Architettura

Banca del Gottardo di Lugano, Svizzera. Progetto di Mario Botta

L'edificio sorge in un'area di espansione della città di Lugano caratterizzata precedentemente dalla presenza di ville isolate che si sono andate allineando lungo viale Franscini. Di questa memoria storica il progetto di fa interprete ritmando una successione di grandi blocchi che viene scandita dall'alternarsi ripetuto delle torri dei corpi scale posti a separare ogni unità.
La scomposizione volumetrica che prende le mosse dall'impianto frazionato dell'edificio diviene l'espressione diretta della possibilità di una nuova modalità di sviluppo della città che si oppone in modo preciso agli anonimi processi di trasformazione terziaria. Grandi figure architettoniche caratterizzano l'immagine monumentale del fronte del nuovo manufatto. Una successione di alti torrioni viene sospinta in avanti ad affermare in modo perentorio la presenza della nuova istituzione, mentre il resto del costruito si arretra a disegnare un paesaggio di corti aperte verso la città. Lo spazio pubblico si insinua nel profilo frastagliato della pianta dell'edificio offrendo l'immagine di una diversa permeabilità del costruito e creando occasioni molteplici di percorribilità che trovano una propria naturale conclusione nel sistema degli accessi posti al riparo delle quinte murarie su cui poggia la mole dei massicci avancorpi. Ciascuno di essi immette in grandi ambienti in cui si ricavano le funzioni diverse degli sportelli bancari, di un ristorante, di un ingresso indipendente agli uffici, di una galleria d'arte. Al di sopra il vuoto di un volume che si protende sino alla sommità dell'edificio, illuminato zenitalmente da un lucernario triangolare a vetri, innerva l'organizzazione spaziale di ciascuna unità creando un punto di riferimento singolare in cui convergono ai diversi piani le relazioni tra i diversi spazi di lavoro. Il sistema di percorsi avvolge con ballatoi triangolari questo volume articolando una distribuzione stellare dei diversi ambienti di lavoro che si affacciano all'esterno nella penombra disegnata dalle grandi quinte scolpite dei frangisole.
La pietra che riveste tutte le superfici del grande manufatto penetra nelle cavità nascondendo alla vista dietro nuove forme e tessiture le aperture finestrate generando al contempo, in opposizione all'apparentemente ineluttabile ricorso al curtain wall, una nuova solidità del costruito e con essa la realtà di una svolta possibile dell'architettura del nostro tempo.

Progetto: 1982
Costruzione: 1984-1988
Committente: Banca del Gottardo
Area terreno: 8.800 m²
Superficie abitabile: 14.000 m²
Volume: 114.000 m³