Transportation Design

41° NAUTICSUD di Napoli
Poche le novità di interesse
Riflessioni di Davide e Umberto Panarella

Si è chiuso domenica 14 Marzo 2010 il 41° Nauticsud, appuntamento annuale partenopeo della nautica da diporto. Anche quest'anno si è tenuto negli spazi espositivi della Mostra d'Oltremare e nello specchio d'acqua di Mergellina denominato “Marina Nauticsud”. Un vasto pubblico ha invaso gli spazi della mostra negli otto giorni di esposizione ma è rimasto un po' deluso dal ridotto numero degli espositori e della mancanza totale di barche a vela. I grandi cantieri napoletani hanno preferito lo spazio di Mergellina per esporre le loro imbarcazione disertando gli spazi coperti della mostra D'Oltremare. Le continue piogge che hanno imperversato sulla regione negli otto giorni dell'esposizione, non hanno favorito la visita delle barche in acqua. Tra i maxiyacht, facevano bella mostra il Tecnema 65 dei cantieri Rizzardi e l'Azimuth 88 dell'omonimo cantiere.

Molti dei cantieri, che da sempre esponevano al Nauticsud, quest'anno erano assenti. Indubbiamente la crisi finanziaria continua a colpire il settore e chi vuole acquistare la sua prima imbarcazione desiste e chi vuol cambiare barca rimanda. Altro fenomeno che determina la stagnazione del settore è la continua o per meglio dire congenita mancanza di posti barca, in particolare in Campania. E' importante ricordare che sul litorale domizio, da Bacoli al Garigliano, non esiste più uno scivolo di alaggio ed i pochi posti barca sono quelli stagionali lungo le rive del Volturno, dell'Agnene (quando c'è acqua alla foce) e del Garigliano. La chiusura da più di un anno della darsena del Villaggio Pinetamare in Castel Volturno (Ce) che forniva qualche centinaio di posti barca (soddisfacendo le richieste di possessori di barche anche di 50 m) ed offrendo servizi di assistenza, di energia elettrica e di rifornimento carburante, oltre ad aver creato un serio problema ai diportisti ha creato una forte crisi occupazionale a chi dalla darsena traeva il proprio reddito, come ristoratori, cantieri di rimessaggio e pescatori. Ad un anno dalla chiusura, i lavori per la nuova darsena non sono ancora iniziati. La crisi del settore era evidente anche nello stesso Nauticsud - nato nel 1969 come alternativa a Genova sia per i cantieri che per gli acquirenti- che, nel corso degli anni, si è visto superare da esposizioni nate successivamente, divenendo il più piccolo salone del settore, disertato anche dai costruttori locali che preferiscono vetrine più importanti come il Salone Nautico della Fiera di Roma.

Ritornando al Nauticsud, lo potremmo definire come il salone del gommone vista la prevalenza di aziende operanti nel settore. Indubbiamente, il gommone ed il maxi gommone stanno divenendo l'alternativa alla classica barca forse anche per una maggiore versatilità di utilizzo, per i minori costi di gestione, facilità di trasporto e alaggio.

Carena di un maxi-gommone

Carena di un maxi-gommone


MAR-CO

MAR-CO

Ma veniamo alle poche novità che ci hanno colpito. Parlando della cantieristica locale, la Manò Marine si è presentata con quasi tutta la sua produzione che va da un 18 “ al 40”. Bisogna evidenziare l'ottima qualità costruttiva raggiunta anche se non è ancora abbinata ad un design esclusivo. Si notano infatti alcune incongruenze nell'accoppiamento dei diversi materiali (finte radiche, parti in resina prive di rivestimenti nelle cabine, forme delle sedute non armonizzate con il contesto o non ergonomiche al punto giusto). E' comunque un cantiere che va elogiato perché ha saputo imporsi nel mercato offrendo sempre nuovi modelli e creando, in circa 10 anni, una gamma di modelli che soddisfa ogni esigenza.

MANO' MARINE

MANO' MARINE

Altro cantiere che si è fatto notare, in particolare per il suo design pur esponendo solo due modelli della sua gamma intermedia, è il T.A. Mare di Lamezia Terme. Il cantiere esponeva il “ Flamme 22 avantage” ed il “Nuvola 32”.

T. A. MARE - Flamme 22

T. A. MARE - Flamme 22

T. A. MARE - Flamme 22

T. A. MARE - Flamme 22

Due modelli rispettivamente di 6,50 mt f.t. il primo e di mt. 9,99 f.t. il secondo, che ci hanno colpiti per alcune soluzioni funzionali quali la buona altezza sottocoperta per il Flamme 22 e per le particolari soluzioni stilistiche della plancia di comando del Nuvola 32.

T. A. MARE - Nuvola 32

T. A. MARE - Nuvola 32

Per ambedue la linea ad “ onda” che ne distingue le fiancata, oltre a slanciare l'insieme rende le due barche particolarmente aggraziate.
Il modello Nuvola 32 presenta una plancia dal design molto avveniristico. Si vede che il cantiere sta puntando, per vincere la concorrenza, sul design esclusivo infatti il particolare design ad “onda” della fiancata è stato oggetto di brevetto internazionale. Oggi chi si appresta all'acquisto di un imbarcazione cerca: buone doti marine, rifiniture esclusive, funzionalità, versatilità e convenienza economica e credo che la T.A. MARE sembra venire incontro a queste esigenze.
Tra i cantieri affermati a livello internazionale continua sempre a farsi notare il “Sessa Marine” che ha completamente rinnovato tutta la sua gamma con il contributo stilistico del design Cristian Grande. In particolare va segnalato il modello “KL24” caratterizzato dal design innovativo che trova la sua migliore espressione nella prua squadrata, insieme al grande tendalino a scomparsa, facilmente armabile e rimovibile.

SESSA - KL24

SESSA - KL24

Inoltre, le inusuali colorazioni della carena contribuiscono a rendere ancora più uniche le linee della barca. Le particolari rifiniture e la cura per il dettaglio fanno di questo modello e di tutta la gamma del cantiere la massima espressione dell'Italian Style nella cantieristica da diporto italiana.

Carene, viste dalla prua, di barche in mostra

Carene, viste dalla prua, di barche in mostra

Carene, viste dalla prua, di barche in mostra

Carene, viste dalla prua, di barche in mostra