Ricordando Egle Renata Trincanato e Giuseppe Samonà.
Conversazione con Corrado Balistreri Trincanato
di Ivana Riggi
Nel periodo universitario, trascorso alla Facoltà di Architettura di Palermo, un giorno nel seguire l'esame di Composizione Architettonica antecedente al mio mi colpì la risposta di un collega al nostro professore; alla domanda “fuori campo”: << Secondo lei chi siamo? >> Questi rispose: << Siamo l'esperienza degli altri!>>… L'esperienza comprende la conoscenza che “esiste” quando un'intelligenza è in grado di utilizzarla; se ciò accade, a mio giudizio, i muri dei confini territoriali, spaziali, temporali in cui si opera si rompono e il tutto acquista una forma di sapere particolare dotato di una sua utilità fruibile da tutti e per sempre.
Parleremo di due progettisti che hanno segnato la storia dello IUAV e quella
dell'Architettura; il loro lavoro rientra nell'ambito della riflessione appena
espressa, sono: Egle Renata Trincanato e Giuseppe Samonà.
Sarà uno scritto più ampio del solito: dopo aver segnato delle dovute note
biografiche su entrambi, ne ricorderemo il profilo professionale e umano
conversando con Corrado Balistreri Trincanato, Professore Associato
all'Università IUAV di Venzia - Dipartimento di Progettazione Architettonica,
nipote dell'Architetto Trincanato.
Classe 1910, romana di nascita ma vissuta principalmente in Veneto, Egle Renata
Trincanato fu la prima donna a laurearsi al corso di studi di Architettura
Civile del Regio Istituto Superiore di Venezia nel 1938. Nel 1939, dopo aver
insegnato in diverse scuole veneziane, fu nominata nello stesso Istituto in cui
studiò assistente incaricata della cattedra di “Elementi di architettura e
rilievo dei monumenti”; diventò di ruolo nel 1941, da lì a seguire verrà una
crescente carriera accademica. In quel periodo titolare della disciplina appena
menzionata era il Professore Giuseppe Samonà incontrato durante un viaggio
studio organizzato dall'università in Libia nel 1937. Tra i due nascerà un
proficuo sodalizio.
Donna tenace e impavida dinanzi alle difficoltà che spesso ostavano le figure
professionali femminili, la “Dottoressa” Trincanato (amavano chiamarla così) si
iscrisse a vari concorsi di architettura. Vinse il terzo premio per
l'ampliamento dell'Ospedale al Mare del Lido (1946) e il primo e il secondo
premio ex æquo nel concorso per una serie di case da costruirsi nell'Estuario
Nord e Sud, bandito dal Comune di Venezia (1947). Nel 1948 pubblicò il volume “Venezia
minore”, uno studio accurato sul tessuto edilizio residenziale della città
lagunare dal Trecento al Settecento; lo scritto echeggiò a livello
internazionale. Contemporaneamente analizzò le nuove tipologie abitative volte
a risolvere i problemi della città contemporanea. Espose alla settima edizione
dei Congrès International d'Architecture Moderne (CIAM) di Bergamo in un gruppo
coordinato da Giuseppe Samonà. Nel 1955, divenne Segretario del Consiglio
dell'Istituto di Urbanistica della Sezione Veneta.
Tra i suoi principali lavori di ricerca, progettazione e pianificazione
urbanistica, rammentiamo:
l'esperienza in cantiere per l'esecuzione del Palazzo INA Casa di Treviso
progettato da Samonà (1949-53); la realizzazione di Case per lavoratori a
Sant'Agata sul Santerno (Ravenna, 1952-56); le Case INCIS al Lido di Venezia
(1954-57); il progetto per i Nuovi uffici per l'Istituto Nazionale per gli
Infortuni sul Lavoro (INAIL), compiuto con Samonà e conclusosi nel 1961; la
partecipazione al Concorso per il nuovo Piano Regolatore Generale di Venezia
(1957) insieme a Giovanni Astengo e Mario Coppa di cui si occuperà, anche se
non vincitrice, nella sottocommissione per il Risanamento presieduta da Samonà;
la compartecipazione con Samonà e Costantino Dardi al Piano Regolatore Generale
di Cavarzere (1962-66); la collaborazione con il gruppo Samonà per il Progetto
Novissime al concorso di idee per la nuova sacca del Tronchetto (1964); la
ricerca generale preliminare al Piano Regolatore di Ancona, per il risanamento
del centro storico in qualità di capogruppo (1974-1988).
Tra le importanti cariche ricoperte e i ruoli di docenza si evidenziano:
Capo Divisione tecnico-artistica e Direttore del Palazzo Ducale presso il
Comune di Venezia (1954-1964); Professore ordinario presso lo IUAV per la
cattedra di Urbanistica (1966) e per quella di Elementi di Architettura e
Rilievo dei Monumenti (1967); Membro del Consiglio di Presidenza della
Fondazione Querini Stampalia (1971) della quale tra il 1990 e il 1994 assumerà
la Presidenza; Vice Direttore dello IUAV (1974); Direttore dell'Istituto di
Rilievo e Restauro dello IUAV da lei fondato (1975).
Tra i rilevanti studi e mostre organizzate si menzionano:
Venezia Viva al Centro Internazionale del Costume di Palazzo Grassi (1954);
Italia Nostra difende Venezia; Errori problemi prospettive dell'urbanistica
veneziana a Palazzo Ducale (1962); Carpaccio a Palazzo Ducale (1963); Venezia
ieri e oggi negli spazi di Palazzo Vendramin Calergi (1966); Ritratto di
Venezia al Museo Correr (1973).
