Architettura

Il Reichstag a Berlino: la ricostruzione di Norman Foster
di Marcello Silvestro

Con il trasferimento della sede del Parlamento tedesco da Bonn allo storico edificio del Reichstag di Berlino, è iniziata una nuova epoca storica per la Germania riunificata.

La prima seduta plenaria del Parlamento nella nuova sede è avvenuta lunedì 19 aprile 1999.

Il Reichstag del diciannovesimo secolo fu devastato dai danni causati dalla guerra e dalla ricostruzione successiva. La cupola fu demolita nel 1954, mentre le facciate furono ripristinate negli anni '60, ma avevano perso molto del loro ornamento nell’intervento di ristrutturazione. Ciò che rimase degli interni storici era stato coperto da un rivestimento di pannelli di carta e gesso e di amianto tossico.

La ricostruzione del Reichstag è stata oggetto di un Concorso Internazionale di Progettazione che ha visto vincitore, nel 1993, il progetto di Norman Foster & Partners.

Il Reichstag prima dell'intervento di Foster

Il Reichstag prima dell'intervento di Foster

L'intervento di Foster è basato su quattro principii ispiratori:

Ha affermato Foster: Ci trovammo di fronte un edificio il cui simbolismo mutilato aveva poco significato per i Tedeschi contemporanei. L'approccio più semplice sarebbe stato quello di sventrare il Reichstag e inserire un moderno edificio al posto del tessuto esistente, risalente in parte al XIX secolo e in parte agli anni '60. Ma più approfondivamo la conoscenza dell'edificio, più ci rendevamo conto che la storia risuonava ancora in modo potente al suo interno e che non potevamo eliminarlo.

Progetto di Foster: pianta del I livello

Progetto di Foster: pianta del I livello



Progetto di Foster: sezione

Progetto di Foster: sezione

Mentre erano in corso i lavori di demolizione, venne alla luce l'ossatura del vecchio Reichstag assieme ad alcune impronte significative del passato, quali i frammenti di modanature del diciannovesimo secolo, gli sfregi della guerra e i graffiti disegnati dai soldati sovietici nel 1945, i contrassegni dei muratori dell’intervento degli anni ‘60. Questi segni della storia erano più potenti di quanto potesse essere qualsiasi esposizione. Si è scelto di conservare queste tracce del passato mostrando chiaramente le giunzioni fra lavoro esistente e il nuovo intervento, consentendo che molti strati storici della costruzione fossero letti chiaramente.

La ricostruzione è stata effettuata reintegrando le aperture, seguendo gli allineamenti assiali delle finestre e dell’ingresso e facendo emergere la struttura originale, avendo chiara la lettura dell’impianto del vecchio Reichstag. Il vetro è stato usato estesamente: all'interno delle voluminose masse preesistenti, la nuova costruzione è trasparente e tutte le relative attività sono a vista.

L'accessibilità pubblica e il protocollo procedurale hanno guidato il progetto. Significativamente, il pubblico ed i politici entrano nel Reichstag come uguali, dallo stesso itinerario. È stata riaperta sul lato Ovest l'entrata originale sulla grande rampa di scale in modo da condurre la gente che entra nell’edificio con una vista diretta delle sedi del Presidente del Parlamento e del Cancelliere.

Il livello parlamentare principale è ristabilito sul primo piano, ottenendo 750 posti, uno per ogni membro del Parlamento, organizzati secondo i rispettivi raggruppamenti del partito. Il secondo piano fornisce le stanze per il Presidente ed il Consiglio dei Ministri, mentre il terzo piano alloggia le stanze di riunione di partito e l'ingresso della gente che anima l’edificio quando il Parlamento non è riunito.

Vista della Camera dei Deputati

Vista della Camera dei Deputati

In cima a questi livelli di lavoro, il regno pubblico si riafferma sul terrazzo del tetto da dove gli ospiti hanno accesso ad un ristorante pubblico ed alla cupola.

La nuova cupola o "lanterna" del Reichstag si è trasformata rapidamente in un simbolo della nuova Berlino: all'interno di essa, due rampe elicoidali portano la gente alla piattaforma di osservazione sopra la sede plenaria, elevandoli simbolicamente sopra le teste dei loro rappresentanti politici.

La cupola ha una altezza di 23,5 m ed un diametro di 40 m; pesa 1200 tonnellate di cui 700 tonnellate per la struttura d’acciaio, ed è rivestita da due strati di vetro interposti da uno strato intermedio di vinile di stagno.

La rampa elicoidale, di larghezza libera di 1,6 m, funge da anello d'irrigidimento per la cupola.

Tutti gli elementi della cupola, compresi la rampa, l’enorme cono centrale e la piattaforma, sono sorretti dalla struttura esterna.

La cupola è sia un elemento fondamentale della composizione architettonica, comunicando esternamente i temi di leggerezza, trasparenza, permeabilità e dimensione pubblica, sia un dispositivo chiave nelle strategie di utilizzo di energia e luce.

