Erich Mendelsohn
(Allenstein, 21 marzo 1887 - San Francisco, 15 settembre 1953)
di Paola De Rosa - www.paoladerosa.com
" Esistono senso e ragione ad occuparsi d'arte soltanto se si è come un ruscello montano, le cui acque sgorgano incessantemente con uno scrosciare che diviene la voce stessa del loro creatore." Erich Mendelsohn
Arch. Paola De Rosa
Ritratto di Erich Mendelsohn, 2008
Olio su tela
Dim: 39 x 41 h cm
"Se mi fosse concesso, ricomincerei al punto in cui mi guidarono i miei primi schizzi, considerando tutto ciò che è avvenuto da allora in poi come la fase preparatoria di una nuova finale età creativa."
Queste parole emozionano e il pensiero, dai "primi schizzi" ai progetti dei Centri comunitari, si sofferma sul Guggenheim Museum di F. L. Wright quale possibile epilogo "di una nuova finale età creativa".
Arch. Paola De Rosa
Ossevatrice romana (Mendelsohn), 2007
Tempera all'uovo su cartone
Dim: 50 x 70 h cm
E' possibile schematicamente individuare cinque tappe nel percorso architettonico di Mendelsohn: 1914/20; 1920/33; 1933/36; 1936/41; 1941/53.
1914/20 - Gli anni dei progetti immaginari
Laureatosi nel 1912 presso la Technische Hochschule di Berlino, entra in contatto con gli esponenti dell'Espressionismo, Klee, Marc e Kandinsky, attraverso il gruppo Der blaue Reiter.
Nel 1914 comincia la sua produzione di disegni immaginari, si arruola nel 1915 nel corpo dei genieri e l'anno seguente viene inviato sul fronte russo. Alcuni tra i progetti immaginari più celebri appartengono al 1917 e tra questi figurano: il Teatro, gli Studi cinematografici, la Fabbrica di apparecchi ottici e il primo schizzo per l'Osservatorio astrofisico di Potsdam.
" I miei schizzi non sono che appunti, contorni di visioni subitanee, benché nella loro natura di edifici, essi appaiano quali entità. E' di somma importanza fissare queste visioni sulla carta, così come ci balenano nella mente, poiché ogni nuova creatura porta con sé il germe del suo potenziale sviluppo, e diviene un essere umano seguendo un processo di evoluzione."
Trasferito sul fronte francese, torna a Berlino il 7 novembre 1918.
Finita la guerra, apre nel 1919 uno studio professionale a Berlino e organizza un'esposizione dei suoi disegni alla Galleria Cassirer dal titolo Architettura in acciaio e cemento. In seguito alla pubblicazione del catalogo, Mendelsohn viene invitato in Olanda dove tiene un ciclo di conferenze. E' interessante notare le reazioni di Mendelsohn alla nuova architettura olandese: " Oud è funzionale per dirla con Gropius. Amsterdam è dinamica. Un'unione dei due modi di pensare è concepibile, ma senza probabilità di essere ammessa in Olanda; il primo pone la ragione innanzi tutto: percezione prima della visione. L'analitica Rotterdam rifiuta la visione; la fantasiosa Amsterdam non comprende la fredda obiettività. Certo l'elemento primo è la funzione, ma questa, senza sensibilità, rimane mera costruzione……L'imperativo è funzione più dinamica."
Nella sua conferenza del 1923, Dinamica e funzione, egli definisce la dinamica in architettura come l'espressione del movimento e del riposo delle forze insite nei materiali (acciaio e cemento armato) e la funzione come una questione di spazio e forma. Più tardi definirà la dinamica architettonica come tensione di un materiale edilizio elastico, che rappresenta il cuore, dentro l'immobile stabilità di un edificio.
Nel frattempo, gli viene affidato l'incarico della progettazione di un laboratorio di ricerca per l'approfondimento di alcuni aspetti della teoria sulla relatività di Einstein.
1920/33 - Gli anni in Germania
Nell'estate del 1920 inizia la costruzione dell'Einsteinturm, uno dei massimi esempi dell'espressionismo architettonico. La Torre, congegno tecnico rigorosamente calcolato, viene completata nel 1921 e inaugurata alla fine del 1924.
Nel 1921, a causa di un tumore, Mendelsohn perde un occhio ma è subito di nuovo a lavoro. Tra i progetti che lo occupano in questo periodo, ci sono il Cappellificio Steinberg, Herrmann & C., a Luckenwalde, la ristrutturazione, in collaborazione con Richard Neutra, della Sede del "Berliner Tageblatt" a Berlino, le Case a schiera su Karolingerplatz a Berlino.
Nel 1923, su invito dell'ingegnere Rutenberg, che da anni stava studiando un piano per l'elettrificazione della Palestina, Mendelsohn compie il primo viaggio in terra ebraica. Partecipa insieme a Neutra al Concorso per un Centro commerciale a Haifa, vincendo il primo premio.
Nel 1924 è negli Stati Uniti su proposta di Lachmann-Mosse, proprietario del "Berliner Tageblatt", per scrivere una serie di articoli corredati da foto, pubblicati nel 1926 in un libro dal titolo "Amerika, Bilderbuch eines Architekten". Qui incontra a Taliesin, F. L. Wright e, come esposto in un suo articolo del 1925, rimane colpito dall'ispirazione che i progetti architettonici, prima di Sullivan e poi di Wright, rivolgono ai principi di sviluppo e di struttura nelle forme naturali.
Sempre in occasione di questo viaggio, realizza una serie di schizzi di grattacieli per città americane in cui l'accento è posto non tanto sui ritmi verticali ma sulle forme orizzontali, come se l'edificio fosse costruito verso l'alto per stratificazioni successive, partendo dal piano terra.