Tra i riconoscimenti ricordiamo:
il Premio nazionale Olivetti di architettura e di urbanistica per la
critica per i meriti scientifici di “Venezia Minore” (1955); il Premio Pietro
Torta per il Restauro di Venezia (1982); la Medaglia d'oro ai Benemeriti della
cultura dal Ministero della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana
(1987); l'Onorificenza ai Benemeriti della Scienza e della Cultura da parte del
Presidente della Repubblica (1997).
Tra i più importanti volumi pubblicati:
Venezia minore (Ed. Il Milione - Milano 1948) cui faranno seguito una fitta
serie di articoli e saggi sia su Venezia e la sua laguna che sulla storia
dell'architettura e dell'urbanistica del territorio veneto; Venise au fil du
temps: Atlas historique d'urbanisme et d'architecture (Ed. I tipi DI Joel
Cuenot-1971), volume illustrato pubblicato con Umberto Franzoi
sull'architettura di Venezia che impegnò due anni di lavoro.
Egle Renata Trincanato scomparve a Mestre il 5 marzo 1998.
Classe 1898, nato a Palermo e vissuto tra il Sud, il Centro e il Nord
dell'Italia, Giuseppe Samonà è stato architetto e ingegnere tra i più
riconosciuti del Novecento. Noto urbanista, fu Rettore dello I.U.A.V. dagli
inizi degli anni Quaranta alla fine degli anni Sessanta. A lui si deve la cosiddetta
“Scuola di Venezia” che portò il paese in sinergia con la cultura
internazionale. Lungimirante chiamò all'insegnamento storici, architetti,
urbanisti tra i più impegnati: Bruno Zevi, Giuseppe Mazzariol; Franco Albini,
Carlo Scarpa, Ignazio Gardella, Daniele Calabi, Giancarlo De Carlo, Ludovico
Barbiano di Beljoioso; Giovanni Astengo, Luigi Piccinato. Interpellò gli
strutturisti Gilulio Pizzetti e Franco Levi e artisti del calibro di Mario
Deluigi. Fu il periodo in cui contemporaneamente vennero portati avanti gli
studi su Venezia da Egle Renata Trincanato che lo affiancò con entusiasmo e
produttivo impegno e quelli su Michelangelo e Biagio Rossetti da Bruno Zevi. Il
riconoscimento di quanto svolto in quegli anni fu testimoniato dalle visite a
Venezia dei più noti architetti del panorama mondiale: Frank Lloyd Wright,
Richard Neutra, Alvar Aalto, Le Corbusier, Louis Kahn …
Tra i suoi principali lavori di ricerca, progettazione e pianificazione
urbanistica, rammentiamo:
il Progetto per il concorso del Palazzo del Banco di Sicilia a Siracusa
(1925) che vinse il terzo premio; il Concorso per la sistemazione della Villa
Bellini a Catania e sue adiacenze (1930), in collaborazione con l'architetto C.
Autore e lo scultore Giarrizzo, che si aggiudicò il primo premio; l'Ospedale
ortopedico-Traumatologico dell'INAIL a Bari (1947-1952); Villa Scimeni a
Mondello (1950); il Quartiere INA casa a San Giuliano - Mestre (1951); le Unità
residenziali per i lavoratori dell'INA casa a Sciacca e a Palma Montechiaro -
Agrigento (1951-1954); il Progetto per il Palazzo degli Uffici della SGES (
Società Generale Elettrica della Sicilia) a Palermo (1953);la Villa Samonà a
Gibilmanna - Palermo (1954), edificio costruito su un terreno delle proprietà
Samonà che l'architetto amava tanto da far predisporre una serie di cartoline,
con le fotografie della stessa, da spedire ai propri amici durante i suoi
soggiorni estivi in Sicilia; il Progetto pilota del Comitato della Produttività
Edilizia del Ministero dei LL.PP. per Borgo Ulivia a Palermo (1958) in
collaborazione con gli architetti Bonafede, Calandra, Caracciolo; il Concorso
per il progetto del Piano Regolatore Generale del comune di Messina (1960), in
collaborazione con gli architetti Bonafede, Calandra, Alberto Samonà e gli
ingegneri Cutrufelli e De Cola, che ottenne il Primo Premio; la Consulenza
urbanistica alla Direzione del Piano Urbanistico Provinciale del Trentino
(1961-1964); la Centrale Elettrica a Trapani per conto della SGES (1963); il
Piano di ricostruzione per Longarone, Erto e Casso (1964) in collaborazione con
gli architetti C. Dardi, E. Mattioni, V. Pastor, G. Polesello, l. Semerani, M.
Tessari.
Tra le importanti cariche ricoperte e i ruoli di docenza si evidenziano:
Assistente volontario alla cattedra di Disegno d'ornato e Architettura
elementare nell'Università di Messina dal 1927 al 1930; Assistente alla
cattedra di Restauro dei Monumenti nella R. scuola superiore di Architettura di
Napoli dal 1930 al 1933; Incaricato alla Cattedra di Elementi di Architettura
nella R. Scuola Superiore di Architettura di Napoli dal 1931 al 1935;
Incaricato alla Cattedra di Composizione Architettonica nella R. Scuola
Superiore di Architettura di Napoli dal 1935 al 1936; Segretario dell'Archivio
Storico per l'Italia Meridionale per il riordino e la raccolta di elementi
bibliografici e grafici sui monumenti dell'Italia meridionale, nomina ricevuta
nel 1936; Professore Straordinario nella Scuola Superiore di Architettura di
Venezia per la cattedra di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti
(1936); Incaricato alla Cattedra di Composizione Architettonica nella Facoltà
di Ingegneria di Padova dal 1936 al 1943; Ordinario della cattedra di Elementi
di Rilievo di Architettura e Rilievo dei Monumenti nell'Istituto di
Architettura Universitario di Venezia nel 1940; Ordinario di Composizione
Architettonica dal 1943 al 1971 e Direttore dell' Istituto di Architettura
Universitario di Venezia dal 1945 al 1971;
Membro effettivo dell'Istituto Nazionale di Urbanistica e Presidente della
Sezione Veneta (1948); Membro del Comitato per la formazione del piano
territoriale di coordinamento presso il Provveditorato delle Opere Pubbliche di
Venezia (1948); Membro onorario corrispondente del Royal Institute British
Architects (R.IB.A) (1949); Membro del Consiglio Ospedaliero del ministero dei
LL.PP. per la ricostruzione in Francia (1949); Membro del Comitati
internazionali d'Architettura moderna (C.I.A.M.) - Gruppo italiano (1949);
Capogruppo per l'Urbanistica dell'Opera di valorizzazione della Sila (1950);
Membro della Società europea di Cultura (S.E.C.) (1950); Incarico dal Ministero
dei LL.PP. nella Commissione di Studio per la riforma della allora vigente
Legislazione Urbanistica (1961).
