Vista Alegre: la linea della tradizione
di Ermanno Aparo e Liliana Soares
La ceramica può essere vista come uno dei più antichi supporti materiali che facilitarono la trasmissione della cultura popolare, riflettendo le principali caratteristiche e lo spirito che caratterizza lo sviluppo sociale di ogni civiltà. I ceramisti possono essere considerati come dei narratori di storie, interpreti di quella memoria culturale che riflette il sapere di un popolo attraverso la propria attività. Proponendoci, in varie versioni, le diverse cronache, più o meno importanti, raccontano la quotidianità attraverso quegli episodi che molte volte ci aiutano a costruire la storia di un Paese.
Tazzina e piattino da caffè con motivi decorativi dell’Euro 2004
(Foto tratta dal catalogo Vista Alegre)
Il percorso storico della fabbrica portoghese Vista Alegre si confonde con quella della storia dell’industria ceramica portoghese e con la memoria della regione di Aveiro dov’è inserita. Oggi quest’eredità materiale sopravvive non solo nell’attività relazionata alla produzione dei propri manufatti ceramici che continuano ad essere prodotti dall’industria, ma anche per mezzo di altri strumenti a carattere locale, come per esempio in scala urbana con la toponomastica della città di Ilhavo che utilizza nomi relazionati con la manifattura ceramica.
La Vista Alegre è considerata a tutti gli effetti una delle fabbriche storicamente più importanti d’Europa in quanto è stata una delle prime fabbriche a produrre vasellame in porcellana.
Fondata da José Ferreira Pinto Basto durante la prima metà del XIX secolo, la Vista Alegre iniziò con esperienze personali del proprio fondatore con la cottura del caolino per la produzione di piccoli cammei.
La poca disponibilità di un buon caolino obbligò ad avviare la produzione di vasellame utilizzando come materia prima la "polvere di pietra". Solo nel 1827 si rinvenne dell’ottimo caolino nella zona geografica delimitata tra il distretto di Porto e quello di Aveiro, permettendo così "la prima grande infornata di porcellana". La prima produzione di porcellana è ottenuta ufficialmente nel 1832, approfittando di un giacimento di caolino scoperto in Val Rico.
Nella metà del XIX secolo l’industria raggiunse il massimo fulgore, cominciando a sentire il bisogno di contrattare grandi artisti nazionali ed internazionali per orientare al meglio la produzione. La caratteristica dalla porcellana è data dalla leggerezza e dalla perfezione superficiale che garantisce la sua pasta, spesso esaltata dalle sottili pareti che questo materiale permette di realizzare.
A queste proprietà, insite nelle caratteristiche della porcellana, si aggiunse la decorazione soave e delicata costituita da colori tenui ed esaltata da forme eleganti e composte. Tra gli artisti che, mediante la capace e attenta lettura delle tecniche di produzione e un’eccellente abilità nella scelta dei motivi decorativi applicati, collaborarono a costruire la storia di questa fabbrica si mise in evidenza Victor Rousseau che favorirà lo studio attento delle porcellane Giapponesi.
Tuttora la Vista Alegre, fedele alla tradizione, mantiene questa strategia credendo nel plus valore che costituisce il progetto nel concepimento del suo prodotto.
Così professionisti nazionali ed internazionali, come gli architetti Álvaro Siza, Nick Holland o Miguel Vieira Batista tra gli altri, garantiscono il fattore qualità, essenziale nella competizione con le rivali nel settore d’interesse, senza per questo snaturare quelle caratteristiche che da tempo caratterizzano il marchio di porcellana Portoghese nel mercato internazionale.
Da sempre Vista Alegre reputa opportuno fare delle incursioni in altri campi come la gastronomia o l’etnografia che interessano lo spirito dell’impresa aiutandolo a crescere in simbiosi con la sua storia e aiutandola a sopravvivere al tempo.
Nel 2001 la Vista Alegre puntò su una strategia orientata sull’espansione creando il gruppo Vista Alegre Atlantis, risultato dell’unione con il gruppo Atlantis - storico produttore d’oggetti in cristallo e in vetro - costituito da 10 unità produttive sparse per la zona Ovest del Portogallo.
L’Atlantis nasce nella zona di Alcobaça - distretto di Leiria - e nel 1944, dieci anni dopo la sua fondazione, iniziò ad esportare per il resto d’Europa e per gli Stati Uniti.
La grande capacità produttiva combina il processo industrializzato ad una componente che preserva una manualità portatrice di grandi qualità intrinseche all’identità della marca. Questa simbiosi ha permesso di mantenere tradizioni produttive come quella del cristallo lapidato che ancora oggi caratterizza questa impresa.
Un punto in comune che l’Atlantis ha con la Vista Alegre è la continua e sistematica collaborazione con artisti, architetti o designer come per esempio Geral Gullota, Paolo Favaretto, Pedro Silva Dias, Hugo Amado, Alfredo Häberli o Hella Jongerius che garantiscono continuità nella ricerca linguistica e nuove direttrici di progetto da intraprendere.
Queste collaborazioni fanno parte una serie di esperienze prodotte per materializzare il sodalizio con la Vista Alegre per creare un prodotto che applicasse la porcellana e il cristallo. L’esperienza che sembra meglio concretizzare questo connubio è la porcellana lapidata commercializzata nelle linee Oxygen e Diamond.
La collezione Oxygen si caratterizza per le linee bianche graffiano e con traiettorie sinuose che percorrono le superfici curve dei vasi in porcellana bianca. La linea Oxygen è anche disponibile in una variante nera (Oxygen black) che esalta contrastando con le linee bianche.
La linea Diamond si caratterizza per una superficie azzurra questa volta percorsa da linee che s’incrociano con regolarità creando una decorazione a rombi.
Gli oggetti in porcellana continuano ad essere prodotti presso la Vista Alegre secondo un processo industriale, dopo di che i vasi viaggiano in direzione degli stabilimenti della Atlantis dove sono lapidati manualmente nei torni dei maestri lapidatori. Questi oggetti concretizzano il matrimonio tra due aziende che hanno contribuito in maniera rilevante per scrivere la memoria materiale del Portogallo unendo in un solo prodotto, due delle caratteristiche che le caratterizzano: l’arte della lapidazione e la porcellana di grande qualità della Vista Alegre.
Questi oggetti definiti dalla sottile eleganza sono il risultato di un’elegante contrasto tra la brillantezza della superficie smaltata e l’opaco delle linee e può essere vista come la concretizzazione di un prodotto che fondamenta il suo valore nella capacità unica che i maestri lapidatori della Atlantis hanno nel lavorare questa tecnica per mezzo della quale riescono a qualificare questo prodotto.
Così si concretizza ciò che Enzo Mari definisce come la capacità di qualificare il prodotto per mezzo di un’equilibrata e qualitativa utilizzazione delle macchine e degli utensili nelle pratiche artigianali molte delle volte di per sé stanche e ripetitive.
In una visione più allargata possiamo concludere che in un’epoca dove le industrie cercano nuove ragioni in nuovi prodotti, caratterizzati per qualità oggettive, il ruolo del Design potrà essere quello di concretizzare possibili scenari partendo da valori oggettivi e per questo importanti che fanno parte della storia di un’industria.
Questa operazione non può e non deve prescindere da un’attenta e sistematica lettura dell’industria partendo da un elemento che molte delle volte più di altri permette la differenziazione: il fattore umano che, per mezzo della "trasmissibilità dell’arte del fare", concretizza quella simbiosi tra tradizione e innovazione che caratterizzano i pochi casi di successo di un’industria Europea capace di vincere la sfida orientale.