elementi progettuali.
(M. Andreini, 2002)
CHIESA E CENTRO COMUNITARIO
- Firenze - 2000/03 (in corso di costruzione)
... Una aggregazione di tre parti: la Chiesa, il Centro d'attività religiose ed il Campanile che rispettivamente equivalgono ad una grande capanna, ad una edificazione a corte e ad una torre, come l'antico connubio chiesa - corte convento.
Il complesso non si autocelebra, non esalta lo straordinario con forme strabilianti o forzosamente nuove ( a cercare il "colpo d'architettura" ), anzi lo rifugge per ricondursi ad una architettura "modesta" a misura d'uomo per una ordinaria "preghiera" ed una quotidiana attività religiosa e sociale ... dove il luogo primario per il culto ed il luogo "quotidiano" si fondono in una simbiosi inscindibile.
E' sottolineata ed accentuata la purezza formale e la "scarnezza" decorativa delle singole parti volumetriche per rimandare esclusivamente alla spazialità dell'insieme e non alla peculiarità dei singoli pezzi. Un'operazione progettuale di "riduzione all'essenziale" e di rispettosa equidistanza o meglio di distacco da figurazioni tecnomoderniste o postmoderniste o trendly;...
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CHIESA E CENTRO COMUNITARIO
- Bologna – 2001/03 (in corso di costruzione)
... Un complesso che si rifà all'idea dell'Oratorio, ad una struttura multifunzionale dove coesistono il luogo di preghiera, di aggregazione sociale, di assistenza sociale, di svago e di divertimento. Ognuna di queste sottofunzioni ha una propria fisionomia architettonica. Nell'insieme richiama un "nuovo borgo" ovvero un "isolato urbano" o ancora un "convento" che contiene al suo interno la Chiesa, il Campanile, i Palazzi, la Piazzetta (o corte) aperta all'esterno. Tutti rappresentati esteticamente e metaforicamente nella composizione d'insieme rivolta alla ricerca di un luogo nuovo e riconoscibile che fosse al contempo una casa, una chiesa, una piazzetta, un pezzo di città.
I tre elementi principali sono "racchiusi e raccolti" da un anello edificato esterno e rivolgono i loro fronti sulla piazzetta nella quale convergono tutti gli accessi all'interno della costruzione.
Un'architettura che attraverso la sua essenzialità rispecchia la natura stessa di un messaggio morale basato sulla semplicità e sulla purezza delle forme, anche quelle di vita...
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CHIESA E CENTRO COMUNITARIO
- Mirabella I. - 2001/03 (in corso di costruzione)
... Un edificio religioso di paese, di modeste dimensioni. Una "nuova" pieve di campagna.
Un edificio "bicomposto" formato da due parti diversificate e complementari: una forma aulica semiottagonale di vaga derivazione classica (domus aurea, basiliche rinascimentali,etc.) e due volumi ad essa addossati ripresi dagli archetipi dell'architettura spontanea civile e religiosa ( la capanna, il fronte e il campanile). La capanna rappresenta il luogo di culto, il fronte ed il campanile rappresentano il luogo di vita quotidiana...
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CASA DELLO STUDENTE
Firenze – 2003
... Una "striscia" edificata che richiama l’immagine delle mura urbane, un elemento "lineare" che vi si addossa ed un elemento a "capannone industriale" che vi si incastra.
I tre elementi sono composti ed uniti a formare una sorta di "trancia" di tessuto urbano caratterizzato proprio dal tema dell’"addossamento", dalla convivenza simbiotica di due parti di chiara derivazione storica: …. come il Ponte Vecchio che dichiara la compresenza dei due elementi fondanti con identità distinte e diverse quali il corridore e le "casette degli orafi", ……. come i centri fortificati nei quali la crescita interna per stratificazioni successive ha condotto le case ad addossarsi alle mura, ……. come nelle fortezze trasformate in borghi proprio attraverso l’addossamento delle case lungo il perimetro interno delle mura.
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Di Mauro Andreini
(www.mauroandreini.it)