Tra i rilevanti studi e mostre organizzate si menzionano:
l'allestimento della Prima Mostra d'Architettura Siciliana (1927) in cui
espose anche alcuni suoi disegni a forte chiaroscuro; la partecipazione alla
Exposition International de l'Hurbanisme et de l'Habitation (1947) con uno
Studio per unità nucleari a San Giuliano (Venezia) che si aggiudicò un Diplome
de Grand Prix e che fu presente anche alla Mostra delle Griglie (1949)
pianificata dai CIAM a Bergamo (occasione in cui conobbe Le Corbusier); la
presenza alla Mostra di Architettura di Rabat-Marocco (1951) pianificata dal
Congresso dell'UIA.
Tra i riconoscimenti ricordiamo:
l'Onorificenza di Grand'Ufficiale dell'Ordine “Al merito della Repubblica
Italiana”. Ministero della Pubblica istruzione (1957); il Premio Olivetti per
l'Architettura e l'Urbanistica e per il Magistero (1958); il Diploma di prima
classe ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte da parte del
Ministero della Pubblica Istruzione- Medaglia d'oro (1959); il Premio In/Arch -
per la ricerca scientifica, tecnica, e tecnologica - per la formazione di un
Codice di Urbanistica (1961) e Premio In/Arch per la Sicilia - per la Centrale
Termoelettrica di Augusta (1961) ricevuti dall'Istituto Nazionale di
Urbanistica.
Tra i più importanti volumi pubblicati:
Giuseppe Samonà scrisse parecchi articoli (per le riviste “Rassegna di
Architettura”, ”Architettura”, ”Palladio”, “Accademia”, “Urbanistica”,
“Casabella”, “Edilizia Popolare”, “La biennale”, “Critica d'Arte”…),
recensioni, alcune voci per l'Enciclopedia Treccani (si ricordi “Famedio” del 1932-
vol.14 p.764), diversi gli atti pubblicati da conferenze da lui presidiate.
Citiamo alcuni libri di suo pugno: Elementi medioevali nell'architettura del
sec. XVI in provincia di Messina (Napoli 1935), Monumenti medioevali nel
retroterra di Cefalù (Napoli 1935), La casa popolare (Ed. Politecnica-Napoli
1935), Schemi compositivi di palazzi napoletani del'500 ( Ed. Ricciardi- Napoli
1935), Il duomo di Cefalù, testo e disegni nella collezione “I Monumenti
Italiani” a cura dell'Accademia d'Italia (Roma-1939),L'Urbanistica e l'avvenire
della città in Europa (Ed. Laterza-Bari 1959).
Giuseppe Samonà scomparve a Roma il 31 ottobre 1983.
Professore Balistreri Trincanato, grazie per la sua presenza oggi. Inizierei
con un primo quesito abbastanza diretto: che cosa è per lei l'esperienza e che
importanza ha nella società?
Le rispondo in modo indiretto; ho avuto la fortuna di conoscere il prof.
Samonà sin da bambino ed il primo vivido ricordo del Professore risale a quando
avevo sei anni (1948); stavo giocando nel giardino del palazzo Giustinian a
Dorsoduro, dove allora aveva la sede lo I.U.A.V., quando mi accorsi di un
signore che stava disegnando seduto su una panchina, mi avvicinai e quando gli
fui vicino con il gesto della mano mi fece cenno di guardare il disegno che
stava acquerellando; quel gesto di coinvolgimento era frutto dell'esperienza
del professore nell'insegnamento, quello di rendere compartecipi coloro che lo
attorniavano.
Nella società contemporanea ho l'impressione che spesso l'esperienza accumulata
non abbia alcun peso.
In cosa, a suo giudizio, consistette la “felicità” del connubio
professionale Trincanato - Samonà? Crede che un buon contributo possa essere
pervenuto anche dal confronto tra le differenti terre di appartenenza intrise
di diversi connotati culturali? Se sì, in che modo ed in cosa trasparirebbe?
Posso affermare con certezza che il connubio felice tra la “Dottoressa” ed
il Professore era dato dal totale affiatamento culturale e progettuale tra i
due; un legame di una tale solidità era dato dalla fermezza di Egle e dalla
caparbietà di Giuseppe nel loro vivere quotidiano professionale-didattico.
Ho trovato in loro due qualcosa che esulava dal classico vincolo che lega due
persone che si sposano; si sono conosciuti nel 1936 e sino al 1983 sono stati
legati dalla passione dello studio, della ricerca, della progettazione, della
discussione mai interrotta, anche dello scriversi, per un lunghissimo tempo.
Certo che sia Egle sia Giuseppe erano figli di due isole: Venezia, per lei, la
Sicilia, per lui, ma il loro respiro culturale era così ampio che nulla li
fermava.
