Car Design

Macchinette. Le bubblecars nel Design del Novecento

Roma - Edificio EX - G.I.L. di Luigi Moretti
Dal 7 marzo al 6 aprile 2008

Questa di Roma è la più grande rassegna europea dedicata alle "macchinette" che, per la prima volta, si possono ammirare in un numero e in una varietà mai vista

La Fondazione CE.S.A.R. Onlus, in collaborazione con la Regione Lazio ed EUR S.p.A., propone un evento espositivo su un fenomeno di portata europea degli anni Cinquanta, relativo alla creazione di un modello meccanico finalizzato alla diffusione di massa delle piccole vetture. Circa 40 modelli originali di macchinette (“bubblecars”) degli anni '50, sono state restaurate secondo criteri filologici e riportate al loro stato originario, consentendo il recupero di un particolare patrimonio legato al design italiano del dopoguerra.

Galleria d'immagini:

Volpe - Italia, anno 1947 - Realizzata dalle officine Aeromere Caproni

Volpe - Italia, anno 1947 - Realizzata dalle officine Aeromere Caproni

Volugrafo - Italia, anno 1946 - Motore Volugrafo - Disegno officine Volugrafo

Volugrafo - Italia, anno 1946 - Motore Volugrafo - Disegno officine Volugrafo


Iso Isetta - Italia, anno 1955 - Motore Iso 236 cc - Disegno Ermengildo Preti

Iso Isetta - Italia, anno 1955 - Motore Iso 236 cc - Disegno Ermengildo Preti

Messerschmitt Tiger - Germania, anno 1959 - Motore Sachs 500 - Disegno Fritz Frendt - Realizzato dalle officine Messerschmitt di Regensburg

Messerschmitt Tiger - Germania, anno 1959 - Motore Sachs 500 - Disegno Fritz Frendt - Realizzato dalle officine Messerschmitt di Regensburg

In contrasto con l'estetica monumentale della produzione automobilistica del dopo guerra ancorata allo stile della progettazione architettonica delle grandi opere degli anni precedenti, testimoniate dai manufatti dell'E42 dove questa mostra si contestualizza, il progetto creativo delle Bubblecars riconduce ad un'immagine più intima e minimalista, alla portata di tutti, in risposta alla necessaria mobilità dell'era del boom economico.
L'evento, oltre a rappresentare un fenomeno della società, nei difficili anni della ricostruzione, rappresenta parallelamente un'utopia verso la modernità ed il corredo tecnologico dell'uomo moderno.
La mostra offre la visione di un esteso numero di esemplari di microcars, nell'originale stato di conservazione e di altri esempi perfettamente restaurati secondo rigorosi criteri filologici. La mostra si avvale di un ricco apparato documentario di immagini d'epoca, di repertorio pubblicitario che contestualizzano le auto nei fenomeni di costume dell'epoca.
L'allestimento prevede la collocazione delle “macchinette” in un ideale contesto cittadino degli anni ‘50.
Questi piccoli gioielli sono stati un fenomeno di moda e costume protagonisti di numerosi film tra cui: "Lisbon Story" di Wim Wenders; "Brazil" di Terry Gilliam; "Cenerentola" a Parigi con Haudrey Hepburn.
L'esposizione sarà l'occasione per riflettere anche sui temi della città, della mobilità, e del risparmio energetico attraverso una serie di conferenze nella stessa location.


Bubblecars
Anni '50, gli orizzonti si allargano, le città si espandono e i mezzi di trasporto diventano indispensabili.
Protagonisti di questa vicenda sono la “macchina”, il mito per molti irraggiungibile e lo “scooter”, un mezzo alla portata di tutti.
Ma come poter avere contemporaneamente la comodità e l'economicità di ognuno di loro?
Nascono le “Bubblecars”, auto colorate, dalle forme accattivanti molto spesso impegnativi esercizi di design che danno luogo a linee mai viste, in macchine che sembrano giocattoli.
Ecco così un perfetto mix tra la classica automobile e il più svelto e pratico scooter. Questo nuovo concetto di “auto” ideato per soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione, mise alla prova la creatività di molti progettisti, soprattutto italiani, che cercarono di dare una forma tutta nuova stravolgendo quelli che erano stati i canoni fino ad allora.
Nasce l'Isetta, incredibile macchina dalle mille soluzioni innovative, forse troppo all'avanguardia per essere apprezzata fino in fondo.
Negli stessi anni ecco il Messerschmitt, auto dal disegno questa volta più aggressivo, nato dalla riconversione dell'industria bellica tedesca.
Dalle fabbriche di Regensburg uscirono questi particolarissimi veicoli che utilizzavano le carlinghe degli aerei da caccia del secondo conflitto mondiale.
Fu così che italiani, francesi, tedeschi e inglesi si cimentarono in quegli anni nella progettazione di mezzi che proponessero una forma innovativa abbinata alla risoluzione delle problematiche della mobilità di un'Europa in pieno boom economico, durante il quale la gente aveva bisogno e soprattutto voglia di muoversi.
Purtroppo non tutti i progetti vennero apprezzati e si diffusero in ugual misura, così accanto alla diffusissima Isetta fecero la loro comparsa, seppur brevissima e in pezzi molto limitati, modelli come Mopetta, Victoria spatz e Rollera usciti dalla penna di Egon Von Brutsch, il più prolifico e incompreso progettista di microvetture.
Francesco De Cunto


