Brasilia. Un'utopia realizzata. 1960-2010
Milano - Triennale
Dal 12 novembre 2010 al 23 gennaio 2011
La Triennale di Milano presenta Brasilia. Un'utopia realizzata. 1960-2010, una
mostra sulla capitale brasiliana a 50 anni dalla sua realizzazione, che ne
descrive la storia affascinante all'incrocio tra vicende politiche, culturali e
sociali di un Brasile in tumultuosa espansione.
La mostra si articola lungo un percorso cronologico, dall'epoca coloniale a
oggi, affiancando a materiali tecnici e documenti storici, aneddoti, storie
personali, oggetti e testimonianze della vita quotidiana nella città costruita
nel deserto del Planalto. I documenti, i disegni, i materiali fotografici e
audio-video raccolti per la mostra costruiscono la tesi e il significato
dell'esposizione: Brasilia è la realizzazione di una utopia a lungo inseguita,
è una città-capitale realizzata in un solo coraggioso atto di fondazione, che
oggi si presenta come una città giovane, piena di contraddizioni e al tempo
stesso di energia. La mostra apre il campo a una riflessione non solo su una
stagione dell'architettura e dell'urbanistica, fortemente segnata dal Movimento
Moderno, ma anche, più in generale sul rapporto tra gli spazi della città e la
vita che li anima. I materiali presentati consentono di portare argomenti ad un
dibattito attualmente in corso che, dopo una lunga fase di rimozione da parte
della cultura urbanistica ed architettonica Europea e Nordamericana, riscopre
Brasilia e ne discute le ragioni, le forme del progetto, la originale struttura
urbana, le architetture, gli spazi aperti e le possibilità di appropriazione da
parte dei suoi abitanti.
La mostra si articola in quattro sezioni che affrontano sotto diversi aspetti
il tema della concezione e realizzazione di Brasilia capitale, le celebrazioni,
le critiche e le contraddizioni che ne hanno accompagnano lo sviluppo, fino al
suo significato contemporaneo.
La prima sezione, intitolata Il progetto di una nuova città, si interroga sui
motivi che hanno portato alla decisione di una nuova capitale, alle ragioni
economiche e politiche di una città da realizzare ex novo con un atto di
fondazione e sulla scelta della sua localizzazione attraverso una rassegna
cronologica degli eventi storici che hanno portato alla concezione di Brasilia.
La seconda sezione, intitolata La costruzione di Brasilia capitale, attraverso
foto d'epoca, memorie personali e schizzi di Oscar Niemeyer, mostra la fase
della realizzazione di Brasilia, delle sue architetture e dei suoi spazi. E
consente di apprezzare l'eccezionalità delle vicende che hanno accompagnato le
quaranta settimane di lavoro: i tempi straordinariamente contenuti della sua
costruzione; i provvedimenti speciali e gli incarichi particolari, gli
incentivi per lo spostamento di masse di lavoratori verso il centro del paese e
la loro collocazione attorno alla città in crescita. Uno sforzo enorme,
sintetizzato da Lucio Costa nella sezione brasiliana alle XIII Triennale di
Milano del 1964, con la frase: “…la stessa gente che passa il tempo libero
nelle amache, quando il tempo stringe, è capace di costruire in tre anni una
capitale nel deserto”.
La terza sezione della mostra si apre con il momento dell'inaugurazione, e si
sofferma sul post costruzione di Brasilia. Con il titolo Brasilia al centro del
dibattito ripercorre la propaganda e il consenso politico dell'operazione
nazionale. L'entusiasmo celebrativo da parte di importanti rappresentanti
dell'architettura moderna internazionale e la contemporanea nascita, dai primi
anni '60, di un dibattito di critica e dissenso sul modello insediativo e le
sue espressioni architettoniche: in Europa, nello specifico in Italia, con gli
editoriali di Bruno Zevi su ‘L'architettura cronache e storia', così come nel
Brasile stesso.
La quarta sezione Brasilia oggi conclude la mostra e al tempo stesso apre alle
riflessioni del visitatore sulla Brasilia di oggi, 50 anni dopo la sua
realizzazione ufficiale, leggendone criticamente il funzionamento della
struttura urbana dal punto di vista sociale e il significato simbolico alla
luce di mezzo secolo di distanza.
La mostra si avvale di materiali provenienti da numerosi enti e Fondazioni
brasiliani (tra gli altri:Arquivo Público do Distrito Federal, Fondazione
Niemeyer, Casa de Lucio Costa, , Memorial JK, Fondazione Burle Marx) e di
contributi di importanti fotografi: le foto storiche di Marcel Gautherot e
quelle attuali di Donata Pizzi e di Iwan Baan recentemente insignito del premio
Julius Shulman. Accanto a materiali documentari sulla città, la mostra prevede
inoltre una interessante selezione musicale – dalla Sinfonia dell'Alvorada di
Tom Jobim e Vinicius de Moraes alla Brasilia di John Coltrane - e di video
d'epoca e attuali, tra cui il recente film del regista Adirley Queirós,“Rap, o
Canto da Ceilândia” sulle condizioni di vita degli abitanti di Ceilandia, una
delle città satellite intorno a Brasilia, attraverso il racconto di giovani
rapper.
Informazioni:
Brasilia. Un'utopia realizzata. 1960-2010
Luogo: Milano - Triennale
Periodo: dal 12 novembre 2010 al 23 gennaio 2011
Orario: 10.30 - 20.30, chiuso il lunedì - Giovedì e venerdì 10.30 - 23.00
Ingresso: euro 4,00 / 3,00 / 2,00
A cura di: Alessandro Balducci, Antonella Bruzzese, Remo Dorigati, Luigi
Spinelli (DiAP Politecnico di Milano)
Con il contributo scientifico di: Martino Tattara (Berlage Institute, Rotterdam),
Lisbeth Rebollo, Francisco Alambert, Rodrigo Queiroz (USP - Universidade de São
Paulo)
Progetto grafico e allestimento: 46 xy
Catalogo: Triennale Electa