La loro comunanza era così forte che in moltissimi progetti non c'è la firma di
Egle ma basta osservarli e subito si possono separare con certezza da quelli in
cui Lei non ha partecipato.
Il volume “Venezia minore” scritto dall'Architetto Trincanato, pubblicato a
Milano nel 1948, ebbe subito un riscontro positivo a livello nazionale e
internazionale. Fu apprezzato da Giuseppe Fiocco, riconosciuto da Bruno Zevi
sulla rivista “Urbanistica”, segnalato da Nikolas Pevsner su “The Architectural
Review” come “an excellent new italian book”. Come vennero “riscritte”
l'architettura ed il volto della città? Che peso venne dato al restauro?
Tutte le pubblicazioni di Egle sono pregevoli, e così quelle di Fiocco,
Samonà, Zevi ed altri, ma riescono a sensibilizzare una parte minoritaria
dell'Università, del mondo professionale, degli Enti Pubblici, della grande
massa degli individui; Venezia Minore è considerato un bel libro dai molti
perché ci sono dei “bei disegnini”, come ha scritto qualcuno, ma pochi sono
entrati nella vera essenza del libro scritto e disegnato da Egle.
Se osserviamo lo sviluppo delle nostre città, le periferie, le frange urbane,
dobbiamo amaramente constatare che ben pochi hanno tenuto conto degli scritti
della Trincanato, di Samonà, di Zevi, e nel campo del restauro credo che
purtroppo Venezia sia il tragico esempio di come si siano attuati gli
sventramenti non solo dei piani terra, ma di interi edifici per far posto ad
alberghi, ristoranti, centri commerciali, una vera mercificazione postribolare
del patrimonio artistico veneziano sino all'inutilità dell'ultimo ponte sul
Canal Grande o all'errore urbanistico del Tronchetto (illuminante il progetto
di Samonà, Trincanato ed altri che prevedeva il totale annullamento di queste
aree, frutto di imbonimenti).
Lei è suo figlio Emiliano avete curato una pubblicazione commemorativa su
Giuseppe Samonà, intitolata “Disegni di Giuseppe Samonà” (con il contributo
dell'Ordine degli Architetti di Venezia - anno 1998), che ho avuto il piacere
di leggere e osservare con attenzione. Le rappresentazioni grafiche, inserite a
seguire, pagina dopo pagina, ci mostrano degli aspetti più intimi di questo
personaggio, mi sembrerebbe un “racconto per immagini”… Mi parlerebbe di
questa vostra ricerca? Perché ad un certo punto avete deciso di farla? Cosa
avete voluto trasmettere e cosa, a sua volta, vi ha trasmesso?
Questo taccuino che raccoglie 26 disegni d'appunto tracciati dal Professore
quando nel 1940 era stato richiamato alle armi sul fronte Jugoslavo mostra la
ricerca di una quiete interiore; Samonà aveva già prestato servizio nella Prima
Guerra Mondiale come ufficiale (croce al merito) nel V battaglione Zappatori
fin dall'ottobre del 1917, vivendo in prima persona il disastro della disfatta
di Caporetto.
Quel taccuino, altri sono andati perduti, era conservato tra le carte della
“Dottoressa” ed in occasione del centenario della nascita del professore
abbiamo ritenuto di partecipare con un piccolo spezzone sconosciuto della vita
del professore alle manifestazioni in suo onore.
Del resto Egle è mancata proprio nel 1998 e quindi abbiamo avuto la fortuita
occasione di “scoprire” il taccuino tra le sue carte mentre ne stavamo
riordinando l'archivio personale. Devo aggiungere però che le riproduzioni
presenti nella pubblicazione non rendono felicemente il tratto peculiare degli
originali.
Nel 2007, con il patrocinio del Comune di Venezia, la Fondazione Querini
Stampalia e l'Università IUAV di Venezia, uscì il volume “Egle Renata
Trincanato -Regesto delle Opere” pubblicato da Emilano Balistreri. È un testo
che ci mostra altri delicati mondi interiori di sua prozia Egle: ritratti,
nature morte, vedute, gessi … Ho l'impressione, ma potrei sbagliarmi, che siano
rimasti sommersi per anni … Come mai?
In effetti sono tutte opere che Egle ha mantenuto in una sfera prettamente
privata fin dal momento in cui ha smesso di dipingere e di modellare; si tratta
di opere che lei ha custodito quasi segretamente o che forse ha proprio
dimenticato in una soffitta, come se tale sua attività figurativa e creativa
per lei non avesse grande importanza ed infatti non si riteneva in alcun modo
artista; mio figlio invece, da quando negli anni '90 ha visionato schizzi,
disegni, acquerelli e tempere ha ritenuto tali opere degne d'essere mostrate
pubblicamente e frutto, specie delle vedute di Venezia, di un modo molto
peculiare di raffigurare con il segno e con i colori particolari atmosfere di
una Venezia perduta … speriamo di poter presto esporre queste sofisticate
vedute in una mostra monografica, magari in concomitanza con il centenario
della nascita di Egle.
Quanto alle sculture basti riportare un aneddoto:
Adolfo Wildt (1868 - 1931),in visita presso i laboratori del Regio Liceo
Artistico di Venezia, colpito dalla visione dei modellati di Egle le propose
di diventarne allieva nel suo studio milanese ritenendola particolarmente
dotata nell'arte del plasmare la forma, ma Egle, allora aveva solo 17 anni
(1927), fu trattenuta dalla famiglia.
Cos'è il pudore? Che legame ha con la bellezza?
Credo siano i mondi interiori di ognuno di noi; Egle considerava la propria
produzione artistica come un mondo che si era concluso; le sue ultime opere
pittoriche risalgono agli anni ‘40; oserei dire che scelte precise l'hanno
portata a dedicarsi esclusivamente alla didattica, alla ricerca ed alla
progettazione.
