Architettura

Il ponte Alamillo di Santiago Calatrava
di Claudia Redaelli

Santiago Calatrava, uno dei più importanti architetti contemporanei, è noto per le sue realizzazioni ardite dal punto di visto tecnologico che si ispirano alla natura e che uniscono, alla perfezione delle linee, il senso della meraviglia e la memoria del fantastico.

Architetto, ingegnere e scultore, ha realizzato stazioni, aeroporti e, soprattutto, ponti.

"Tra Architettura e ingegneria – afferma Calatrava - non c’è differenza: convergono a formare un’arte. Quando si vede una chiesa oppure un ponte, quello che effettivamente esiste è un’opera d’arte fatta per quel luogo e per quel paesaggio, sostanzialmente non diversa da una pittura, da una scultura o da una lirica del nostro tempo".

Il motto Natura mater et magistra guida tutto il suo lavoro. L’osservazione della natura è fonte di ispirazione e di emozioni interne; ne ricava due princìpi che hanno la priorità in natura e che sono molto adatti per costruire: uno è l'uso ottimale del materiale, l'altro è la capacità degli organismi di cambiare forma, crescere e muoversi.

La leggerezza delle sue opere è data anche dal senso di movimento di linee che ricordano le forme della natura: lo stelo di un fiore, la forma di un occhio, le ali di un insetto.


Proprio da questo forte senso etico nasce una delle sue opere più importanti: il ponte Alamillo, sul fiume Guadalquivir, che connette la città di Siviglia con l'Isola di Cartuja.

Costruito per l'Esposizione Universale del 1992 a Siviglia, in Spagna, il ponte ha immediatamente ricevuto la grande attenzione internazionale.

È stato definito icona culturale del ventesimo secolo, spettacolo di ingegneria audace e struttura estremamente controversa in quanto alta quanto una piramide egizia.

Il ponte ha una campata di 200 metri che è sostenuta da tredici paia di cavi ancorati ad un enorme pilone inclinato, alto 150 metri e tirato da cavi ancorati alla campata.

Il peso e l’inclinazione del pilone consentono di mantenere un equilibrio reciproco tra il pilone e la carreggiata, evitando di ricorrere alla simmetria strutturale.

Nell’Alamillo, il pilone inclinato all’indietro suggerisce l’idea di un movimento incipiente piuttosto che di un appoggio statico.

Più di qualsiasi altra architettura, i ponti deducono la loro espressione formale dalla tipologia strutturale. Il loro disegno e il materiale che li costituiscono riflettono il livello di conoscenza delle meccaniche e delle tecniche della costruzioni del tempo espresse dai progettisti.

Diversamente dai ponti più classici, l’opera di Calatrava non può essere descritta in termini di tipologia strutturale. Anche se il sistema strutturale potrebbe rifarsi ai princìpi delle tenso - strutture, per la tensione dei cavi, o agli esempi strutturali gotici, non è semplicemente un'amalgama dei due casi ed il ponte che ne risulta non riflette alcun tipo strutturale esistente in precedenza.

Altra caratteristica interessante è che le forze orizzontali prodotte dal pilone e dalla campata sono equilibrate dai cavi che sono in trazione, cosicché le fondazioni hanno bisogno di reagire solo a carichi verticali.


A Siviglia, prima del ponte Alamillo, non c’era nulla. Ora questa zona periferica ed abbandonata riprende vita e riacquista la sua importanza paesaggistica.

Calatrava ha pensato il suo ponte, non solo come elemento di collegamento, bensì come elemento di urbanizzazione, che incoraggi nuove pulsioni, nuova vita.

L'Expo '92 ha realizzato nella città uno sviluppo delle infrastrutture, cambiando le aree circostanti con i suoi nuovi ponti, strade, alberghi, aree verdi. La costruzione dell’Alamillo ha aggiunto energia al panorama.

La costruzione del ponte è un gesto simbolico, collegato con le necessità delle persone di attraversare e sormontare un ostacolo.

L’Alamillo, una sorta di struttura sagomata ad arpa che sfida la gravità e l’immagine tradizionale di ponte, è un segno, un atto di grande valore.