Premio P.A.A.L.M.A. 2009 a The Game (Hybrid Muscle + Boy from Mars) di Philippe Parreno e François Roche
Presso La Triennale di Milano, martedì 17 marzo 2009 è stato assegnato il premio P.A.A.L.M.A Premio Artista + Architetto promosso da La Marrana Arteambientale a cura di Giacinto Di Pietrantonio, Direttore della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e Docente presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.
Giunto alla sua seconda edizione - l'edizione 2008 vide premiati Ettore Sottsass
ed Enzo Cucchi per il Chiostro della pace realizzato all'Università di Salerno -
il premio, che ha come obiettivo la valorizzazione di progetti che nascono
dalla stretta interazione tra artisti ed architetti, ha mostrato la sua
vocazione internazionale nell'insieme dei progetti sottoposti alla valutazione
della giuria, grazie alla qualificati scelta degli advisor per la loro
segnalazione e dei componenti della giuria.
GLI ADVISOR
Stefano Casciani , Vice Direttore di Domus;
Jes Fernie, curatrice, autrice del libro Two minds: Artists and Architects in collaboration;
Beppe Finessi, docente alla Facoltà di Architettura di Milano;
Hans Ulrich Obrist, curatore e direttore dei progetti internazionali della
Serpentine Gallery a Londra.
LA GIURIA
Gabriele Basilico, architetto di formazione ma soprattutto
fotografo-artista di architettura e di paesaggi urbani;
Francesco Bonami, critico d'arte, già Direttore della Biennale d'Arte di
Venezia del 2003, attualmente responsabile scientifico di varie realtà attive
nel campo dell'arte contemporanea (tra cui la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
a Torino e Curatore Capo del Contemporary Art Museum di Chicago);
Alessandro Mendini, architetto e designer di fama e attività
internazionale;
Giacinto Di Pietrantonio, curatore del Premio, Direttore della Galleria
di Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e Docente presso l'Accademia di
Belle Arti di Brera, Milano;
Grazia Marino Bolongaro, rappresentante de La Marrana arteambientale.
I PROGETTI
Deep Fountain di Cristina Iglesias - Robbrecht en Daem, Leopold Waelplaats,
Anversa (1997-2006); Folkestone Library di Chris Ofili -David Adjaye , Folkestone
(1999-2002);
The Game (Hybrid Muscle + Boy from Mars) di Philippe Parreno e R&Sie(n), Francois
Roche, Stephanie Lavaux, Chan Mai, Thailand, (2003);
Laban Contemporary Dance Center di Michael Craig-Martin -Herzog & de Meuron,
Londra (2000-2003);
Bejing National Stadium di Ai Weiwei -Herzog & de Meuron, Pechino (2003-2008);
Stephen Lawrence Center di Chris Ofili -David Adjaye, Londra ( 2008).
Tra queste realizzazioni - da sottolineare che il premio viene assegnato ad opera conclusa e non al semplice progetto - è prevalsa The Game (Hybrid Muscle + Boy from Mars) ideata dall'artista Philippe Parreno e dallo Studio di architettura R&Sie(n), Francois Roche, Stephanie Lavaux.
Il committente dell'opera è The Land, Rirkrit Tiravanija.
COSÌ LA GIURIA HA MOTIVATO LA SCELTA FATTA:
Perché sembra una “macchina celibe” questo misterioso padiglione, ma in
realtà è un meccanismo tecnico, si tratta di una dinamo molto arcaica.
L'aspetto è quello di una zattera, oppure di un veliero affondato, oppure di
una macchina di Leonardo. Forse è anche un Museo di Antropologia. Protagonista
è la forza di un bufalo. Il movimento di un animale che genera elettricità per
degli strumenti elettronici. Natura e cultura fanno con l'arte e
l'architettura. Per la concezione critica, narrativa, artistica e
architettonica totale. Per l'invenzione progettuale e performativa che
intreccia situazioni di spazio, di tempo, di scienza, di ecologia e di
estetica. Il padiglione ottenuto è la rappresentazione estrema di un sistema
d'intenzioni, di relazioni e di utopie qui parzialmente fissate, ma in continua
mutazione. Dove diviene protagonista dell'immagine l'artisticità
comportamentale dei frequentatori del padiglione.
The Game (Hybrid Muscle + Boy from Mars - collocato all'interno di The Land, un
vero e proprio villaggio costruito a Chan Mai vicino Sanpatong nel nord della Thailandia,
dove, in collaborazione con l'università locale, l'artista Rirkrit Tiravanija
ha invitato altri colleghi, architetti, studiosi e studenti, a partecipare alla
costruzione di un luogo in cui vivere e creare - è un generatore e contenitore
di elettricità completamente sostenibile perché attivato dalla forza di
animali. Il suo compito è l'approvvigionamento elettrico di The Land al fine di
rendere possibili attività di lavoro o ricreative.
Dopo essere stato invitato dall'amico e collega Tiravanija nel 2001 a costruire
uno spazio comune in the Land in Chang Mai - Thailand, Philippe Parreno
coinvolse François Roche e il suo studio R&Sie(n) a progettare insieme la
scena. Essi svilupparono insieme una storia intitolata “The Game -La partita”,
una produzione simile a due fratelli siamesi, “Hybrid Muscle” come un riparo
che produsse un film, e “Boy from Mars” come un film che produsse un riparo. Il
film di Philippe Parreno e la costruzione di R&Sie(n) sono possibili e
simultanei e debbono essere considerati come i due aspetti de “La partita”.