Giuseppe Samonà, durante la sua direzione all'Istituto di Venezia ebbe
l'enorme capacità di chiamare e riunire le più grosse figure professionali di
quel periodo. In questo contesto ve ne fu qualcuno in particolare con il quale
l'architetto Trincanato ebbe maggiore sintonia? Se sì, cosa svilupparono
insieme?
La natura stessa di Egle ha fatto sì che nell'ambito dei rapporti
interpersonali all'interno dello I.U.A.V. tutti i docenti chiamati a costruire
la “Scuola samonàniana” avessero nei suoi confronti una grande stima sia per le
sue capacità nel campo della didattica, sia per quelle professionali e di
studiosa.
Con estrema capacità spaziava dai temi della conservazione a quelli del
restauro, dall'urbanistica alla salvaguardia del territorio; i suoi molteplici
scritti lo attestano.
Già da studentessa aveva ricevuto stima ed incoraggiamento nei suoi studi dai
professori Guido Cirilli, Brenno Del Giudice, Giulio Lorenzetti, Duilio e
Giuseppe Torres e Carlo Scarpa allora assistente di Cirilli.
Negli anni '40 e '50 del Novecento, Gino Damerini ed Eugenio Barbantini la
coinvolsero in ricerche e studi; Guido Piovene nel 1954 nel Viaggio in Italia
così la definì:”Egle Trincanato, questa donna ancor giovane è una Venezia
incarnata” per la sua profonda conoscenza di Venezia.
Da Enrico Calandra a Bruno Zevi, da Mario De Luigi a Carlo Scarpa, tutti la
consideravano la più attenta studiosa dell'architettura e dell'urbanistica
veneziana.
Per tornare però alla sua domanda credo che maggior sintonia l'abbia avuta con
Elena Bassi, amica che a quel tempo stava sviluppando i propri studi
sull'architettura veneziana; nello specifico tra i docenti I.U.A.V. fu forte il
legame con Astengo, De Luigi, Scarpa e Zevi:
con Astengo partecipò al Concorso per il Piano regolatore del Comune di Venezia
nel 1956, con Scarpa collaborò alla sistemazione delle sale del Museo Correr
(1955-1964).
Il mondo professionale del dopoguerra fu sicuramente duro e difficile per
l'inserimento di una donna. Sua zia gliene parlava? In che modo riuscì ad
imporsi ricoprendo i ruoli che ottenne?
Era persona riservata e non ne parlava molto. Riteneva che ciò che aveva
realizzato sia professionalmente sia come studiosa fosse l'esito dell'impegno
quotidiano nel lavoro che andava dalla presenza attiva allo I.U.A.V. ed
all'Ufficio Tecnico-artistico del Comune di Venezia, fino alle molteplici
conferenze ed ai vari dibattiti in difesa del Beni Architettonici ed
Ambientali, tanto da vedersi conferiti alcuni prestigiosi riconoscimenti
internazionali e premi nazionali.
Questo suo modo d'essere fece sì che Richard J. Neutra (1948), Frank Lloyd
Wright (1951), Le Corbusier (1953), presenti a Venezia vollero conoscerla e da
Lei essere accompagnati durante le loro giornate veneziane; Walter Gropius
(1951), la incontrò a Milano; né ci si può scordare di Alvar Aalto e di Louis
Kahn e di tutti gli architetti che frequentarono il C.I.A.M. veneziano od
entrarono in contatto con Lei attraverso gli scambi culturali dello I.U.A.V.
con docenti europei e transoceanici.
Relativamente alle difficoltà da lei incontrate mi limito a ricordare che
dovette richiedere la modifica del bando per poter partecipare al Concorso per
la Direzione dell'Ufficio Tecnico-artistico del Comune di Venezia che era
precluso ad eventuali partecipanti di sesso femminile.
Secondo lei in architettura è dall'associazione di idee semplici che nascono
la formulazione di idee complesse e di un giudizio? Cosa andrebbe ricordato,
oggi più di ieri, del lavoro degli Architetti Trincanato e Samonà?
Ho sempre visto nel prof. Giuseppe Samonà una fortissima personalità legata
ad una possente progettazione architettonica accompagnata da approfonditi studi
filosofici; la sua solarità siciliana traeva però linfa dal continuo dibattere
con la Trincanato.
Quando li osservavo intenti nel disegnare, vedevo le linee progettuali uscire
dalla punta della matita o del graphos, come se fossero contenute all'interno
dell'asticciola lignea o nel serbatoio della china.
Quando li ascoltavo discutere concetti e pensieri, le parole erano come il
battere all'unisono di due remi che affondavano ed uscivano dall'acqua; erano
come due vogatori protesi all'unisono verso un traguardo, esso fosse una
conferenza, una pubblicazione, un progetto od un piano regolatore.
Solo conoscendoli profondamente, si può distinguere in ogni loro opera e la
mano ed il pensiero, poiché spesso compariva solo la firma del professor
Samonà.
Essendo fortemente legato a queste due figure posso solo auspicare una
riscoperta della loro progettazione e dei loro scritti, anche perché oggi la
“Scuola samonàniana” è una entità pressoché sconosciuta alle studentesse ed
agli studenti architetti.
Per concludere: la forma ed il potere di produrre diverse sensazioni in noi
come dovrebbero coniugarsi?
In architettura la forma non può prescindere dalla sostanza come pure dalla
funzionalità.
Salvo che in rari casi di eccelse creazioni di genio l'architettura non
dovrebbe essere solo e meramente monumento di se stessa.
Il senso dell'architettura odierna è antropizzare un luogo in modo armonico e
funzionale con un segno rappresentativo distintivo razionale e tecnologico,
parsimonioso di risorse e territorio.
