Le Corbusier designer
di Claudia Redaelli
La prima presentazione di mobili di Le Corbusier fu all'"Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes" a Parigi nel 1925, nel suo "Pavillon de l'Esprit Nouveau".
Le Corbusier presentò una casa da lui considerata come parte di una macchina da abitare: esternamente un cubo rigido con grandi superfici di vetro a forme geometriche ed una terrazza ricavata internamente alla figura stessa, all'interno un salone aperto con una galleria adibita a stanza da letto.
Il locale veniva suddiviso solo da contenitori modulari componibili, i "casiers standard" creati da Le Corbusier, collocati liberamente nella stanza. Sono contenitori componibili, intercambiabili, accostabili in altezza e lunghezza, adatti per arredare spazi domestici e di lavoro. Questi possono essere incorporati ai muri, appoggiati ad essi o servire da elementi divisori fra un ambiente e l'altro.
Casiers Standard 1925 - Cassina, 1978
Invece di "mobili", parola che per il Maestro suonava come "qualcosa di vago e trascurato", Le Corbusier parlò di "équipement", cioè di equipaggiamento. Equipaggiamento significa sistemare, secondo le esigenze domestiche, i diversi elementi necessari, tramite una chiara analisi del loro compito. Gli armadi modulari sostituiscono gli innumerevoli mobili: gli armadi per i vestiti, per tutti i tipi di biancheria, per le stoviglie, per i bicchieri, per gli oggetti d'arte e per i libri. Non sono più in legno ma in metallo, e vengono realizzati nelle fabbriche che finora hanno prodotto solo mobili d'ufficio. Essi costituiscono l'intero équipement di una casa e lasciano il massimo spazio libero nelle stanza.
Le nuove costruzioni in acciaio e cemento armato, svincolate dalle ingombranti murature portanti, possono accogliere i nuovi casiers standard come gli unici elementi divisori a conformare lo spazio di ogni ambiente.
Al Salon d'Automne di Parigi del 1929, Le Corbusier, unitamente a Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, presentò un "monolocale" con mobili che incarnavano lo spirito "machiniste". Le delimitazioni degli ambienti erano costituite soltanto dalla combinazione dei casiers standard a mezza altezza, in cucina fino al soffitto, utilizzabili da entrambi i lati. Su un pavimento di dure piastrelle di vetro verdastro erano collocati dei tavoli con luccicanti lastre di vetro, anch'esse verdastre. Questi ultimi e le sedie avevano supporti d'acciaio cromato o laccato, ed erano rivestiti in pelle giallo-bruna, o tessuti tipo lino. I "casiers" venivano adattati al loro uso specifico per mezzo di ripiani di vetro, di scomparti di legno e di metallo oppure - come in cucina - con grate di legno per la frutta e la verdura. Gli armadi venivano chiusi con sportelli in lamiera d'acciaio smaltate o lucidate, o con porte scorrevoli di vetro stampato.
Il pubblico reagì a questo nuovo tipo di mobili più con reticenza che con approvazione.
Espressione concreta della loro stessa funzione i mobili furono progettati nel 1928.
La "Fauteuil à dossier basculant" è una poltroncina che ha la struttura metallica in acciaio, con schienale a dondolo, che favorisce alla persona la posizione più adatta nelle diverse situazioni e di relax.
Fauteuil à dossier basculant 1928 - Cassina, 1965
La "Fauteuil grand confort" nelle versioni "petit" e "grand modèle" è composta da quattro cuscini indipendenti, contenuti dentro una gabbia di tubi d'acciaio.
Fauteuil grand confort 1928 - Prototipo sperimentale
Fauteuil grand confort 1928 - Cassina, 1965
La "Chaise longue à réglage continu", che Le Corbusier definì una "macchina per il riposo" è costituita da due elementi liberi fra loro: base e seduta. La seduta può scorrere sulla base con slittamento continuo, consentendo qualsiasi inclinazione.
Chaise longue à réglage continu 1928 - Cassina, 1965
Il grande tavolo con lastra in vetro, evidenzia i giunti di separazione posti fra gli elementi portanti e il piano.
Tavolo, 1928 - Cassina, 1965
La "Siège tournant, fauteuil", è una sedia girevole con braccioli. L'idea base sta nell'elemento di giunzione fra le gambe e il sedile. Questo elemento di collegamento si identifica col meccanismo di rotazione della seduta stessa.
Siège tournant, fauteuil
Il "Siège tournant, tabouret" è il relativo sgabello girevole.
Alla fine degli anni venti ed all'inizio degli anni trenta i mobili in tubo d'acciaio, anche se prodotti a volte in piccole quantità, non erano costosi. Tuttavia venivano acquistati solo da una clientela piuttosto benestante, che possedeva la necessaria apertura mentale nell'apprezzare questi oggetti decisamente innovativi.
Dal 1965 Cassina propone, in esclusiva, una nuova produzione dei primi modelli del Maestro, nel rispetto costante dei suoi principii teorici, garantiti, anche per l'edizione dei modelli adattati, grazie all'intervento della Fondation Le Corbusier e dei co-autori e alla consulenza di Filippo Alison.