Barock. Arte, scienza, fede e tecnologia nell'età contemporanea
Napoli - MADRE
Dal 13 dicembre 2009 al 5 aprile 2010
A cura di: Eduardo Cicelyn e Mario Codognato
Nell'ambito dell'azione messa in campo dalla Regione Campania sul tema della cultura barocca, l'assessorato ai Beni Culturali ha deciso di sostenere la proposta del museo MADRE di una grande mostra collettiva, a cura di Eduardo Cicelyn e Mario Codognato.
La mostra si pone l'obiettivo di approfondire le similitudini tra le tematiche culturali che sembrano caratterizzare il nuovo inizio di secolo e quelle che resero
grandioso e potente l'immaginario visivo dell'epoca barocca.
Scopo di Barock è l'individuazione di questioni e di problematiche che siano
state preponderanti nel XVII secolo e che caratterizzino anche il nostro tempo,
dimostrando come e attraverso quali artisti contemporanei siano oggi nuovamente
funzionanti e riconoscibili temi caratteristici della cultura seicentesca
barocca. Le rivoluzionarie scoperte scientifiche e tecnologiche, che mettono
giorno dopo giorno in discussione le certezze e le abitudine acquisite; il grande
fervore religioso sfociato nel fondamentalismo, nell'oscurantismo e in scontri
tra civiltà con massacri inauditi:come si vede, lo spaesamento dell'immaginario
contemporaneo sembra essere determinato da conflitti ideologici ed esperienze
tragiche per questioni non troppo diverse da quelle che definirono il secolo di
Galileo e della Controriforma.
Ciò che accomuna a colpo d'occhio gli artisti presenti nella mostra ai maestri
del barocco è il fatto che operano tutti attraverso immagini “sensazionali”,
che puntano a colpire i sensi, ad essere estreme nella loro violenza, nella
loro sensualità, nella loro franchezza, sovvertendo ogni categoria e
sconfinando da ogni definizione.
Come se l'arte, oggi come nel XVII secolo, dovesse osare sempre di più per
reinventare un mondo divenuto più incerto sulle sue varie e contraddittorie e
spesso terribili rappresentazioni.
Da un lato Barock propone di interpretare la situazione attuale delle arti
visive nella prospettiva di un nuovo “sensazionalismo” di cui si possono
scorgere profonde radici formali e concettuali nel codice seicentesco;
dall'altro avanza il dubbio, attraverso l'ipotesi opposta -in puro spirito
barocco! - che non sia più né utile né possibile credere di poter fare
esperienza di quella cosa che è l'opera d'arte in quanto oggetto offerto ai
nostri sensi e di conseguenza alla nostra capacità di ragionare anche in modo
morale o sentimentale.
Si vuole cioè far emergere una linea concettuale lungo la quale gli artisti
entrano in competizione con il realismo artificiale delle tecnologie per
proporre un altro tipo di realismo ricco di prospettive immaginifiche,
attraverso congegni e dispositivi allegorici costruiti per smascherare
l'impotenza delle forme culturali convenzionali e per affermare la possibilità
(barocca) di comprendere e cambiare il mondo allargandone i confini
sensoriali e percettivi.
La mostra è caratterizzata da una esuberante strategia espositiva che vede
coinvolti, oltre al terzo piano dove verrà principalmente allestita, gli spazi
aggiuntivi della Chiesa di Donnaregina Vecchia, la Project Room, il cortile
interno, la sala polifunzionale, il terrazzo di copertura, le scale monumentali
ed infine l'ingresso del museo dove sarà allestita la famosissima opera
“Heaven” di Damien Hirst, un grande squalo tigre immerso in formaldeide.
Sono stati invitati 28 artisti:
Adel Abdessemed, Micol Assaël, Matthew Barney, Domenico Bianchi, Bianco-Valente,
Antonio Biasiucci, Keren Cytter, Mircea Cantor, Maurizio Cattelan, Jake
&Dinos Chapman, Claire Fontaine, Lara Favaretto, Gilbert & George,
Douglas Gordon, Mona Hatoum, Damien Hirst, Anish Kapoor, Jeff Koons, Jannis
Kounellis, Shirin Neshat, Carsten Nicolai, Orlan, Philippe Parreno, Giulia
Piscitelli, Michal Rovner, Cindy Sherman, Jeff Wall, Sislej Xhafa.