Del resto l'architettura d'oggi comprende sia la creazione di nuove forme e
tipologie, sia la conservazione di patrimoni storici, sia il ripristino e la
riqualificazione dell'accozzaglia indistinta delle costruzioni residenziali,
commerciali ed industriali del secolo scorso e presenti, sia, persino, la
demolizione del pattume edilizio.
L'architettura quale espressione artistica invece è altro ed è dote di pochi
eletti, la valenza artistica non potendo essere materia d'insegnamento.
Quest'architettura è manifestazione estetica di forme geometriche combinate a
proporzioni e correlazioni numeriche, matematiche.
Corrado Balistreri
Nato a Venezia l'8 giugno 1942.
Laureato in Architettura presso lo I.U.A.V. nel 1973 con il massimo dei voti e
la lode con il Tema di Laurea:
Una proposta di interventi urbanistici per la città di Venezia; proposta
vincolata ad un programma di ricerche morfologiche, Relatore prof. Giuseppe
Mazzariol, Presidente della Commissione di Laurea prof. Carlo Scarpa.
Abilitato alla professione di Architetto nell'Esame di Stato del 1973 con punti
100 su 100.
Iscritto all'Ordine degli Architetti di Venezia dal 1973.
Esperienze di insegnamento presso lo I.U.A.V.
Dal 1973 al 1979 Assistente alle Esercitazioni.
Nel 1974 Borsista per le Attività di Ricerca e di Assistenza Didattica.
Nel 1974 Vincitore di assegno biennale per la formazione scientifica e
didattica, classificandosi al 54º posto al Concorso per titoli a
millecinquecento assegni biennali.
Dal 1980 al 1986 Ricercatore Universitario Confermato di Disegno e Rilievo con
il regime a tempo pieno.
Dal 1987 al 2009 come Professore universitario di ruolo II fascia (Disegno H
11, ora ICAR/17 Disegno), in seguito alla vincita del Concorso libero a posti
di professore associato - Disegno e Rilievo - n. 257, con il regime a tempo
pieno dal 1987 al 2009 ha tenuto corsi di Rilievo dell'Architettura, Disegno
dell'Architettura, Fondamenti e Applicazioni di Geometria Descrittiva ed in
seguito all'ultima riforma della didattica ha tenuto corsi di Disegno
dell'Architettura e di Rilievo dell'Architettura presso il CLASA e di Disegno e
Rilievo dell'Architettura presso il CLAPE (Università I.U.A.V.).
La continuitá didattica
I programmi dei corsi ufficiali ed a supplenza dal 1987 al 2009 sono
presenti negli Annuari della didattica I.U.A.V.
Elenco delle principali pubblicazioni
Tra le 34 pubblicazioni a stampa a carattere didattico e di ricerca si
segnalano:
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Dario Zanverdiani, Egle
Renata Trincanato. Venezia Minore. Riedizione e saggi a cura di Corrado
Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Dario Zanverdiani, Cierre edizioni,
Sommacampagna (VR), 2008.
Corrado Balistreri Trincanato (a cura di), Jean Pierre Thénot. Trattato di
prospettiva Pratica ed altri scritti sulla prospettiva, con 240 immagini,
Cetid, Mestre, 2001.
Corrado Balistreri Trincanato, Paolo Pizzati, Dario Zanverdiani, Dalla
Geometria Euclidea al Rilievo Architettonico, Cetid, Mestre, 2000;
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Jacopo De Barbari. Il
racconto di una città. Con la Pianta prospettica di Jacopo De Barbari “VENETIE
MD” e 890 immagini, Cetid, Mestre, 2000.
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Disegni di Giuseppe Samonà,
Cetid, Mestre, 1999, pubblicazione commemorativa con il contributo dell'Ordine
degli Architetti di Venezia.
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Sui principi della
prospettiva di Laura Pittoni ed altri scritti sulle rappresentazioni.
Elaborazione computerizzata con 244 disegni intercalati nel testo e prospettive
di G. Cirilli, G. Samonà, E. R. Trincanato, Cetid, Mestre, 1999.
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Egle Renata Trincanato. La
casa veneziana delle origini. Ed altri scritti sulla casa veneziana con 85
disegni intercalati nel testo dell'autrice, Cetid, Mestre, 1999, con il
contributo dell'Ordine degli Architetti di Venezia.
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Il manuale pratico di
voltimetria di Giambattista Talotti ed altri scritti sulla rappresentazione
delle volte, Cetid, Mestre, 1998.
AA. VV. (Corrado Balistreri), Costruire insieme per la PACE: Progetto Cipro,
CittàStudi, Milano 1994.
AA. VV. (Corrado Balistreri), Aci S. Antonio (CT), un rilievo orientato,
Cartotecnica Veneziana Editrice, Venezia, 1993.
AA. VV. (Corrado Balistreri), La Memoria I - VII inventario dei Rilievi dei
Corsi di Disegno e Rilievo, aa. aa. 1987/91, Cluva, Venezia, 1988/1991, 7
volumi.
Corrado Balistreri, Marco Lovato, Giovanni Traverso, Paola Vighy, Costabissara
(VI): memorie e rilievi degli edifici di un tempo, Cluva, Venezia, 1991.
Corrado Balistreri, Alberto Mambriani, Dialogo - Due progetti inediti di
Giuseppe Samonà, Cluva, Venezia, 1991.
Corrado Balistreri, Daniele Molinaro, Paolo Pizzati, Mori, Val di Gresta (TN),
dalla natura all'ambiente costruito, Cluva, Venezia, 1990.
Corrado Balistreri, (a cura di), 1980 - 1984, i rilievi dell'Arsenale di
Venezia, Venezia, 1986, dattiloscritto ad uso didattico.
