A Pietrelcina un Centro di accoglienza firmato da Mario Botta e Mimmo Paladino
Mario Botta nel progetto di Pietrelcina
Di Alessandro Castagnaro
Un vivace fermento culturale architettonico da qualche tempo sta coinvolgendo Napoli. Promotrice di molte di queste iniziative è la commissione culturale della facoltà di architettura della Federico II di Napoli, presieduta dal preside Benedetto Gravagnuolo colto storico dell’architettura - attento a rendere la città partecipe degli eventi di architettura nel suo farsi - coadiuvato da docenti validi e precisi, tra gli altri Sandro Raffone.
Infatti in questo periodo si sono susseguite: una conferenza di Francesco Venezia ed una mostra su Franz Di salvo, frutto quest’ultima di anni di lavoro nei quali Pasquale Belfiore, della seconda università di Napoli, è stato interessato in prima persona. L’ultima in ordine di tempo è stata la conferenza di Mario Botta, a Palazzo Reale il 6 giugno, nella quale egli ha tra l’altro presentato il progetto di Pietrelcina.
Mario Botta, architetto ticinese, laureato a Venezia con un altro grande maestro del ‘900 italiano, Carlo Scarpa, deve il suo valore anche a Le Courbusier ed a Louis Kahn con i quali ha collaborato in giovanissima età, rispettivamente nel ‘965 e nel ‘69. Botta è un "Maestro", e per l’attività didattica che svolge negli Stati Uniti ed in Svizzera, e, soprattutto, per la progettazione e per le sue architetture distribuite in ogni paese: dalla Svizzera all’Italia, dalla Russia all’India. Tra i progetti e le realizzazioni più recenti ricordiamo: il MART, Museo d’Arte Moderna e contemporanea a Rovereto, da poco inaugurato; l’edificio amministrativo di Noida a New Delhi; il concorso per il Teatro Mariinsky a San Pietroburgo; il Centro di accoglienza recentemente approvato per il Comune di Pietrelcina (Benevento).
Questo "Centro" - nel paese natale di Padre Pio – ha visto impegnati, per una stretta connessione tra architettura ed arte, Mario Botta e il beneventano Mimmo Paladino. Non è la prima volta che intorno ad un luogo religioso sono coinvolti i maggiori artisti, valga per tutti la lezione di S. Pietro a Roma. Così intorno alla figura di Padre Pio sono coinvolti a Pietrelcina Botta e Paladino, a S. Giovanni Rotondo Renzo Piano, entrambi appartenenti allo "star system" internazionale.
Il Centro di accoglienza nasce da un accordo di programma, frutto di un investimento pubblico e privato, con una spesa di circa 76 milioni di euro, tra la Regione Campania e la C.I.T. Si prevede la realizzazione di un polo religioso e turistico che contenga una casa di accoglienza, una struttura alberghiera per 750 ospiti, un centro congressi per 1200 posti, in sostanza, come è stata definita, "una cittadella per offrire accoglienza, serenità, raccoglimento ai milioni di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.". La scelta di Botta come architetto è appropriata, perché egli, con il suo "nuovo classicismo", con il suo sapiente uso dei materiali - il mattone, il vetro, il ferro - con i suoi personalissimi tagli sfrutta la luce, in maniera artata e naturale al tempo stesso.
Per Pietrelcina il progetto è tutto giocato su forme semplici ottenute dalla geometria piana, pochi volumi costruiti, ma tutti rigorosamente inquadrati con precisi assi di riferimento; con sviluppo longitudinale inserito tra la natura del sito, il verde progettato ed una grande piazza belvedere; un elemento centrale, una sorta di volume assimilabile ad un vertebrato organico - ideale fulcro del complesso - rompe apparentemente la rigida composizione, pur essendo vincolato da regole precise. Il progetto multifunzione, nato dagli affascinanti schizzi a matita di Mario Botta, diventa compatto ed organico al tempo stesso con la fusione di regole architettoniche ed elementi naturali. Il centro, suddiviso in quattro parti distinte, sarà realizzato in tre momenti temporali. Botta garantisce la Sua ferma intenzione di utilizzare il più possibile materiali locali, come pietre o mattoni di cotto; per la sistemazione a verde culture e piantumazioni proprie del luogo specifico e della provincia di Benevento. L’inizio dei lavori è previsto per settembre 2003, mentre l’inaugurazione dovrebbe avvenire il 24/04/2004, anniversario della data di nascita di Padre Pio, quindi in tempi particolarmente brevi, cosa della quale ci meravigliamo maggiormente, conoscendo la nostra realtà. Esperienze suggestive e spirituali di architetture legate a luoghi di culto non sono per Botta una novità, perché ha già realizzato la Cappella di Santa Maria degli Angeli sul monte Tamaro, in Svizzera, ove ha fuso il monumento architettonico tra percorsi, natura e geometrie elementari, senza alterare il paesaggio, anzi, se è consentito, migliorandolo.
La lezione di Botta induce ad auspicare che mediante le architetture raccontate ed illustrate, talvolta frutto di concorsi, si possa sensibilizzare la classe politico-dirigenziale a ripristinare la sana ed antica procedura del concorso di idee di architettura nelle procedure di conferimento degli incarichi, al fine di conseguire frutti più consoni alle realtà contestuali locali, tuttavia sempre legati alle tendenze contemporanee generali, escludendo però quelli che non si confanno alla nostra tradizione culturale: il Kitshe.
Articolo inserito il 28 luglio 2003