Design

Conversazione con Alba Cappellieri

di Ivana Riggi*

Alba Cappellieri - © Studio Cappellieri

Alba Cappellieri, Architetto, è Professore Associato alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano dove è responsabile del Laboratorio di Design del Gioiello e direttore del Corso di Alto Perfezionamento di Design del Gioiello. È impegnata come critico di design e moda, cura mostre internazionali sull'alto di gamma e congressi sul gioiello. Collabora con diverse riviste quali Il Giornale dell'Architettura, Modo, Domus, Abitare.
Tra le ultime e interessanti pubblicazioni ricordiamo: "Antonio Citterio: architettura e design" (Skira Editore - 2007); "Ron Arad: arte, architettura e design" (Mondadori Arte - 2008); "Il gioiello Italiano Contemporaneo" (Skira Editore - 2008) e il "Design della Gioia" (Charta 2005).

Ascoltando Alba Cappellieri colpisce la carica energetica, l'entusiasmo e la passione che trasferisce al suo lavoro ed alla continua ricerca.
È nel clima di questa sostanziale vitalità che converseremo con lei; ci approcceremo al "critico a tuttotondo", perché il connubio "Cappellieri - Gioiello Contemporaneo" ha sicuramente un humus progettuale e culturale la cui fertilità proviene da una conoscenza che non riguarda solamente il settore orafo e dei monili.

Architetto in che modo oggi si contaminano l'Architettura, il Design e, nello specifico, il Jewellery Design?
L'elemento che li accomuna è il progetto, design in inglese. Quello che cambia è la scala: il territorio è la scala per l'architettura, la casa per l'arredo e il corpo per il gioiello. La ragione per la quale al gioiello viene dedicata in Italia poca attenzione scientifica ed editoriale è che non è considerata un'arte sociale, come lo sono invece l'architettura e il design. Veniamo da una cultura del progetto ancora fortemente permeata da aneliti (fintamente) funzionalisti ed etici che tende a screditare un'arte afferente al lusso dove, per di più, il valore è dato dai materiali. Ma le cose stanno cambiando.


Dal passato cosa e da quale ambito si deve attingere per accrescere la qualità del progetto di un gioiello contemporaneo?
Non si può non conoscere la storia. E questo vale soprattutto per un progettista. La storia non è quella polverosa e noiosa dei libri ma è uno straordinario strumento di progetto, un album ornamentale che ci fornisce l'opportunità di prevedere numerosi problemi e di anticiparne le soluzioni. In più la storia è memoria, conoscenza, cultura, valori aggiunti determinanti nei mercati globali.


Che differenza intercorre tra il gioiello cosiddetto "tradizionale" e il gioiello di "design"?
Nel gioiello tradizionale il valore è dato dal valore di scambio dei materiali, i carati delle gemme e i grammi dei metalli e i loro relativi prezzi, mentre nel gioiello di design il valore si è spostato dai materiali al progetto. Ma si tratta di due ambiti non sovrapponibili, due espressioni della complessità orafa contemporanea.


Che relazione intercorre tra lusso e gioiello in Italia in questo preciso momento storico?
Grazie all'attuale recessione sta cambiando lo statuto epistemologico del lusso, che sta diventando meno orientato all'ostentazione materiale e più sensibile all'immaterialità culturale. Ciò significa che si stanno riscoprendo le tradizioni, i saperi locali, quello straordinario patrimonio di beni culturali che ha sancito il successo del prodotto italiano. Anche nel gioiello si stanno recuperando materiali e tecniche della tradizione, reinterpretate attraverso il design in un'estetica contemporanea.


Come si può promuovere l'incontro tra "cultura d'impresa" e "cultura del progetto" nel settore orafo?
E' questa la vera sfida oggi. Tra i vari ambiti merceologici il gioiello è quello che ha meno familiarità con i metodi e i processi del design. Ed è un peccato perché il designer rappresenta un'antenna capace di captare i nuovi stili di consumo, oltre che l'inventore di nuove forme. E di questo le aziende hanno disperatamente bisogno, soprattutto per la loro organizzazione di piccole medie imprese familiari, generalmente poco permeabili all'esterno. Gli imprenditori orafi pensano che il design sia solo una forma alla moda da opporre al gioiello tradizionale per conquistare nuovi consumatori. Ma evidentemente non è così.


Concludendo, indossando la veste di professore, che augurio porge ai suoi allievi come nuove professionalità del futuro?
Di non mollare. Mai.


Pubblicazioni a cura di Alba Cappellieri
A. Cappellieri, Ron Arad: arte, architettura e design, MondadoriArte, Milano 2008
A. Cappellieri, Il Gioiello Italiano Contemporaneo, Skira Editore, Milano 2008
A. Cappellieri, Antonio Citterio architettura e design, Skira Editore, Milano 2007
A. Cappellieri, Moda e design: il progetto dell'eccellenza, Franco Angeli, Milano 2007
A. Cappellieri, Nuovi talenti per nuovi gioielli, in "The New Italian Design", catalogo della mostra, Triennale di Milano, Milano 2007
A. Cappellieri, F. Celaschi, A.Vasile, Lusso versus Design, Franco Angeli, Milano 2005
A. Cappellieri, Design Experience: Kerastase Hairspace Award, Edizioni Polidesign, Milano 2005
A. Cappellieri, M. Romanelli, Il design della Gioia, Charta, Milano 2004
A. Cappellieri, B. Gravagnuolo, I trattati di architettura nell'Ottocento. Antologia Critica, Tullio Pironti Editore, Napoli 2004
A. Cappellieri, Antonio Citterio in Maestri.Design Italiano.Collezione Permanente Triennale di Milano , Europalia, Hornu 2003, pp.144-149
A. Cappellieri, Soft Design (a cura di), Italian Design on Tour Publications 2002 P. Bertola, A. Cappellieri, Ricerca, Design e sperimentazione per l'innovazione di prodotto nel settore dell'accessorio moda: il caso Mangiameli, Edizioni Polidesign, Milano 2002
A. Cappellieri, Piani Fantastici, (a cura di), Editoriale Modo, Milano 2000
A. Cappellieri, 13. Le Superfici delle Case: note ai progetti, in Abitare il Tempo, cat. Mostre di Sperimentazione e Ricerca, cat. della mostra, Edizioni Abitare il Tempo, Verona 2000
A. Cappellieri, B. Gravagnuolo, I trattati di architettura nel Settecento. Antologia Critica, Tullio Pironti Editore, Napoli, 1998
A. Cappellieri, Philip Johnson,dall'International Style al Decostruttivismo, Clean, Napoli,1996

*Architetto
progettare@simail.it