La Voiture: l'auto di Le Corbusier
di Umberto Panarella
I disegni per un auto prodotti da Le Corbusier sembrano fondere insieme i concetti stilistici dei vari periodi della sua architettura. L'angolo retto e le superfici piane delle architetture dal ‘20 al ‘30 e la liricità delle curve e delle superfici oblique di Ronchamp si fondono nei vari disegni della sua "Voiture".
Nella "Voiture" le superfici piane sono garanzia di migliore utilizzazione dello spazio e le forme curve e oblique assolvono al rigore funzionale dell'aerodinamica.
Le Corbusier non dedicò molto tempo a questo progetto: infatti, la maggior parte dei disegni sono del 1936 ed in questi possono essere individuati due modelli di auto (che da noi vengono differenziati con le lettere A e B) con caratteristiche stilistiche ben diverse ma, sempre per l'epoca, rivoluzionarie. Esse non entrarono mai in produzione né furono realizzate come prototipi.
I disegni, presi in esame per questa breve analisi, sono conservati presso la "Fondazione Le Corbusier" di Parigi e portano i seguenti numeri di catalogazione e caratteristiche:
"La Voiture" TIPO A
n. 23001, disegno a matita e pastello marrone, misura 0,40x0,44 rappresenta il telaio di una vettura a motore posteriore a quattro cilindri con tre posti affiancati e con guida a sinistra e quattro ruote sterzanti;
n. 22989, disegno a matita e pastello rosso, misura 0,23x0,38 ed è datato 31.1.1936; rappresenta una vista laterale ed una vista di tre quarti della vettura del disegno precedente;
n. 22972, disegno a matita, misura 0,31x0,81; rappresenta tre viste di cui una laterale e due di tre quarti della vettura di cui al n. 23001;
n. 22985, disegno a matita, misura 0,46x0,56; rappresenta una vista laterale della vettura di cui al n. 23001;
n. 22986, disegno a matita, misura 0,34x0,55; rappresenta in vista laterale la vettura di cui ai numeri precedenti con una linea stilistica tipica delle moderne auto monovolume;
"La Voiture" TIPO B: |
n. 22984, disegno a matita, misura 0,34x056 ; rappresenta la vettura in due viste di tre quarti di cui una posteriore ed una anteriore solo accennata; |
n. 22984, disegno a matita, misura 0,34x056 ; rappresenta la vettura in due viste di tre quarti di cui una posteriore ed una anteriore solo accennata
"La Voiture" TIPO A
L'auto presenta delle soluzioni meccaniche in controtendenza per l'epoca, quali la disposizione del motore posteriore e soluzioni avveniristiche come la quattro ruote completamente sterzanti che ancora oggi non è stato possibile applicare.
Per quanto riguarda la scelta del motore posteriore, trova sicura giustificazione nella migliore utilizzazione dei volumi: infatti, viene eliminata tutta la parte del cofano motore a vantaggio di una migliore abitabilità.
Il motore posteriore è montato, a quell'epoca, solo in via sperimentale su alcune auto sportive (AUTO UNION del 1936) ed è ancora in fase di studio la VolksWagen di Porsche; unica eccezione, ma risalente agli anni 1924-28, era stata la Hanomag 2/10.
Novità assoluta e lo sarà fino al 1967 la disposizione di tre sediolini allineati che verranno ritrovati in un'auto fuori serie nel 1966 (Ferrari 365 P), successivamente, in un'auto sportiva di serie (Matrà Simca Bagheera del 1970) e, attualmente, nella Fiat Multipla..
L'importanza "abitativa" che Le Corbusier dà all'abitacolo è evidente nelle possibilità di creare un'ampia cuccetta ribaltando i sedili e senza interferire con lo spazio destinato ai bagagli.
Quest'ultima soluzione, applicata in qualche auto di serie (Lancia Beta HPE 1974) non è stata mai prevista con questa possibilità se non in qualche veicolo del tipo sport-utility (Matra Simca Ranch).
Le Corbusier è cosciente che la previsione progettuale per il contenimento dei costi può portare ad un'auto molto vulnerabile in caso di incidente e prevede paraurti avvolgenti sia anteriormente che posteriormente nonché protezioni laterali.
Stilisticamente, funzionalmente e costruttivamente tutta la carrozzeria è prevista come un contenitore ove tutto sta dentro senza alcuna aggiunta; questo è dimostrato dall'unico faro centrale incassato, dalle maniglie del baule e da tanti altri particolari.
Il tetto è previsto apribile con una soluzione a scorrimento verso il lato posteriore della vettura.
I cinque punti a base dell'architettura di Le Corbusier sembrano ritrovarsi in questi disegni per la sua "volture".
La Voiture (tipo B)
Come già precedentemente detto, i disegni di Le Corbusier non sono datati ma di certo questi che riguardano la Tipo B sono di sicuro successivi ai precedenti.
La linea sembra, attualmente. più convenzionale ma, per l'epoca, era rivoluzionaria.
I parafanghi inglobati nella carrozzeria, il frontale inclinato all'indietro, le ampie superfici vetrate, sono tutte caratteristiche che saranno ritrovate solo in auto di qualche decennio successivo.
Il motore è ancora posteriore, come testimoniano le prese d'aria di tipo aeronautico presente sui parafanghi posteriori, ma il volume del cofano anteriore dà alla vettura uno slancio gradevole ed equilibrato.
Nel disegno compare, appena stilizzato, la forma di una mascherina in previsione forse di un radiatore di raffreddamento.
Questo studio non ha portato alla realizzazione di alcuna vettura, ma di certo ha influenzato i progettisti e stilisti negli anni successivi.
La razionalità, l'economicità ed alcune soluzioni a base del progetto di Le Corbusier si ritrovano nel primo prototipo della Citroen 2CV del 1939; unica eccezione la presenza dei parafanghi esterni.
Prototipo CITROEN 2CV del 1939 |
Interno del prototipo CITROEN 2CV del 1939 |
FERRARI 365 P (1966-67). |
Matra Simca Bagheera |
Matra Simca Bagheera. Veduta dell'abitacolo Motore centrale e trasversale, tre posti affiancati , carrozzeria in fibra di vetro stratificata con resine di poliestere e CX di 0,33 sono le caratteristiche peculiari di quest'auto. |
Hanomag 2/10. (foto di Vittorio Chiaria - Treviso) |