Design

La biografia di Rodolfo Bonetto di Marco Bonetto
8 ottobre 2008: 50 anni della Bonetto Design di Umberto Panarella
Il design è come una farfalla di Marco Bonetto

8 ottobre 2008: 50 anni della Bonetto Design

di Umberto Panarella

Sveglia Veglia Borletti “Sfericlok”, 1963 - Premio Compasso D'Oro

L'8 ottobre 2008 per lo studio “Bonetto Design “ sarà un giorno importante in quanto si festeggiano i 50 anni di attività. Lo studio, creato da Rodolfo Bonetto (1929-1991) nel 1958 e trasformatosi in “Bonetto design” solo negli anni '90, è ora diretto dal figlio Marco Bonetto. Nei suoi 5 decenni di attività, lo studio ha dato forma ai più svariati oggetti  nei campi più diversificati: dagli elettrodomestici alle automobili, dagli strumenti musicali alle strumentazioni di aerei, dalle sveglie ai telefoni.

La validità dei progetti è confermata dall'assegnazione di ben 8 Compassi D'Oro di cui uno alla memoria.

Voxon Tanga, 1979

Voxon Tanga, 1979

Televisore Autovox Linea 1, 1969

Maniglia Polo (1991-1992 prod. Olivari)

Tavolo modulare “Quattroquarti” ditta Bernini, 1969

Moltissimi oggetti disegnati dallo studio, ed in particolare da  Rodolfo Sonetto, hanno fatto parte del nostro mondo quotidiano (sveglia Veglia Borletti Sfericlok, 1963), hanno segnato il cambiamento dei costumi e della società (autoradio Voxon Tanga, 1979), sono esempi del benessere dato dal boom economico del secondo dopoguerra e rappresentano nel migliore dei modi l'Italian Style (televisore Autovox linea 1, 1969).

I suoi prodotti sono stati definiti "immediatamente utili, pieni di buon senso, funzionalmente ineccepibili, dignitosamente sottomessi, senza ansie di egocentrismo" (Paola Antonelli, Collezione per un modello di museo, 1990).

Attraverso la ricerca, verifica e modificazione dei prototipi, Bonetto giunge alla forma migliore, che non necessariamente è la più complessa, crea oggetti senza tempo lontano da mode e stili. In Bonetto Design  non troviamo un oggetto che abbia risentito di un'influenza o di una tendenza, come nel caso degli interni delle auto (Fiat 131 seconda serie, Autobianchi Y10), o come nel caso delle maniglie disegnate per l'Olivari (mod. Polo, 1992).


L'ergonomia non è per la Bonetto Design un alibi per forme banali o esagerate, ma un vero e proprio criterio progettuale, con regole ed eccezioni che diventano incentivi a un miglioramento del prodotto.
Così, nei suoi interni di auto "l'utente seduto sul trono si abitua ai comandi con la naturalezza con cui si abitua alla tastiera dei nuovi telefoni o alle papille del telecomando di un televisore”.

Nella Fiat 131 2^ Serie (Compasso d'oro 1978) la plancia rappresentava un notevole passo avanti, essendo concepita con materiali di migliore qualità e con una certa originalità del disegno (cruscotto e rivestimenti delle portiere in plastica morbida, coperchio vano portaoggetti con due ante scorrevoli e sovrapposte, tessuti nuovi ed eleganti, canalizzazioni per il disappannamento dei vetri laterali).
Nella Autobianchi Y10 la parte strumentale della plancia si protende verso il guidatore mentre la parte prospiciente il passeggero si assottiglia verso il parabrezza dando la sensazione di uno spazio notevole.

La redazione di Archimagazine augura alla Bonetto Design di proseguire, per i prossimi 50 anni e più, sulla via del progetto di qualità, segnando in modo ancor più indelebile la storia del design italiano.