Corrado Balistreri, Case veneziane a loggia, Cluva, Venezia, 1985.
Corrado Balistreri, Agostino Buda (a cura di), Laszo Moholy-Nagy. Vision in
Motion, Venezia, 1984, dattiloscritto ad uso didattico con traduzione in
italiano.
Mostre e seminari
Partecipazione all'organizzazione di mostre sulle opere pittoriche e di
modellato di Egle Renata Trincanato in occasione della commemorazione del
decimo anniversario della scomparsa della “Dottoressa”.
Nell'ambito delle campagne di rilevamento di manufatti storico-artistici, con
l'appoggio di Pubbliche Amministrazioni, sono state tenute delle Mostre esplicative
sui risultati d'indagine e sugli studi con conferenze e convegni.
Nell'ambito dell'organizzazione di seminari didattici si segnalano i più
recenti:
Arch. Alessandro Lenarda, “Dall'artigianato delle origini al design
contemporaneo ”.
Prof. Peter Page, University of the Arts Central St. Martins,
London, Senior lecture, “From Ramsbury to St. Petersburg discovering italian
architecture”.
Prof. ing. arch. Alberto Mambriani, arch. Mauro Lazzarotto, Università
di Parma, “Egle Renata Trincanato, Giuseppe Samonà, Carlo Scarpa: tre figure
emblematiche dell'architettura italiana del ‘900 ”
Conferenze, interviste, recensioni e saggi
Conferenze di presentazione del libro:
Egle Renata Trincanato. Venezia Minore. Riedizione e saggi a cura di Corrado
Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Dario Zanverdiani, unitamente
all'arch. Dario Zanverdiani.
Conferenze pubbliche ed interventi a stampa su temi di storia
dell'architettura, di urbanistica, di protezione e tutela del territorio,
connessi all'attività di rilevamento del patrimonio architettonico veneto ed a
pubblicazioni e/o ricorrenze commemorative (articoli e/o pubblicazioni in
ricordo di Giuseppe Samonà, Giannantonio Selva, Egle Renata Trincanato).
Dibattito con lo studioso Mark Robinson autore del Venice the lasting glory.
Discovering today's city in a map 500 years old, Londra.
Intervista a Radio France Culture sull'opera e la vita di Jacopo De Barbari,
Venezia, 2001.
Conferenza di presentazione del libro:
Jacopo De Barbari. Il racconto di una città, tenuta all'Ateneo Veneto, San
Fantin, Venezia, insieme ai prof. Augusto Gentili e Giannantonio Paladini
dell'Università Ca' Foscari, 2000.
Interviste a varie emittenti radio televisive locali per il Cinquecentenario
della Pianta Venetie MD di Jacopo De Barbari.
Interviste e recensioni apparse nelle testate quotidiane locali, regionali,
nazionali ed estere sul libro: Jacopo De Barbari. Il racconto di una città.
Recensioni ai vari libri editi sono apparse su quotidiani e periodici:
Il Corriere della Sera - Corriere del Veneto, Il Gazzettino, Gente Veneta, Il
Manifesto, La Nuova Venezia e sul Notiziario Bibliografico, periodico della
Giunta regionale del Veneto, nonché su siti culturali e di informazione su
Internet ed infine a mezzo comunicati stampa ANSA.
Recensioni, a carattere gratuito, in alcuni cataloghi pertinenti ad opere
pittoriche di architetti-pittori paesaggisti contemporanei.
Bravi saggi, a carattere gratuito, per mostre di rilievi di manufatti aulici e
minori attuati da Studenti IUAV e giovani laureati IUAV.
Relazioni a convegni, giornate di studio, seminari organizzati:
dai Comuni e dalla Comunità Montana della Lessinia;
dall'Ente Progetto Marmo di Verona;
dall'Ordine degli Architetti di Venezia;
dall' all'Università di Ingegneria di Parma;
dall'Università IUAV.
Attività di studio e ricerca in collaborazione con l'arch. Dario
Zanverdiani.
“La rappresentazione della città di Venezia. Le strutture urbane,
l'edificato, gli spazi pubblici e privati nell'iconografia dei secoli XV -
XIX”; esame della documentazione archivistica, cartografica, fotografica e
pittorica, in relazione allo sviluppo urbanistico, morfologico e tipologico
della città di Venezia (in stato d'avanzamento).
Donazioni
La donazione dell'archivio personale di Egle Renata Trincanato (unitamente
al figlio Emiliano) all'Archivio Progetti dello IUAV.
La donazione di una vasta mole di libri appartenenti alla biblioteca personale
di Egle Renata Trincanato (unitamente al figlio Emiliano) alla Fondazione
Giorgio Cini, alla Biblioteca dell'Università di Architettura di Trieste, alla
Biblioteca Civica di Mestre ed altre istituzioni minori.
Ricerca d'archivio, raccolta di materiali e di pubblicazioni dal XVI al XX
secolo
Tra i risultati più recenti si segnalano:
Acquisizione di cartografia storica e vedute dal XVII al XIX secolo inerenti al
Libano ed all'isola di Cipro.
Acquisizione di cartografia e vedute storiche dal XVII al XIX secolo inerenti
alla città di Venezia.
Acquisizione di disegni d'architettura, d'ornato, di geometria descrittiva e teoria
delle ombre, anonimi, XIX secolo.
Acquisizione di testi d'architettura, assonometria, disegno, prospettiva,
teoria delle ombre, scienza e tecnica di costruzioni di ponti e grandi
strutture, dal XVI al XX secolo.
Presentazione in anteprima all'Università di Ingegneria di Parma di due
progetti inediti di Giuseppe Samonà:
un cinematografo per Jesolo (VE) del 1943; una villa a Baia (NA) del 1948/'50.
