La Casa Prossima Futura
Stefano Marzano, architetto e designer, è, dal 1991, capo del design Philips: dirige un team di circa 300 tra designer e altri professionisti di 25 nazionalità diverse, con base operativa l’Olanda e connessioni con l’Europa, l’Asia, l’America.
"...Vedo la tecnologia entrare nella casa, in ufficio, in viaggio, ma sempre in modo conciliante.
...Nella casa del futuro quello che cambierà sarà una serie di oggetti, che ci permetteranno di vivere in modo diverso.
...Non saprei definirli, ma cerco di creare oggetti che abbiano altissime prestazioni tecniche.
...Per me è una sfida e una grande opportunità, per l’azienda è l’occasione per avvicinare la cultura del design italiano, le cui matrici sono umanistiche: al centro delle proprie azioni non c’è lo sviluppo della tecnologia, ma la qualità della vita dell’uomo, aiutata dalla tecnologia. Stiamo creando prodotti facili da usare, gradevoli a vedersi, comodi e attraenti".
La Casa Prossima Futura apre una ricerca sul tema dell’esperienza di vita domestica del futuro. La casa del prossimo futuro conterrà oggetti intelligenti, capaci di imparare a comportarsi in modo coerente con le nostre abitudini e di conoscere il nostro ambiente domestico, le nostre relazioni e i rituali delle nostre attività quotidiane. In questo modo gli oggetti diverranno "soggetti" loro stessi, creandosi modelli comportamentali dedotti dalla nostra routine e dall'interazione con noi nell’ambiente domestico. I nuovi prodotti e le nuove strutture domestiche conterranno e svilupperanno un’intelligenza programmata per imparare, anticipare e provvedere ai nostri bisogni; in poche parole, saranno capaci di aiutarci in casa come fedeli servitori. Questi prodotti avranno l’apparenza di oggetti a noi familiari ma, incorporando le tecnologie più avanzate, avranno, per la nostra vita domestica, una rilevanza maggiore delle "scatole nere" che oggigiorno abbondano nelle nostre case. La casa del futuro sarà più simile alla casa del passato che a quella casa del presente ma permetterà una maggiore flessibilità comportamentale: i confini formali delle stanze e delle funzioni lasceranno spazio ad una mappa "policentrica" e fluida di attività ed esperienze, più adeguata ai nostri nuovi stili di vita.