Esteticamente, Hybrid Muscle si caratterizza come una piattaforma di cemento,
coperta di fogli di plastica inerte e collocata al centro di un grande campo di
riso. Questa strana struttura immagazzina elettricità attraverso la forza
muscolare di un bufalo albino che, legato a cavi e pascolando libero nel campo
per ore, solleva un contrappeso di due tonnellate che, con un processo del
tutto identico a quello della dinamo, trasforma forza motrice in elettricità
utile ad alimentare una decina di lampadine, alcuni computer portatili e dei
telefoni cellulari.
In una sorta di “Gioco” tra le figure dell'artista e dell'architetto, il
progetto, costruito e finanziato per un totale di 65,000 dollari, si è sviluppato
con la consapevolezza che sarebbe stato inizialmente il set scenografico del
film di Parreno Boy from Mars (2003-2005) e che in seguito il film avrebbe
lasciato in eredità una struttura permanente e utilizzabile a scopi sociali e
di vita comune, contrariamente alla quasi totalità delle scenografie di film
che vengono distrutte.
GLI AUTORI
Philippe Parreno è nato a Oran in Algeria nel 1964. Da anni esponente di
punta del panorama artistico francese, più che all'oggetto in se stesso,
rivolge la sua attenzione ai sistemi e ai metodi di raffigurazione potenziali e
possibili. Modelli "aperti" e non convenzionali di presentazione di
un lavoro e di interpretazione dello stesso permettono di ridiscutere il
concetto di mostra e opera d'arte ed i meccanismi di produzione e comunicazione
delle stesse. Ha esposto in importanti musei d'arte contemporanea come il Centre
Pompidou di Parigi, il Kunstverein di Monaco, la Kunsthalle di Zurigo, il
Center of Contemporary Art a Kitakyushu, Portikus a Francoforte, il Kunstverein
di Amburgo, il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, Le Consortium a Dijon
ed ha partecipato a numerose edizioni della Biennale di Venezia, Biennale di
Lione, Biennale di Dakar e Biennale di Sydney.
François Roche è nato a Parigi nel 1961. Si laurea in architettura a
Versailles nel 1987. Nel 1989 fonda lo studio di architettura e progettazione R&Sie(n)
architecture. In tutti questi anni lo studio si è distinto nella ricerca di
nuovi approcci all'architettura e attualmente è concentrato su sviluppi
tecnologici che possano trasformare la natura in un elemento dinamico di
design. Quest'approccio organico serve come elemento di contatto e collegamento
tra i contesti, le costruzioni abitative e le relazioni umane. R&Sie(n) e
Roche hanno partecipato a diverse mostre in istituzioni come Tate Modern di
Londra, Centre Pompidou di Parigi e MIT di Boston. Nel 1990, 1996 e 2000 R&Sie(n)
è stato selezionato per la Biennale di Architettura di Venezia sia nel
padiglione francese che nel padiglione internazionale. François Roche è
professore all'Advanced Research Studio della Columbia University di New York
dal 2006.
PATROCINI
Il Premio P.A.A.L.M.A. - e La Marrana arteambientale che lo organizza -
stanno richiamando l'interesse degli operatori e dei musei attenti all'arte
contemporanea. Un riconoscimento del valore attribuito al Premio è testimoniato
dai patrocini che alla manifestazione sono stati concessi da parte di enti
culturali, istituzionali e di settore come il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, il FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano, il Consiglio
Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, l'ANCI -
Associazione Nazionale Comuni Italiani, l'ANCE - Associazione Nazionale
Costruttori Edili. Il Premio P.A.A.L.M.A. ha anche la collaborazione de La
Triennale di Milano e di Abitare come media partner
LA MARRANA ARTEAMBIENTALE - IL PARCO
Il Parco di Arte Ambientale situato in località La Marrana di Montemarcello,
Ameglia (SP) - nell'ambito del Parco Naturale Regionale Montemarcello-Magra - è
fra i luoghi più interessanti in cui ammirare opere di arte ambientale
realizzate da artisti internazionali. L'inizio della sua storia risale al 1997
quando Grazia e Gianni Bolongaro decisero di trasformare la loro casa di Montemarcello
e l'ampio terreno che la circonda in un punto di ritrovo per gli artisti e gli
appassionati d'arte contemporanea. Il programma di attività, avviato con la
mostra del persiano Hossein Golba, ha un elemento caratterizzante: la creazione
di opere appositamente studiate per le singole collocazioni scelte dagli
artisti.
La particolare attenzione al rapporto che si crea tra opera d'arte e ambiente è
stato lo stimolo per la creazione del Parco e il continuo arricchimento del
territorio de La Marrana, testimonianza della validità dell'idea iniziale:
l'arte agisce sul paesaggio ma in modo armonico con il paesaggio stesso,
fornendogli nuovi motivi di visita e fruizione.
Il Parco, oggi, è un museo a cielo aperto in cui i visitatori possono ammirare
opere di Hossein Golba, Kengiro Azuma, Luigi Mainolfi, Philip Rantzer, Mario Airò,
vedovamazzei, Magdalena Campos-Pons, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Lorenzo Mangili,
Lucia Pescador, Cecilia Guastaroba, Quinto Ghermandi, Jan Fabre, Ottonella Mocellin
e Nicola Pellegrini, Ettore Spalletti,Gabriella Benedini, Hamish Fulton,
Claudia Losi. Con maestri ormai storicizzati dalla lunga attività e
consuetudine espositiva, figurano anche artisti giovani e meno noti che
frequentano l'arte ambientale con grande vivacità e qualità di proposta.