Città Mobile
Posseduta da Cary Grant ed Elvis Presley, questo “uovo su quattro ruote”, come il piccolo veicolo fu descritto fin dall'inizio, rappresenta il clou del fenomeno Bubblecars, macchine-bolla, così chiamate per le loro forme sinuose associate a ridottissime dimensioni e di cui l'Isetta rappresenta l'apice di una produzione che in quegli stessi anni comprendeva nomi quali Heinkel & Troian, Janus, Ladybird, Messerschmitt, Peel Trident, Shelter e Velorex.

Essenzialmente legata all'avventura di un industriale italiano nel mondo dell'automobilismo, Renzo Rivolta, l'Isetta rappresenta l'affermarsi di un nuovo design in fase sperimentale già in adozione nella produzione industriale degli anni cinquanta.
Successivamente fu ceduta alla BMW, alla quale i Rivolta avevano concesso la licenza di produrre il mitico “ovetto” a partire dal 1955 e che ne determinò la rinascita con la rispettabile produzione di 162.000 esemplari.

L'opposto accadde con la Messerschmitt, nota fabbrica di aerei da caccia, che diede licenza all'italiana MIVAL di Gardone Valtrompia per la produzione del MIVALINO.

Indubbiamente la microcar più simpatica e famosa al mondo, aiutata anche dal cinema e da autori quali Wim Wenders nella sua Lisbon Story, la straordinaria Isetta nacque in realtà dall'idea dell'ing. Ermenegildo Preti che diede forma a questa gloriosa vetturetta la cui produzione fu avviata dalla Iso Rivolta, una fabbrica di frigoriferi e scaldabagni, la Iso-thermos, fondata a Genova nel 1939.

Il passaggio alla produzione automobilistica fu graduale. La minuscola Isetta, lunga 2,28 metri e larga 1,38, era infatti una via di mezzo tra un'automobile ed una motocicletta, uno scooter cabinato con quatto ruote, le cui due posteriori ravvicinate, e un motore bicilindrico di 250cc di derivazione motociclistica. Le caratteristiche più curiose della Isetta erano la linea ad uovo e l'abitacolo (per 2 persone) con un'unica porta frontale inglobante anche parabrezza e volante, per l'accesso dei passeggeri.

Ma era in città che queste Bubblecars davano il meglio di sé: Fritz Fiedler, allora responsabile dello Sviluppo veicoli di BMW, diede ai giornalisti questo consiglio sul modo di parcheggiare l'Isetta: «Si entra nell'area di parcheggio perpendicolarmente al cordone del marciapiede, si parcheggia e si esce dal davanti, poggiando i piedi direttamente sul marciapiede».

Questo tipo di automobile dalle dimensioni ridottissime e dai mini consumi di carburante, rappresentava già allora la "soluzione ideale del problema della mobilità per chiunque avesse bisogno di un veicolo agile e facilmente manovrabile, con costi di esercizio ridotti e facile da parcheggiare".

Il fenomeno affascina dunque essenzialmente per la rivisitazione di un progetto intrinsecamente fallimentare o destinato irrimediabilmente al tramonto nel giro di quindici anni per una spietata concorrenza della grande industria automobilistica, ma intriga per il radicamento in Europa di un'idea e della creatività italiana nell'immediato dopoguerra.

La produzione di Bubblecars rappresenta inoltre oggi una risposta interessante nell'attualità ai problemi di mobilità nelle grandi città, un fenomeno propriamente europeo che provocò interesse e investimento nei maggiori paesi del vecchio continente, e che ancora oggi non cessa di richiedere soluzioni innovative.
Cristiano Rosponi

Macchinette. Le bubblecars nel Design del Novecento
Roma - Edificio EX - G.I.L. di Luigi Moretti
Largo Ascianghi, 5 Trastevere - Roma
dal 7 marzo al 6 aprile 2008
Orario da domenica a giovedì 15-20 - venerdì 15-22 - sabato 10-22
Ingresso: libero