Recupero della Pianta del piano terreno, scala di 1 a cento, G. Torres 4 agosto
1907, china nera e rossa su lucido, progetto per la Villa Tretti, Bevadoro,
Campodoro (PD).
Reperimento nell'Archivio Trincanato di due schizzi su carta con vedute e
macchiette d'ambito della Scuola di Francesco Guardi.
Ritrovamento di 11 acquerelli autografi di Giuseppe Samonà ed un abbozzo di
ritratto a pastello di Egle Renata Trincanato ad opera di Giuseppe Samonà.
Ritrovamento del quaderno di esercizi matematici di Martin Dunn, datato “St.
Ives 19 gennaio 1842” e contenente sotto il titolo:
“Plane Trigonometry. Definitions; Solution of Right-angled Triangles …;
Solution of Oblique-angled Triangles …”, testi con calcoli e figure geometriche
ed un diario stilato tra il 14 maggio 1849 ed il 27 marzo 1859.
Pubblicazioni in bozza.
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Anna Maria Ghion, Dario
Zanverdiani, Venezia città mirabile: guida alla veduta prospettica di Jacopo
de' Barbari, Cierre edizioni, Sommacampagna (VR), 2009.
Corrado Balistreri Trincanato, Scansano e l'asino. Cinque finestre sul mondo
(prima bozza di stampa).
Corrado Balistreri Trincanato, Vincenzo Lucchese, Dario Zanverdiani, San Donà
di Piave: didattica e ricerca. Case e idrovore tra la Grande Guerra e la
Seconda Guerra Mondiale (prima bozza di stampa).
Pubblicazioni in preparazione a lungo termine.
Corrado Balistreri Trincanato, Vincenzo Lucchese, Dario Zanverdiani, 25
aprile 1483 - febbraio 1856. Vedute della “Serenissima” e dell'area marciana.
La rappresentazione della città di Venezia. Le strutture urbane, l'edificato,
gli spazi pubblici e privati nell'iconografia dei secoli XV - XIX.
Corrado Balistreri Trincanato (a cura di), Egle Renata Trincanato, Appunti e
quaderni di storia dell'architettura antica e moderna (materiale didattico
inedito dell'autrice).
Corrado Balistreri Trincanato, Progetti d'architettura di Egle Renata
Trincanato (progetti inediti dell'autrice).
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri (a cura di), Egle Renata
Trincanato, Venezia. Immagini emblematiche (saggi inediti dell'autrice e del
prof. Giuseppe Samonà).
Trascrizione ed informatizzazione di testi dal XVI al XIX secolo e prove
d'esame.
Coordinamento del lavoro, svolto dai discenti I.U.A.V., di trascrizione di
trattati e saggi d'architettura, di disegno, di geometria descrittiva, di
teoria delle ombre, dal XVI al XIX secolo; il risultato materiale di questa
attività è rappresentato da 364 CD-Rom e 152 floppy.
561 CD-Rom contenenti le prove d'esame dei frequentanti i corsi di:
Disegno dell'Architettura “A” CLASA, Rilievo dell'Architettura “A” CLASA,
Disegno e Rilievo dell'Architettura CLAPE.
Collaborazione nella stesura delle pubblicazioni e dei “Quaderni” di Emiliano
Balistreri in onore di Egle Renata Trincanato:
Emiliano Balistreri (a cura di), Egle Renata Trincanato, Le Corbusier, Neutra,
Samonà, Scarpa, Trincanato, Wright e Venezia: Documenti, progetti, scritti,
testimonianze dall'Archivio Trincanato, Cetid, Mestre, 2002, con il patrocinio
della Provincia di Venezia e dell'Ordine degli Architetti di Venezia.
Emiliano Balistreri (a cura di), Giannantonio Selva. Elogio di Michele
Sammicheli. La Voluta Jonica. Con scritti di Antonio Diedo, Pietro Selvatico,
Simone Stratico ed Egle Renata Trincanato, Cetid, Mestre, 2000.
Emiliano Balistreri (a cura di), Egle Renata Trincanato, Ordini Restauro
Venezia, Cetid, Mestre, 2000, con il contributo dell'Ordine degli Architetti di
Venezia.
Emiliano Balistreri, Egle Renata Trincanato. Regesto delle opere, Cetid,
Mestre, 2007 (2° Quaderno).
Emiliano Balistreri, Egle Renata Trincanato, Cetid, Mestre, 2003 (1° Quaderno).
Edizioni Stamperia Cetid, serie di disegno e rilievo
Corrado Balistreri Trincanato (a cura di), Jean Pierre Thénot. Trattato di
prospettiva Pratica, Ottobre 2001.
Corrado Balistreri Trincanato, Paolo Pizzati, Dario Zanverdiani, Dalla
Geometria Euclidea al Rilievo Architettonico, Settembre 2000.
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Jacopo De Barbari. Il
racconto di una città. Con la Pianta prospettica di Jacopo De Barbari “VENETIE
MD” e 890 immagini, Aprile 2000 (I edizione Febbraio 2000).
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri (a cura di), Egle Renata
Trincanato. La casa veneziana delle origini. Ed altri scritti sulla casa
veneziana con 85 disegni intercalati nel testo dell'autrice, Giugno 1999, con
il contributo dell'Ordine degli Architetti di Venezia.
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Il manuale pratico di
voltimetria di Giambattista Talotti ed altri scritti sulla rappresentazione
delle volte con 217 disegni intercalati nel testo, Settembre 1999 (I edizione
Novembre 1998).
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Sui Principi della
prospettiva di Laura Pittoni ed altri scritti sulle rappresentazioni con 244
disegni intercalati nel testo e prospettive di G. Cirilli, G. Samonà, E. R.
Trincanato, Gennaio 1999.