"Un nuovo ritmo, un nuovo movimento si sono impadroniti del mondo. L'uomo del Medioevo, terminata la sua giornata di lavoro contemplativo, per così dire orizzontale, aveva bisogno della cattedrale verticale per tendere a Dio. L'uomo moderno può trovare un compenso al ritmo frenetico della sua vita unicamente in un'orizzontalità senza limiti."
Appena tornato dagli Stati Uniti in Germania, riceve una delegazione sovietica interessata alle soluzioni tecniche del Cappellificio Luckenwalde. Mendelsohn ottiene l'incarico di progettare un grande stabilimento industriale a Leningrado e parte per la Russia nell'autunno del 1925. Questa esperienza lo porta a redigere un altro libro fotografico, "Russland, Europa, Amerika. Ein architektonischer Querschnitt", pubblicato a Berlino nel 1929.
Tornato in Germania promuove la formazione del Ring, di cui fanno parte Gropius, Haring, Mies van der Rohe, Poelzig, Scharoun, i Tuat e altri.
Negli ultimi cinque anni, dal 1928 al 1932, trascorsi in Germania, Mendelsohn consegna alla storia una serie di architetture fondamentali della cultura dell'età di Weimar, tra le quali: i Magazzini Schocken a Stoccarda e a Chemnitz, il Cinema "Universum", e il Columbushaus.
E' eloquente ciò che scrisse sull'opera di Mendelsohn l'architetto inglese Howard Robertson:
"I termini inflessione e contappunto nel loro significato letterale si spiegano da soli; per illustrarli ci possiamo riferire a molti progetti di Mendelsohn in cui egli usa l'efficace espediente a lui caro: troncare cioè la lunga distesa di una facciata con un improvviso curvarsi ad una estremità che porta a un arresto pieno di vibrazioni, senza ricorrere al mezzo più rozzo di farlo concludere con un altro elemento, come ad esempio un pilastro. Questo sistema comprende inflessione e contrappunto, di cui il primo termine è preliminare al secondo. Egualmente potenti gli effetti ottenuti da Mendelsohn negli interni. Egli riesce a portare le linee orizzontali alla loro massima tensione, talvolta quasi a un punto di rottura e allora mentre l'occhio dello spettatore è freneticamente teso a seguire tali vigorose e fluenti linee, Mendelsohn, al momento più opportuno, le arresta facendole quasi ripiegare su se stesse. Egli sa giostrarsi con le forme, come un violinista con una corda, producendo vibrazioni con una nota sola".
Nel 1931 è nominato membro onorario dell'Arts Club di Londra e l'anno successivo diviene membro dell'Accademia Prussiana delle Arti di Berlino. Nel frattempo, pubblica il libro "Neues Haus, neue Welt".
Nel 1933 lascia la Germania nazista: prima è in Olanda, poi a Bruxelles dove partecipa ai festeggiamenti per il settantesimo compleanno di Henry van de Velde e, successivamente, in giugno, si trasferisce in Inghilterra dove comincia la collaborazione con Serge Chermayeff.
1933/36 - Progetti in Inghilterra
Insieme a Chermayeff, Mendelsohn partecipa e vince il Concorso per il Padiglione De La Warr, contemporaneamente è invitato in Palestina da Chaim Weizmann per progettargli l'abitazione.
Per cinque anni si dividerà tra l'Inghilterra e la Palestina.
Terminata nel 1936 la collaborazione con Chermayeff, si intensifica l'interesse per la Palestina.
1936/41 - Progetti in Palestina
La sua sensibilità per l'unità organica e per lo spazio tridimensionale trova un ulteriore incentivo in Palestina.
Nel 1939 viene nominato fellow del RIBA (Royal Institute of British Architects ) e lascia definitivamente l'Inghilterra per la Palestina, dove vivrà due anni.
Scoppia la Seconda Guerra Mondiale e intanto ha concluso quasi tutti gli incarichi palestinesi tra i quali: l'Università sul monte Scopus, l'Ospedale di Haifa, l'Università Agraria di Rehoboth e la Banca Anglo-Palestinese a Gerusalemme.
1941/53 - Progetti negli Stati Uniti
Mendelsohn decide di trasferirsi negli Stati Uniti. Appena vi giunge, prepara una personale al Museo d'Arte Moderna di New York. Viene eletto membro dell'American Institute of Architects, ma seguono cinque anni di forzata inattività.
Negli Stati Uniti si è già ampiamente diffusa una cultura architettonica di matrice europea, ad opera di alcuni maestri del Razionalismo. A questa cultura, sulla scia delle esperienze di Wright, Mendelsohn sceglie di riprendere la via di un Espressionismo maturato in Gran Bretagna e Palestina.
Nel 1946, l'Ospedale Maimonide segna la ripresa professionale; inizia, contemporaneamente, il ciclo dei nuovi Centri comunitari con l'incarico di St. Louis.
Mendelsohn muore per cancro il 15 settembre 1953. La sua scomparsa impedisce la realizzazione di quel capolavoro artistico che è il Centro comunitario di Dallas e di vari altri progetti.
"Il Dio unico, il simbolo fondamentale del monoteismo. Questo divenne il mio tema. La teoria generale del campo di Einstein, la sola legge che regola tutto, l'unione cosmica di materia ed energia. L'unità della creazione che ogni spirito, sia Dio o un architetto, deve sentire, deve possedere in se stesso per meritare il nome di artista. Ho cercato di spiegare la teoria della relatività e quella generale del campo in poche frasi - come le vede un ebreo, un monoteista, come l'equivalente scientifico del Dio unico, dell'unica legge che governa il mondo nella sua interezza."