La cupola di Foster

La cupola di Foster

Al centro della cupola vi è il "light sculptor", un tronco di cono che, largo 2,5 m alla base inferiore e 16 m alla base superiore, perfora il soffitto della Sala Plenaria e si estende verso l’alto fino a raggiungere la sommità della cupola.

Il "light sculptor", del peso di 300 tonnellate, è rivestito di 360 specchi di vetro altamente riflettenti ed è munito di uno schermo mobile "sun-following" automatizzato, alimentato da cellule fotovoltaiche, che impedisce la penetrazione del calore e della vivida luce solare.

Light sculptor

Light sculptor

Il "light sculptor" funziona come un faro al contrario, che assorbe luce tramite degli specchi ad angolo che riflettono la luce di orizzonte nella Sala Plenaria, mentre lo schermo mobile rintraccia il percorso del sole per impedire la penetrazione di calore e di luce solare diretta. In inverno ed all'inizio e alla fine dei giorni di estate, quando il sole è più basso, lo schermo può essere messo da parte per permettere ai raggi più deboli di toccare il pavimento della Camera dei Deputati.

Di notte, il processo è invertito e la luce artificiale nella Sala Plenaria è riflessa esternamente, illuminando la cupola, come una lanterna, in modo che i Berlinesi sappiano quando il Bundestag è riunito.

Il tronco di cono gioca un ruolo importante anche nel sistema naturale di ventilazione della Camera dei deputati, estraendo l'aria calda al livello alto, mentre i ventilatori assiali e gli scambiatori di calore riciclano l'energia proveniente dall'aria residua. L'aria fresca convogliata dall'esterno, attraverso il portico ad ovest, è rilasciata lentamente attraverso il pavimento della Sala Plenaria, procurando il massimo comfort agli occupanti e minimizzando le correnti d’aria ed i rumori. L’energia occorrente per guidare il sistema di ventilazione dell'aria di scarico della camera ed il dispositivo protettivo nella cupola è generato da 100 moduli solari dove sono alloggiate le cellule fotovoltaiche; tali pannelli sono situati sul tetto e provvedono a fornire un’energia approssimativamente di 40 kW.

Le finestre, manualmente ed automaticamente controllate, unitamente alla vetrata esterna secondaria, permettono la ventilazione naturale a più stanze.

Il ristorante sul tetto è aperto a tutti: ai parlamentari, al personale, alla gente, ai turisti.

Il Reichstag, così come ricostruito, è un edificio pubblico virtualmente senza inquinamento, che può essere preso come modello di un'architettura sostenibile per il vasto uso di luce e di ventilazione naturali, insieme a sistemi combinati per il recupero del calore e di cogenerazione.

L'elettricità è ricavata bruciando petrolio vegetale che, raffinato dalla palma da datteri e dai semi di girasole, può essere considerato come forma di energia solare poiché l'energia del sole è "memorizzata" nelle piante (biomassa). La sua efficienza, quando è bruciato per produrre elettricità, è confrontabile a quella delle sorgenti tradizionali di energia. Ciò ha permesso una riduzione del 94% dell'emissione di anidride carbonica, portando i limiti molto al di sotto di quanto previsto dalle norme in vigore.

Il calore in eccesso, generato dalla centrale elettrica del Reichstag, è deviato in uno strato acquifero naturale a 300 metri sotto l’edificio; in inverno, l'acqua calda così immagazzinata, è pompata su per riscaldare l'edificio.

Nella visione di un'architettura pubblica che rispetta l'equilibrio ecologico fornendo l'energia piuttosto che consumarla, si trova una delle espressioni più intrinseche dell'ottimismo del Reichstag.

Le colorazioni degli interni sono state scelte con la consulenza dell'artista grafico danese Per Arnoldi, in modo da fare da contrappunto sia alla priorità dei grigi e dei bianchi suggeriti dalla pietra degli esterni sia alla presenza quieta dei nuovi pavimenti di pietra.

Sono state esaminate le modalità con cui i colori primari potrebbero essere introdotti nelle stanze pubbliche su grande scala. Nelle nuove stanze, le pareti sono rivestite da pannelli fino all'altezza delle porte, sia per accomodare i funzionamenti di servizio - per il cablaggio e simili - sia per differenziarle dai muri recuperati del XIX secolo che sono intonacati. La pannellatura in 19 grandi stanze è stata verniciata usando una famiglia di 12 colori forti: alcune stanze sono di un azzurro francese profondo, o di un giallo girasole, o di un rosso primario, ricavandone, occasionalmente, un effetto di sorpresa.

Colorare aiuta, indubbiamente, a moderare ed ammorbidire il carattere monumentale della costruzione. Le eccezioni a questa regola sono gli spazi pubblici principali sul primo piano, in cui la gamma di colori è neutra per l’allocazione di opere d'arte e per l'alloggiamento parlamentare, in cui l'accento di colore è fornito dall'azzurro della disposizione dei posti a sedere.

