La biografia di Pietro Cascella
E' morto lo scultore Pietro Cascella
Pietro Cascella
(Pescara, 1921 - Pietrasanta, 2008)
Studia all'Accademia di Belle Arti di Roma (1938), seguendo la formazione artistica del padre Tommaso. Dopo aver praticato la pittura, a partire dai primi anni Cinquanta, si dedica alla scultura in pietra e bronzo. L'abbandono della pittura a vantaggio della scultura avviene, quindi, a partire dal secondo dopoguerra.
Nel 1957 partecipa al Concorso per il "Monumento di Auschwitz" con un progetto elaborato dal fratello Andrea e dall'architetto Julio Lafuente. Dopo nove anni e alterne vicende l'opera monumentale, una delle più importanti dell'artista, è realizzata nel 1967 su un nuovo disegno ideato interamente da lui e dall'architetto Giorgio Simoncini.
Negli anni successivi l'attività è molto intensa e densa di riconoscimenti. Dopo l'incontro con Sebastian Matta la sua ricerca si volge verso la pietra e il marmo, materiali in cui realizza la maggior parte delle sue opere monumentali. Nel 1971 partecipa al XXIII Salon de la Jeune Sculpture di Parigi, tiene una mostra al Palais de Beaux Arts di Bruxelles e gli viene allestita un'ampia personale alla Rotonda della Besana di Milano. Si reca in Versilia, per la prima volta, per realizzare alcune opere alla Henarux e in seguito fa parte del gruppo di artisti che partecipano al progetto di Erminio Cidonio di fare di Querceta un centro internazionale per la scultura moderna.Il periodo successivo è caratterizzato da una serie di opere monumentali in cui si fondono impegno sociale e progetti di scultura su scala urbana: del 1979 è il Monumento alla Resistenza per la città di Massa Carrara. L'anno dopo realizza il Monumento a tutti i giorni per la piazza della cattedrale di Pescina. Dal 1984 inizia a lavorare sul progetto Campo del Sole insieme con Mauro Berrettini e Cordelia von den Steinen. Altra opera di grande interesse è La nave, realizzata nel 1987 in marmo di Carrara e collocata sul lungomare di Pescara. La sua ricerca si orienta soprattutto - come già rilevato - verso opere a carattere monumentale. Risalgono agli anni Settanta, per esempio, lArco 'della Pace a Tel Aviv, Omaggio all'Europa a Strasburgo, il Monumento a Giuseppe Mazzini a Milano, Sole e Luna a Riad, Bella Ciao a Massa. Tra le opere monumentali degli anni Ottanta vi sono Cento Anni di lavoro allo stabilimento Barilla a Parma, il monumento a Due Carabinieri caduti a Monteroni d'Arbia, e la Piazza di Milano Tre. Negli anni Novanta esegue grandi opere come la Volta Celeste ad Arcore (Milano) insieme ad altre sculture, fontane e colonne simbolo, l'Agorà all'Università di Chieti, il Monumento della Via Emilia a Parma, la Porta della Sapienza a Pisa, l'Ara del Sole a Ingurtosu in Sardegna, il Teatro della Germinazione nel Parco Nazionale d'Abruzzo. Nel 1999 ha realizzato la fontana della città di Chiavari e la fontana per la Baraclit nel Casentino, in Toscana.Numerose le esposizioni, sia in Italia, tra cui la prestigiosa mostra nella piazza del Duomo e nella chiesa di Sant'Agostino a Pietrasanta, che all'estero.
Come ricorda Fred Licht nell'introduzione al catalogo curato dalla Camera dei deputati, citando il mito di Deucalione e Pirra, l'opera di Cascella sembra informata alla concezione della pietra come "ossa della Madre Terra".
Ai protagonisti del mito classico l'oracolo di Delfi dette istruzione, per placare l'ira degli dei, di prendere le ossa della loro madre e gettarle alle spalle; Deucalione rivendicò che "nostra madre è la terra e il suo scheletro è fatto di pietre" e, con Pirra, raccolse le pietre da un campo e le gettò alle spalle.
Le pietre, cadendo al suolo, presero vita e crearono una nuova, e migliore, razza umana. Ebbene, scrive ancora Licht, "la scultura di Pietro Cascella in pietra… ha tutta la forza epica del mito greco. La sua profonda conoscenza della pietra coincide con le pietre che Deucalione e Pirra portarono in vita".