La trasparenza è il principio guida dell'intervento di ricostruzione. L'elettore ordinario, o il turista straniero, arrivando dall'entrata ad ovest del Reichstag, hanno una vista attraverso la Camera dei Deputati in cui il Parlamento può essere in sessione. Il largo uso di pareti di vetro e di strutture leggere intensifica quel carattere trasparente, di cui la cupola è il simbolo chiave. Un giornalista che attende nell'atrio della stampa per intervistare un Ministro o un Deputato può vedere diritto in giù nella Camera dove l'intervistato sta sedendo. I visitatori sul tetto non possono realmente vedere giù nella Camera - eccetto quando le luci della televisione sono in uso - ma i Deputati possono vedere i visitatori, una sorta di promemoria che ricorda che ci sono persone che si sta rappresentando. Gli interni trasparenti si contrappongono alla massa spessa e pesante della struttura storica, creando un dialogo fra passato e presente.

Corridoio con vista sulla Camera dei Deputati

Corridoio con vista sulla Camera dei Deputati

I nuovi interni testimoniano che l'architettura sostenibile non è sinonimo di ambienti spartani: le innovazioni ambientali del nuovo Reichstag provvedono a che la luce accolga, egualmente, Deputati e pubblico, rendendo l’ambiente invitante.

La ricostruzione di Foster è guidata dal convincimento che la qualità dell’ambiente influenza direttamente la qualità delle nostre vite, sul posto di lavoro, nella città o nell'ampia varietà di spazi pubblici.

Questa attenzione alla dimensione sociale è un riconoscere che l'architettura è generata dai bisogni delle persone che sono il "materiale primo" che anima un’architettura.

L'architettura è un'arte pubblica sensibile alla cultura ed al clima del luogo.

La ricerca della qualità ha coinvolto anche le prestazioni fisiche della costruzione.

C’è un legame forte tra l'ecologia del nuovo Reichstag, che è misurabile, e la sua dimensione poetica di architettura: la luce naturale modella e scolpisce gli spazi e, recuperata e convertita, riduce il consumo di energia ed i costi di esercizio.

Il progetto di Foster è il risultato di una procedura rigorosa che segue attentamente i cambiamenti sociali e politici importanti. Il risultato è una costruzione totalmente nuova che è divenuta l'emblema della nuova skyline berlinese, rappresentando una perfetta sintesi di innovazione sociale e tecnologica.

La ricchezza delle nostre città si trova nella diversità delle costruzioni dei differenti periodi storici. Ne consegue che ci saranno sempre alcune strutture ereditate, per esempio le sedi di governo e i musei, che sono troppo importanti per essere sostituite ma che dovranno essere rigenerate o restaurate per restituirle a nuova vita. Il nostro metodo progettuale verso le costruzioni storiche, come pure per la città nel microcosmo, è rivolto al rispetto della stratificazione storica integrandola con interventi contemporanei.

La qualità d'un progetto non è collegata, necessariamente, con quanto costa ma, piuttosto, con quanto saggiamente sono impiegate le risorse in termini di tempo e soldi.


Architetti

Norman Foster & Partners

Lord Norman Foster
David Nelson
Mark Braun
Christian Hallmann
Ulrich Hamann
Dieter Muller
Ingo Pott

Committente
Bundesrepublik Deutschland

Strutture
Leonhardt Andrä & Partner

Acustica
Müller BBM GmbH
IKP Ingenieur Büro Knothe und Prof. Dr. Georg Plenge

M+E Services
Kaiser Bautechnik Ingenieurgesellschaft mbH
Kuehn Baur Partner
Fischer - Energie + Haustechnik
Amstein + Walthert
Planungsgruppe Karnasch-Hackstein

Consulenti per l'illuminazione
Claude Engle

Approvvigionamento
LZ Plan-Team für Verpflegungstechnik GmbH

Consulenti per la Conservazione
Acanthus

Quantity Surveyors
BAL AG
Davis Langdon & Everest

Site Supervision
BAL AG

Impianti tecnologici
Jappsen + Stangier

Cladding Consultants
Emmer Pfenninger Partner AG

Building Physics
Müller BBM GmbH

Sicurezza antincendio
Prof. Dr. Wolfram Klingsch

Certifying Engineer
Dr. W Stucke

Arredi
Vitra

Dati tecnici:
Costo: 600 milioni DM
Area totale: m˛ 61.166
Lunghezza: 137,4 m
Larghezza: 93,9 m
Altezza: 47 m
Numero di piani: 6 + cupola
Concorso: prima fase 1992, seconda fase 1993
Inizio costruzione: luglio 1995
Cerimonia di presentazione: 18 settembre 1997
Apertura ufficiale: 19 aprile 1999

Mano d'opera e costruzione
Più di 25 appaltatori commerciali
240 operai sul luogo ogni giorno durante la demolizione
Fino a 46 impiegati nell'ufficio berlinese di Foster

45.000 tonnellate di materiale di demolizione rimosse dalla zona centrale della Camera dei Deputati, trasportate in 35 carichi di camion al giorno dall’ottobre del 1995 al febbraio del 1996. Complessivamente, č stato rimosso un terzo del tessuto preesistente.